Kubo e la Spada Magica, la recensione: dal Giappone con furore

Autore: Elisa Giudici ,

È quasi incredibile pensare che Laika, studio di animazione statunitense specializzato nella tecnica stop-motion, sia solo al suo quarto film, dopo Coraline, Boxtrolls e Paranorman. Eppure è proprio così, anche se guardando il nuovo lungometraggio da loro realizzato, una fiaba d'ambientazione giapponese intitolata Kubo e la Spada Magica, sembra di vedere l'opera di grandi veterani. Invece il produttore e animatore di casa Laika Trevis Knight è addirittura al suo debutto da regista.

Kubo e la Spada Magica è davvero così bello? Sgombriamo subito il campo da eventuali dubbi: sì, è uno dei migliori film del 2016. Appena usciti dalla sala, l'impressione è quella di aver visto un piccolo classico di domani del settore dell'animazione. D'altronde in questo poker di bellissime pellicole made in Laika è davvero difficile stabilire quale sia la più riuscita: merito di una casa di produzione che negli ultimi anni non ha sbagliato davvero niente. 

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Kubo e La Spada Magica, la recensione
Kubo, Scimmia e Coleottero

Viene quindi un moto di tristezza a pensare alle difficoltà, anche economiche, che questi giganti della narrazione ed eroi dell'animazione hanno dovuto affrontare in passato. Dopo l'uscita negli Stati Uniti, Kubo and the Two Strings è già riuscito a ripagare i 60 milioni di dollari che è costato, però l'incasso rimane di molto al di sotto della soglia psicologica dei 100 milioni. Questo dato la dice lunga sull'importanza della dimensione promozionale e distributiva, l'unica in cui Disney/Pixar, Dreamworks e Illumination possano sperare di annichilire la spesso dimenticata Laika. 

A livello qualitativo invece Kubo e la Spada Magica, forse il miglior film mai realizzato da Laika, è un prodotto perfetto sotto ogni punto di vista, con un grado di innovazione tale che neppure i migliori esperimenti della concorrenza degli ultimi anni possono sperare di avvicinare. Merito di una direzione creativa che non ha l'ingombro di un reparto marketing da soddisfare, di una rigida catena di controllo e censura di una delle più grandi multinazionali del pianeta, ma anche frutto di un manipolo di creativi che sa sempre tirare fuori dal cappello una storia fantastica. 

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Kubo e La Spada Magica, la recensione
Occhio a non lasciarvi sfuggire Kubo e La Spada Magica

Stavolta Laika non si nasconde dietro il target dei più piccoli, che rimangono comunque ottimi destinatari per il film. Kubo e la Spada Magica si apre con il suo giovane protagonista che richiama l'attenzione del pubblico e lo invita a stare attento, a ricordare ogni dettaglio, a non chiudere gli occhi nemmeno per un'istante. Può farlo perché non ha debolezze da nascondere, può farlo perché la forza narrativa della sua storia e del suo protagonista (piccolo cantastorie in un Giappone medioevale e davvero autentico per spirito e atmosfera) non temono l'intelligenza del pubblico, e anzi la stimolano. 

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La storia di Kubo si apre con un naufragio e con una madre ormai catatonica, ma ancora abbastanza vigile da allertare il figlio: potrà narrare le sue fantastiche storie a suon di origami magici e shamisen, a patto che rientri sempre prima del tramonto, non tolga mai il kimono ereditato dal padre e porti sempre con sé un amuleto a forma di scimmia. Il nonno materno infatti, che ha sottratto al ragazzino un occhio, lo cerca incessantemente per rubargli anche il restante, aiutato dalle perfide zie di Kubo. 

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La locandina del film

Come in ogni buona fiaba, l'eroe trasgredisce un divieto e innesca una catena di eventi che lo porterà al fianco di una scimmia e di un samurai coleottero alla ricerca di un modo per proteggersi dalle mire del nonno e delle zie. In questo lungo e pericoloso viaggio, scoprirà qualcosa di più della sua famiglia e di se stesso. Sotto questa imbastitura canonica batte forte il cuore del folklore giapponese, si nascondono colpi di scena inaspettati ma soprattutto fiorisce un foresta di piccoli ma geniali dettagli creativi. Che sia un'inquadratura, un movimento di camera o un guizzo artistico, praticamente ogni scena di Kubo e la Spada Magica nasconde una meraviglia. 

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A rifinire il tutto c'è un cast di doppiatori originali assolutamente strepitoso (Ralph Fiennes, Cate Blanchett, Rooney Mara, Matthew McConaughey), le musiche perfetto del nostro Dario Marianelli e la meravigliosa canzone sui titoli di chiusura, interpretata da Regina Spektor

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Se il messaggio non fosse arrivato forte e chiaro: andate a vedere Kubo e la Spada Magica e scoprite chi davvero è in grado di produrre lo stato dell'arte dell'animazione cinematografica contemporanea

Kubo e la Spada Magica sarà nei cinema italiani a partire dal 3 novembre 2016

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