Snowden, la recensione: storia di un patriota che affondò lo NSA

Autore: Elisa Giudici ,

Se la regina Elisabetta II è la persona vivente a cui sono stati dedicati più lungometraggi e papa Francesco il personaggio che negli ultimi anni ha saputo inanellare più produzioni dedicate alla sua vita, anche i miti legati alla Rete sono entrati di prepotenza nel patheon delle figure più amate e ricercate dall'attivissimo filone del cinema biografico.

In questa categoria compaiono figure istituzionalizzate ed espressione dei poteri forti della Silicon Valley come Steve Jobs (che ormai può vantare una discreta filmografia), ma anche gli eroi della corrente alternativa, quella che ha denunciato a più riprese la forza con cui questi colossi condizionano le nostre vite, come Julian Assange e Edward Snowden

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La recensione di Snowden di Oliver Stone
Joseph Gordon-Levitt in Snowden

È proprio alla celebre talpa della CIA che è dedicato l'ultimo lavoro di Oliver Stone. Nei panni del protagonista troviamo Joseph Gordon-Levitt e in quelli della sua ignara fidanzata Shailene Woodley, Melissa Leo e Zachary Quinto interpretano i giornalisti che raggiunsero il giovane ingegnere informatico a Hong Kong e raccolsero le sue rivelazioni. Snowden è un biopic di respiro contemporaneo e un lungometraggio dalla forte posizione politica in puro stile Oliver Stone.

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Snowden è soprattutto una storia romanzata e semplificata (anzi, talvolta semplicistica) di come la più celebre talpa dell'ultimo decennio si convinse a denunciare l'enorme abuso di potere che l'organismo denominato NSA perpetrò (e probabilmente perpetra ancor oggi) ai danni dei cittadini statunitensi e della popolazione mondiale. 

Se vi avvicinate a questo film nella speranza di comprendere appieno e in maniera dettagliata quello cosa sia e cosa faccia lo NSA, rischiate di rimanere delusi. La migliore pellicola in questo senso rimane Citizenfour, il documentario di Laura Poitras vincitore del premio Oscar nel 2015 e non a caso citato a più riprese nel film di Stone. Lo scopo di Oliver Stone (e l'aspetto più riuscito del suo film) non è tanto quello di raccontare nei dettagli come Edward Snowden abbia sottratto le informazioni poi girate alla stampa o sia sfuggito al mandato di estradizione statunitense, rifugiandosi in Russia.

Quello che interessa davvero a Oliver Stone è l'aspetto politico e umano della storia di questo giovane uomo, il cui identikit era inizialmente lontanissimo da quello della fidanzata attivista liberal o dei tanti movimenti anarchici degli hacker. 

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Oliver Stone torna al cinema con Snowden
La locandina del film

La storia di Snowden, o almeno la versione raccontata attraverso gli occhi di Oliver Stone, è quella di un giovane conservatore e patriota desideroso di servire il proprio Paese, che scopre con crescente angoscia che gli apparati che lo compongono stanno sistematicamente infrangendo le regole costituzionali. A portarlo a suo gesto estremo di denuncia è la consapevolezza che queste pratiche non sono portate avanti per esigenze di sicurezza interna, bensì per garantirsi un vantaggio politico ed economico ai danni degli alleati e degli stessi cittadini statunitensi. 

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Anche se il film risulta un po' troppo lungo e fiaccato nella propria credibilità da un'apparizione a sorpresa molto speciale, Snowden rimane una visione gradevole e talvolta scomoda, capace di raccontare il lato oscuro della democrazia americana. 

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Snowden è arrivato nelle sale italiane il 24 novembre 2016.

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