The Founder, la recensione: Michael Keaton e il lato oscuro di McDonald's

Autore: Elisa Giudici ,

The Founder più che un film diretto da John Lee Hancock è un lungometraggio scritto da Robert D. Siegel, sceneggiatore entrato nelle grazie dei cinefili grazie al superbo script di The Wrestler. A sentire la critica internazionale però questo film biografico sulla nascita dell'icona del capitalismo e degli stessi Stati Uniti a livello mondiale non sarebbe incisivo e tagliente come il film di Darren Aronofsky (il fidanzato ufficiale di Jennifer Lawrence). A mancare sarebbe una condanna netta verso McDonald's, che ormai è il simbolo per eccellenza di ogni dietrologia e malvagità perpetrata dalle big companies, il male assoluto in campo nutrizionale, ambientale, lavorativo, filosofico, esistenziale. 

Videa
Michael Keaton fa faville in The Founder
Michael Keaton nei diabolici panni di Ray Kroc

Dissento. Credo che a non essere a proprio agio nell'esprimere un giudizio sul carismatico e controverso Ray Kroc (interpretato magistralmente da un Michael Keaton in stato di grazia ormai da qualche anno a questa parte) siano innanzitutto i critici, che hanno definito il film non completamente avverso al personaggio che ritrae. Questa frase, declinata in molti modi diversi ma sempre presente nelle recensioni più tiepide, dà una cifra di quanto sia controverso l'argomento fast food e capitalismo, perché The Founder non è certo un film tenero con il suo protagonista e anzi, vive di un crescendo dissacrante e iconoclasta

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A ben vedere poi Ray Kroc è oggetto di un'ironia beffarda, incarnata splendidamente dal titolo del film. Bisogna vedere il lungometraggio per intero per scoprire cosa abbia fondato veramente e quale sia il suo vero apporto alla nascita del franchise globale di McDonald's. In questo splendido racconto delle radici del capitalismo più predatorio, bugiardo e assistito dal mattone e dagli avvocati più rapaci ci sono tutti gli ingredienti dell'american way of life più sinistra: il peso delle religioni e delle chiese in chiave clientelare, l'affarismo familiare, il mito fordista della velocità ancor più esasperato, l'avidità.

Videa
The Founder, la recensione
La locandina italiana del film

Se l'operazione va a buon fine è certo merito di Siegel e di una regia comunque ricca di idee e suggestioni come quella di Lee Hancocok, ma soprattutto di Michael Keaton, il vero snobbato dagli Oscar degli ultimi anni. La sua interpretazione di Ray Kroc è da cornice: carismatica, grottesca senza essere caricaturale, sottile nel passare dalla zona neutrale fino ai colpi di scena da villain, il tutto alla palese ricerca di attenzioni e nomination, sì, ma che arriverebbero comunque meritatamente. 

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The Founder insomma è un film a caccia di Oscar, ma con una storia forte e un protagonista fenomenale, che ha come unico difetto di passare come buoni e integerrimi gli oppressi da Kroc: una Laura Dern nell'ennesimo ruolo di moglie sofferente e i due fratelli McDonald's. Per chi ha amato ridere ed irridere il capitalismo con Thank you for Smoking e si sente pronto ad affrontare l'argomento McDonald's senza salire sulle barricate, è il film da non perdere della settimana. 

The Founder sarà nelle sale italiane a partire dal 12 gennaio 2017.

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