It Follows, la recensione: ti segue, si avvicina e non si fermerà

Autore: Elisa Giudici ,

It Follows è un un film magnifico e un horror efficacissimo, perché parte da una permessa semplice quanto il suo titolo: ti segue. Cosa sia quell'it non è ben chiaro (né in maniera letterale né come metafora), ma ha un comportamento assolutamente prevedibile: ti seguirà, sempre e ovunque, camminando in linea diritta verso di te. Se ti raggiungerà, sarai ucciso. Puoi fuggire, puoi colpirlo, puoi chiuderti al sicuro: quell'it minaccioso prenderà l'aspetto di uno sconosciuto o di una persona cara e, senza parlare o esprimere sentimento di sorta, procederà in linea retta, camminando verso di te: it follows, appunto.

È davvero così semplice la premessa dell'horror di David Robert Mitchell, ma questo non significa che il lungometraggio sia lineare o elementare, anzi. Presentato all'interno della prestigiosa cornice della Semaine de la Critique al Festival di Cannes 2014, ha poi conquistato il mercato statunitense e la critica. Sono stati però gli appassionati di film horror e i cinefili di mezzo mondo a trasformarlo in un autentico cult, tanto che ad oggi in molti lo considerano il migliore film horror del decennio. Insomma, It Follows è un appuntamento imperdibile tra le uscite della settimana...ma è davvero così bello? 

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Arriva nei cinema It Follows
La locandina di It Follows

La risposta è: assolutamente sì e su molti livelli diversi. 

L'orrore lento e inarrestabile

Innanzitutto It Follows è un film che, partendo da un basso budget e da una troupe ai minimi termini, ha saputo mettere un freno a una pigra consuetudine che si era impadronita del genere cinematografico. Non ci sono che un paio di spruzzi di sangue e la dimensione macabra e splatter è quasi del tutto assente, non ci sono gli spaventi continui che fanno drizzare i capelli. 

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 La recensione di It Follows
I protagonisti di It Follows

C'è invece una lenta ma continua e implacabile costruzione della tensione. David Robert Mitchell ha ricordato ai colleghi e al pubblico che la paura al cinema è soprattutto figlia di un attento lavoro di composizione della scena, di inquadrature che rendono partecipe lo spettatore (come le bellissime prospettive a 360° che ci permettono di cercare anche noi quell'it che si avvicina camminando ai protagonisti) e di una regia sempre presente e attenta, più che di luci tremolanti e di musiche che anticipano lo spavento. 

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Su questa calibratissima costruzione dell'immagine poi si crea un senso continuo di disagio e angoscia. Se è vero che questo qualcosa segue una regola forse dettata dalla casualità completa:

Potrebbe avere l'aspetto di qualcuno che conosci o essere uno sconosciuto tra la gente.

Le persone che seguono la protagonista sono tutto meno che abbozzate. Sono personaggi sottilmente disturbanti, che anche solo camminando in linea retta suscitano angoscia: per la loro nudità, per i loro handicap, per la loro sproporzionata e minacciosa corporeità. 

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Se a questo mix si aggiungono le splendide musiche di Disasterpeace / Richard Vreeland (forse l'elemento migliore del film) e la fotografia di Mike Gioulakis, abbiamo di fronte una nuova evoluzione dell'horror statunitense e un punto fermo che il resto delle produzioni non potranno ignorare. 

Il coming of age e la provincia statunitense

It Follows però non è solo un bel film horror, è un lungometraggio magnifico e imperdibile per ogni appassionato di cinema. Parte da 2 elementi basilari non solo dei film di tensione, ma anche della cinematografia d'oltreoceano: gli adolescenti e la provincia

La protagonista è Jay (Maika Monroe), una ragazza sull'orlo dell'età adulta che, invaghita del misterioso e gentile Hugh (Jake Weary), decide di avere trascorrere con lui una notte d'amore. Jay ignora che il ragazzo punta a trasmetterle il perenne inseguitore proprio inducendola a fare sesso con lui. La trasmissione di questa maledizione infatti avviene per via sessuale e non è mai compiuta: se chi ha ereditato l'inseguitore perpetuo viene preso e ucciso, quel qualcosa tornerà a tormentare la vittima precedente. 

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Il nostro parere su It Follows
Una scena di It Follows

Complice l'invisibilità del mostro ai non contagiati, Jay sembra a tutti preda di una crisi isterica, ma ben presto le sorelle, il vicino di bell'aspetto e l'amico di una vita cominciano a crederle e ad assisterla durante la fuga perenne dall'entità che la tallona. Il gruppo non è certo protagonista della vicenda, ma ne emerge un ritratto di personaggi mai intenzionalmente stupidi e nemmeno ostentatamente intelligenti. La lettrice del gruppo cita passaggi de L'idiota e a più riprese vengono letti passaggi di Il canto d'amore di J. Alfred Prufrock di T.S. Eliot, ma il tutto non è mai artificioso né calcato, anzi. 

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Sono millennial che vivono in un ambiente straordinariamente sgombro di scadenze o presenze adulte, in una provincia americana (il film è girato a Detroit) che rimane una culla sicura e ordinata piena di piscine e verande, ma che è tallonata da vicino dalla periferia squallida e pericolosa, delimitata da una linea di confine precisissima, che è pericoloso attraversare. La stanza con le porte chiuse, lo spioncino alle finestre e le lattine appese è una rappresentazione in piccolo della provincia confortevole sempre più minacciata dallo squallore e dall'abbandono che la circonda. 

Ti segue

David Robert Mitchell racconta di aver scritto il film basandolo su un angosciante sogno ricorrente che faceva da ragazzo. Se come regista dimostra ampiamente di sfruttare appieno i pochi mezzi a sua disposizione con una resa davvero spettacolare, come sceneggiatore ha davvero poco da invidiare a tanti blasonati colleghi.

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Certo, un certo Tarantino gli ha mosso alcune critiche per delle oggettive sbavature del film, a cui lo stesso regista ha risposto scherzosamente via twitter così:

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Rimane il fatto che Quentin Tarantino, grande cinefilo prima ancora che regista, si era detto più che altro arrabbiato per qualche controsenso che va a intaccare quello che a suo giudizio rimane uno dei migliori film del 2014.

Il grande merito di David Robert Mitchell rimane quello di sapere esattamente dove fermarsi. Stabilisce delle regole precise e vi si attiene (quasi) sempre, suggerisce possibili significati ma non fa mai l'errore compiuto da pellicole horror come Babadook di rendere l'allegoria troppo esplicita, lasciando che la spiegazione su cosa sia davvero quell'inseguitore se la cerchino gli spettatori. 

La risposta più immediata sarebbe l'AIDS o un florilegio di malattie veneree. Il film però sembra puntare a un messaggio più raffinato e complesso e anzi, insiste con delicatezza ma tenacia su una continua correlazione tra la sensazione di piacevole liberazione e un'ansia che ti rimane appiccicata addosso, una dualità che avvolge ogni rapporto sessuale di Jay. 

Amore e morte sono un binomio davvero collaudato nei film horror, ma stavolta si aggiunge anche la giovane età dei protagonisti all'equazione e forse il risultato cambia. It Follows segue un gruppo che sembra attendere qualcosa, un'investitura (o una maledizione) che li traghetti dall'età dell'innocenza a quella della consapevolezza. Forse è proprio quel lento ma incessante avvicinarsi alle tue spalle di cui divieni via via consapevole e con cui ti ritrovi a fare i conti incessantemente la metafora più riuscita di un film davvero da non perdere. 

It Follows sarà nelle sale italiane a partire dal 6 luglio 2016, insieme alle altre uscite della settimana.

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