Kong: Skull Island, la recensione: che rock col Re delle scimmie!

Autore: Emanuele Zambon ,

"La scimmia nuda balla". Stavolta lo fa a tempo di rock (e senza Gabbani e il suo Occidentali's Karma) in un action movie scoppiettante, vale a dire Kong: Skull Island. Torna il mito di King Kong, rivisitato dal regista Jordan Vogt-Roberts.

Mitigato il sottotesto romance evocante La Bella e la Bestia che aveva caratterizzato le precedenti versioni - su tutte il King Kong di Peter Jackson del 2005 - il film che annovera nel cast Tom Hiddleston e Brie Larson svela la propria natura di film d'avventura vecchio stampo che fa leva su effetti speciali sbalorditivi (ottimi i risultati raggiunti con la CGI) e un'impronta da war movie della New Hollywood, visti i frequenti richiami a pellicole come Apocalypse Now e Platoon.

Kong: Skull Island - Apocalypse Tom

Dopo un incipit che mostra gli ultimi lampi della Seconda Guerra Mondiale, Kong: Skull Island sposta l'azione al 1973, in piena epoca Vietnam. Nel pieno di una torrida stagione politica, l'agente del Monarch - ente governativo che opera nel campo del MonsterVerse - Bill Randa (John Goodman) riesce ad ottenere l'appoggio USA per una spedizione a Sud del Pacifico, dove il satellite Landsat 1 ha rilevato la sinistra presenza di un'isola a forma di teschio.

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Viene dato supporto militare alla spedizione - guidata dal tenente colonnello Preston Packard di Samuel L. Jackson - e vengono reclutati, oltre a geologi e ricercatori, anche il veterano della SAS James Conrad (non di certo un nome a caso per il personaggio di Hiddleston, pescato nei peggiori bar di Bangkok) e la brillante fotoreporter Mason Weaver (Brie Larson).

Warner Bros.
Kong pronto a scagliarsi contro gli invasori in una scena del film

Kong: Skull Island - Quando le dimensioni contano

L'operazione messa in atto da Randa cela in verità ben altri scopi: il Monarch, come già abbiamo avuto modo di verificare nel Godzilla di Gareth Edwards, dà la caccia ai MUTO (Massivo Organismo Terrestre Non Identificato). L'organizzazione intende stanare Kong sull'Isola del Teschio, lugubre triangolo del Pacifico teatro della sparizione di navi e aerei.

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L'entrata in scena in Kong: Skull Island del Re dei primati è di quelle col botto: Kong prima decimerà le truppe e poi costringerà gli invasori ad addentrarsi in un mondo perduto in cui mito e scienza si incontrano, in un ecosistema primordiale in cui il gigantesco gorilla (alto oltre 30 metri) è il predatore alpha - al pari dei temibili "Strisciateschi" - e l'uomo non è che un essere insignificante.

Kong: Skull Island - Il mondo perduto

L'epopea di Kong viene rielaborata da Vogt-Roberts in chiave rock. E non solo per le affascinanti hit che risuonano per le quasi 2 ore di visione - si alternano The Hollies, David Bowie e Creedence Clearwater Revival - ma, soprattutto, per la scelta di inserire la comparsa del mostro in un contesto storico ben definito, quello del conflitto vietnamita, senza mai perdere di vista le sfumature fantasy imposte dalla natura di una delle icone più illustri del Cinema.

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Kong: Skull Island concilia fascinazione pop dell'Ottava meraviglia della settima arte e omaggi ai film di guerra, mescola avventura e dietrologia. La regia nervosa di Vogt-Roberts esalta una discesa da brivido in un mondo primitivo che richiama alla memoria il Jurassic Park di Steven Spielberg (apertamente citato).

Un popcorn movie fracassone e ricco di momenti thrilling, con una star oversize a fare da mattatore. Il reboot di King Kong non poteva essere più speculare di così al nuovo Godzilla. E ora i due mostri si affronteranno nel crossover del 2020 Godzilla vs Kong. 

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