Il regista Bryan Singer e Peter Rice, CEO di 21st Century’s Fox Networks Group, hanno risposto alle domande sulla loro collaborazione e sul progetto Legion all'Edinburgh Television Festival.
Singer ha affermato che Legion fa indubbiamente parte dell'universo Marvel, ma non è un progetto eccessivamente legato a quel mondo.
Secondo lui, la serie incentrata sul personaggio di David Haller (Dan Stevens) ha delle caratteristiche che la rendono autonoma.
L'idea di partenza era quella di realizzare una serie che fosse collegata a quell'universo, ma che non ne fosse dipendente. L'obiettivo dal punto di vista della scrittura era cioè ottenere un copione "ambizioso, divertente e unico".
Secondo le dichiarazioni dei due, riportate da THR, Legion potrebbe dunque avviare un franchise.
Entrambi hanno comunque sottolineato la differenza tra il cinema e la TV, affermando che il primo mezzo appartiene ai registi mentre il secondo è degli sceneggiatori.
Secondo Rice, le serie TV hanno il pregio di raccontare una sorta di viaggio dei personaggi che, abbinato alla libertà concessa dal mezzo televisivo, può produrre grandi risultati.
Rice ha citato la serie di Ryan Murphy #American Horror Story come esempio di connubio perfetto tra scrittura e libertà creativa.
Proprio l'attenzione per il carattere dei personaggi ha spinto Singer a diventare un fan degli X-Men.
Il regista ha spiegato la sua preferenza imputandola ad una delle qualità per eccellenza di questi personaggi: il loro essere degli emarginati. Lui stesso, infatti, era un cattivo studente con diverse problematiche.
L'amore di Singer è tale che per provarlo ha scoperto la sua gamba destra per far vedere al pubblico un bel tatuaggio mai mostrato prima e dedicato proprio agli X-Men.
Insomma, libertà creativa, attenzione nei confronti dei personaggi, amore per gli X-Men: non sono tutti elementi che vi fanno ben sperare per quanto riguarda Legion?
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