Prometheus Omega: il cerchio alieno di Fire and Stone si chiude

Autore: Andrea Sala ,

Dopo quattro numeri in cui abbiamo scoperto molti dettagli - non canonici - sull'universo degli Xenomorfi, il ciclo Fire and Stone portato in Italia da saldaPress giunge al termine con Prometheus Omega: è stato un viaggio spaventoso in uno spazio inospitale, freddo e il più delle volte mortale. Insomma, tutto quasi perfetto.

Omega doveva rispondere a parecchie domande nate nelle uscite precedenti e per certi versi l'ha fatto. Per altri, no.

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La storia comincia con Angela, Galgo, Jill, Chris e Achab bloccati su LV223: la luna di Calpamos ha continuato a mutare, il che ha portato alla scarsità di cibo. I nostri personaggi stanno morendo di fame e le possibilità di essere salvati sono scarse.

Le cose cambiano con l'arrivo di Elden sul pianetino: l'ex-sintetico ora mutato in qualcos'altro, però, non sta cercando vendetta come l'ultima volta. Appare confuso - più a livello spirituale che altro - e terribilmente solo.

Grazie a lui e ad Achab - chi l'avrebbe detto che un Predator potesse essere così amichevole? - Angela capisce che la montagna in cui si sono rifugiati, in realtà, "contiene" la Prometheus. Una volta raggiunta, forse qualche possibilità di fuga ci sarebbe.

L'arco narrativo, dunque, si conclude con una classica missione di sopravvivenza. Con un finale inaspettato.

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Vignetta di Prometheus Omega con Angela e Galgo

I due personaggi che emergono di più sono proprio quelli non umani. Elden si sta evolvendo in qualcosa di più di un uomo: in Omega è forse sviluppato meglio che nell'numero in cui è assoluto protagonista, ovvero Alien Vs. Predator.

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L'ex-sintetico non è più bellicoso e pedante ma è saggio e deciso ad aiutare i suoi "compagni" di viaggio, forse. È uno strambo mix di esseri che consiste in due umani e un Predator alla ricerca di qualcosa.

I cambiamenti di Elden, sono stati profondi ma ben sviluppati nella storyline.

Achab continua a comportarsi in modo generalmente amichevole, continuando la narrativa cominciata nel precedente Predator: il botta e risposta con il suo "buddy" Galgo è costante e funge da contraltare ironico alla situazione francamente disperata in cui versano i nostri.

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Sequenza con Achab in Prometheus Omega
Achab, il Preadator compagnone

È un Predator molto ben scritto, aspetto questo da non sottovalutare visto che non parla una lingua comprensibile. Le azioni, però, parlano più delle parole e Achab e la perfetta incarnazione di questo cliché.

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Galgo e Angela restano i due personaggi principali, specialmente la seconda: guida il gruppo con sicurezza nell'ultima missione e comprende bene il tormento esistenziale di Elden. È a lei, infine, che vengono affidate le battute conclusive di Omega.
Galgo, invece, mostra i muscoli. Cosa che gli riesce benissimo.

Il lavoro di Kelly Sue Deconnick alla sceneggiatura è sicuramente encomiabile: riuscire a "infilare" tanti personaggi così caratterizzati e in così poche pagine era davvero difficile ma il risultato è davvero buono.

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Il tema di cosa vuol dire essere vivi è ben presente anche in questa ultima uscita della serie, anche se una risposta vera e propria non ci viene fornita. Come avrebbe potuto una graphic novel rispondere a uno dei quesiti più discussi della storia dell'umanità, dopo tutto?

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Tavola di Prometheus Omega con Elden

Va riconosciuto che Fire and Stone esplora bene il tema - grazie anche agli alieni e agli Ingegneri - e da questa indagine nascono scene e dialoghi molto coinvolgenti.

Ad ogni modo mi aspettavo qualche risposta in più, soprattutto a quelle domande sollevate nel corso dei numeri precedenti. Cosa è successo a Russell? E l'Ingegnere, cosa stava facendo? Qual era il suo scopo?
Non si sa e questi quesiti non vengono nemmeno menzionati. Peccato.

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Omega si conclude con un finale aperto, lasciando spazio al ritorno di Achab, Galgo e Angela. La conclusione rappresenta il raggiungimento della felicità, non tramite la fuga ma tramite una rivelazione.

Il lavoro di Augustin Alessio ai disegni è semplicemente spettacolare: i personaggi sono così pieni di vita - alieni compresi - da risultare familiari, come se fossero vecchi amici.
L'atmosfera generale ricorda quella di un sogno (o di un incubo), il tutto mantenendo un livello di dettaglio molto alto. L'omaggio a Giger per quanto riguarda gli Xenomorfi e affini è evidente - e apprezzabilissimo.

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Cover di Prometheus Omega

La serie Dark Horse pubblicata in Italia da saldaPress chiude così la sua prima iterazione: è stato un viaggio adrenalinico, trascinante e sicuramente coinvolgente che consiglio a tutti, soprattutto a chi ama l'universo di Alien.
O un fumetto sci-fi sviluppato con passione.

Prometheus Omega (104 pagine a colori, brossurato) è disponibile in fumetteria, libreria e sullo shop online di saldaPress al prezzo di 12,90 euro.

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