Independence Day: Rigenerazione, i 5 motivi per vederlo al cinema!

Autore: Emanuele Zambon ,

Quando, nel 1938, andò in onda sulla CBS lo sceneggiato radiofonico La Guerra dei Mondi, l'America fu assalita da una psicosi collettiva. Colpa della maestria di Orson Welles, abile a manipolare il celebre romanzo di H.G Wells che narrava di uno sbarco extraterrestre sul suolo terrestre. 

L'immaginario collettivo - e di riflesso il cinema - si è alimentato nel corso degli anni di teorie complottiste e di scoop (presunti) da parte dei media riguardanti la presenza di forme di vita aliena nell'Universo. Nel 1996 il regista Roland Emmerich firma uno dei blockbuster più celebri di tutti i tempi, facendo tesoro proprio della forza evocativa del programma di Welles, della saga di Star Wars e di serie TV cult come I Visitors: il risultato è Independence Day, kolossal sci-fi campione di incassi.

Divenuto nel tempo un vero film di culto per gli appassionati del genere, la pellicola fa affidamento su uno script mutuato da alcuni b-movies degli anni '50 e '60: un esercito di invasori alieni è deciso a conquistare la Terra. A dispetto di una trama fin troppo lineare, Independence Day è una pellicola di grande impatto visivo, impreziosita da straordinari effetti speciali (premiati poi con l'Oscar) e da un cast formato da divi in rampa di lancio oppure già affermati - su tutti Will Smith e Jeff Goldblum, reduce all'epoca da Jurassic Park - e da caratteristi apprezzati quali Robert Loggia, il granitico Generale dei Marines William Grey.

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Effetti visivi a parte, il film fa affidamento su dialoghi brillanti conditi da battute memorabili che citano film di fantascienza del passato ("Questo è quello che chiamo un incontro ravvicinato" esclama il capitano Steve Hiller), seducendo lo spettatore attraverso la riproposizione di teorie della cospirazione infarcite di dietrologia: è il caso dell'incidente di Roswell, avvenuto nel luglio del 1947 nel deserto del New Mexico e tirato in ballo nel momento in cui i protagonisti vengono informato della presenza della cosiddetta Area 51. Nel corso degli anni si sono susseguite opinioni contrastanti sul tema, e il presunto schianto di un UFO (con il recupero di corpi alieni) è stato smentito a più riprese dal fatto che si trattasse in realtà di un pallone sonda - con relativi manichini antropomorfi all'interno - appartenente all'iniziativa top secret statunitense denominata Progetto Mogul e precipitato a circa 200 km da Roswell.

20th Century Fox
La Casa Bianca viene attaccata dagli alieni in una scena di Independence Day

Diviso tra una fascinazione di carattere pop e l'esercizio di un cinema di carattere muscolare (alfiere di un patriottismo a stelle e strisce), il film del regista di Godzilla ha avuto un successo enorme di pubblico (800 milioni di dollari di incasso globale all'epoca dell'uscita), tanto da meritarsi un sequel - Independence Day: Rigenerazione - che arriverà nelle sale italiane a 20 anni esatti dalla release dell'originale.

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A sedersi dietro la macchina da presa del nuovo capitolo è ancora una volta il deus ex machina della saga, Roland Emmerich. Se nell'originale l'assetto geo-politico terrestre e gli accadimenti erano pressoché inalterati sia nella realtà dello spettatore che nelle vicende dei personaggi del film, l'invasione aliena avvenuta tra il 2 e il 4 luglio del 1996 ha fatto sì che la fiction sviluppasse una realtà parallela inficiata dal catastrofico attacco extra-terrestre. Dunque gli eventi successivi al 1996 differiranno nella pellicola da quelli accaduti nel corso di due decenni nella realtà.

In attesa dell'uscita nelle sale italiane di Independence Day: Rigenerazione (ecco come gli umani si difenderanno dagli alieni) - fissata per l'8 settembre 2016 - vi sveliamo i 5 motivi per vederlo al cinema:

1) A volte ritornano 

Tra i motivi di interesse del sequel di Independence Day vi è il ritorno di buona parte del cast dell'originale, a cominciare da Jeff Goldblum, pronto a reindossare i panni dell'ex analista informatico David Levinson che ora è a capo dell'Earth Space Defense (ESD), un programma di cooperazione internazionale per la salvaguardia del pianeta da possibili attacchi alieni. Assieme all'attore di Tutto in una notte torneranno anche Bill Pullman (il Presidente degli Stati Uniti, Thomas Whitmore), Brent Spiner - che riprende così il ruolo dello strambo dottor Okun dell'Area 51, Judd Hirsch (il pittoresco papà di David Levinson) e Vivica A. Fox, la spogliarellista compagna del capitano Hiller (Will Smith) e madre di Dylan Dubrow Hiller, impersonato in Independence Day: Rigenerazione da Jessie Usher.

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2) Disastro a Hollywood

Per godere appieno dell'elevato numero di effetti speciali di Independence Day: Rigenerazione (ecco il motivo per cui Will Smith non farà ritorno), occorrerà di certo recarsi al cinema. Infatti, così come accaduto per l'originale, le sequenze "WOW" della pellicola mostreranno tutto il loro potenziale scenico all'interno di una sala, possibilmente di qualche multiplex all'avanguardia. Aspettatevi ancora grattacieli disintegrati, esplosioni, sequenze di combattimento in volo e scenari apocalittici.

3) L'invasione degli ultracorpi

"Salve ragazzi, sono tornato!" esclamava nell'attacco finale il pilota ubriacone Russell Casse. Stavolta a pronunciare in "alienesco" la fatidica frase saranno proprio gli invasori venuti dallo spazio, intenzionati a finire il lavoro di chi li ha preceduti. Gli alieni di Independence Day sono divenuti celebri grazie alla geniale intuizione di Roland Emmerich di mantenere nel film entrambe le proposte di bozzetti extra-terrestri presentate dall'effettista e scenografo Patrick Tatopoulos: gli alieni assumono così una doppia sembianza, grazie alla trovata di inglobare le creature più piccole all'interno di una tuta bio-meccanica dal formato decisamente più extralarge e contraddistinta da arti possenti e lunghi tentacoli. Gli invasori vengono accolti nel primo film dal capitano Steve Hiller con un jab destro alla Rocky, il quale, da vero super macho, esclama successivamente "Benvenuto sulla Terra".

4) New entry

Ad affiancare le vecchie glorie di Independence Day troveremo, in questo nuovo capitolo, attori del calibro di Charlotte Gainsbourg (Nymphomaniac), Sela Ward - reduce da L'amore Bugiardo - Gone Girl - e Liam Hemsworth, star della saga di Hunger Games.

5) Fuga dalla realtà

Independence Day: Rigenerazione è un ottimo esempio di entertainment movie in grado di regalare allo spettatore due ore di catastrofismo cinematografico da consumare a suon di pop-corn. La pellicola con Jeff Goldblum riproporrà lo spirito di cooperazione presente dell'originale (i governi mondiali, dinanzi alla comune catastrofe, univano le forze in una disperata controffensiva). Forse stavolta vi sarà meno spazio per il trionfalismo made in Usa, ma l'idea di un mondo costretto a condividere ovunque la stessa sorte - mettendo così da parte gli individualismi - fa sorridere se confrontato con il contesto sociopolitico che stiamo vivendo. Per due ore la vera utopia prodotta dalla fiction non sarà la presenza o meno di forme di vita aliena, bensì la solidarietà reciproca dell'uomo.

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20th Century Fox
Una scena mozzafiato di Independence Day: Rigenerazione
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