Fuga dal Natale: i film alternativi per le Feste, tra duri a morire e spiriti maligni

Autore: Emanuele Zambon ,

Chi l'ha detto che a Natale siamo tutti più buoni? Chissà cosa penserebbe a tal proposito il tenente di polizia John McClane, un ironico (die harder) Bruce Willis che in 58 Minuti per Morire si vede portar via l'auto in sosta vietata dallo zelante agente di turno, apostrofato con un liberatorio "figlio di pu*#°na".

Al conte Mascetti di Amici Miei sarebbe bastata una supercazzola per evitare una multa salata, ma McClane aveva da tempo perso i contatti col tarapia tapioca. E noi come lui. Ecco perché, per affrontare un nuovo tragico - e quindi pure fantozziano - Natale, lo spirito dolciastro delle Feste non fa al caso nostro. E di conseguenza i film zuccherosi sotto l'albero poco ci garbano, vuoi perché li abbiamo visti e rivisti, ma anche perché, per far fronte al quotidiano stress che ci attanaglia, siamo diventati più "bastardi dentro".

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È per questo che ho pensato bene di stilare una lista di film natalizi alternativi. Basta con miracoli su strada, vite meravigliose e vacanze a Cortina. Stop anche a treni diretti al Polo Nord, ragazzini terribili dimenticati dai genitori e poltrone per due. 

Dan Aykroyd in una scena del film

Non troverete in questo breve viaggio nel cinema di (non) Natale nemmeno pellicole che sì, smitizzano e dissacrano lo spirito delle Feste, ma che da tempo hanno raggiunto lo status di "classico": tanti saluti al Grinch allora e bye bye pure a Babbo Bastardo, visto che ormai sono dei veri e propri cult sotto l'albero. 

Il nostro cammino non poteva che iniziare allora da uno dei duri anni '80, che abbiamo scelto come vera e propria mascotte natalizia, rigorosamente in canotta bianca sudicia e piedi scalzi, intento a camuffare da Santa Claus uno dei terroristi del Nakatomi Palace per ringraziare il folle Hans Gruber dell'inatteso regalo di una mitragliatrice.

Uno dei terroristi uccisi da John McClane in Trappola di cristallo

Die Hard: Trappola di Cristallo e 58 Minuti per Morire

A Bruce Willis piacciono i Natali movimentati. Dopo aver festeggiato a modo suo sul grattacielo Nakatomi (accadeva nel primo Die Hard - Trappola di Cristallo), McClane è chiamato al bis due anni dopo all'aeroporto di Washington, dove è in attesa della moglie Holly in arrivo su un volo da Los Angeles. Neanche a dirlo, lo scalo è il luogo scelto da una cellula terroristica che intende liberare il generale corrotto Ramon Esperanza (lo interpreta Franco Nero). Per riuscirvi, i mercenari guidati dall'esaltato colonnello Stuart escogitano un diabolico piano: ricattare le autorità dopo essersi inseriti nei sistemi di controllo aeroportuali, mettendo così in pericolo decine di voli in arrivo con indicazioni fuorvianti della finta torre di controllo.

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Willis impugna allora nuovamente la pistola (persino mitra e bastone quando il caso lo richiede) in un sequel adrenalinico dell'ottimo action movie firmato nel 1988 da John McTiernan. Riecco le battutine fulminanti di McClane ("Capitano, mi tolga una curiosità: cosa fa scattare prima il metal detector? Il piombo che ha nel culo o la merda che ha nel cervello?") assieme ad un repertorio di genere che comprende combattimenti sull'ala di un jumbo in partenza, voli esplosivi e inseguimenti in motoslitta. 58 Minuti per Morire guarda alla serie catastrofica Airport e ai film di spionaggio. Ed è - proprio come direbbe McClane - così fottutamente natalizio.

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La frase cult: "Una volta vorrei fare un Natale normale, regolare. Con l'albero di Natale, una fetta di tacchino. E invece no...".

S.O.S Fantasmi

"Se mi piace il Natale? Lo adoro. Fa freddo, la gente sta a casa a guardare la TV, la pubblicità aumenta del 30%. Staranno tutti a casa a guardare il mio programma stasera". Guardatevi bene da Francis Cross, uno che inganna le vecchiette per prendere il loro posto sul taxi. Se Bruce Willis è il traghettatore del nostro viaggio nel cinema festivo, la vera star del genere è Bill Murray, perfettamente a suo agio tra fiocchi di neve, vischio e spiriti più o meno natalizi.

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In S.O.S. Fantasmi - millesima rivisitazione del canto di Natale dickensiano, tra le più dark e ironiche - l'attore di #Ghostbusters è un cinico direttore di una rete TV che ha sacrificato gli affetti in nome del successo professionale. Scoprirà, grazie alla visita di 3 spiriti, il vero significato del Natale. Murray si esibisce in una memorabile versione di Ebenezer Scrooge (la scena della riunione per lo spot è un piccolo gioiello). Desta curiosità il titolo del film diretto da Richard Donner: S.O.S Fantasmi fu scelto nell'edizione italiana al posto dell'originale Scrooged per sfruttare il successo di Bill Murray con gli Acchiappafantasmi.

Bill Murray in una scena del film

Ricomincio da Capo

Un meteorologo TV è condannato ad un loop temporale che somiglia ad una punizione da girone dantesco. Tutto avviene in un giorno specifico dell'anno: il 2 febbraio, celebrato come il Giorno della Marmotta (il "Groundhog Day" del titolo originale), festività legata alla tradizione invernale di Stati Uniti e Canada. Ricomincio da Capo non presenta certo i cliché natalizi ma ne mantiene inalterato lo spirito: l'antipatico protagonista - Bill Murray, ancora lui - che somiglia in qualche modo a Scrooge, una cornice innevata a fare da sfondo alle disavventure dell'odioso annunciatore meteo e un sottotesto fiabesco. Elementi, questi, che hanno fatto della pellicola diretta dal compianto Harold Ramis un autentico cult. Natalizio, perché no.

Bill Murray e il loop temporale di Ricomincio da capo

Una Promessa è una Promessa

Botte di Natale. Primo (s)cult natalizio con Arnold Schwarzenegger nei panni di un papà in carriera che trascura moglie e figlioletto. Per riscattarsi si lancerà nell'esasperante ricerca di un Turbo Man, il giocattolo del momento. Godibile commedia senza pretese con l'attore di #Predator protagonista di un'esilarante scazzottata a cui partecipa anche Jim Belushi versione Babbo bastardo.

Un Natale Esplosivo

Tornano i mitici Griswold di National Lampoon's Vacation in questa avventura natalizia ricca di gag. Il mattatore, come sempre, è il comico Chevy Chase, che riesce a trasformare una riunione di famiglia per le Feste in un vero e proprio manicomio (di risate, ovviamente).

Festa in Casa Muppet

Canto di Natale, ancora tu? Non dovevamo rivederci più? Uno strappo alla regola è d'obbligo, specie se l'opera di Dickens è rivisitata dai pupazzi del Muppet Show, impegnati  a far redimere l'avaro e odioso Scrooge di Michael Caine.

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Michael Caine assieme ai pupazzi del Muppet Show

Dai divertenti Muppet a figure frutto dell'immaginazione tutt'altro che innocue. Ecco a voi un trittico interessante per un Natale horror.

Gremlins

Babbo Natale non esiste. Ce lo rivela Phoebe Cates in un surreale monologo. La figura di Santa Claus, poi, nel film diretto da Joe Dante viene addirittura divorata dai terribili Gremlins del titolo dinanzi agli occhi di un incredulo sceriffo. Horror comedy che ha segnato un decennio e che si presenta come l'anti film natalizio per eccellenza. Se trovate un mogwai sotto l'albero, badate bene a non esporlo mai alla luce o a nutrirlo dopo la mezzanotte.

Black Christmas - Un Natale Rosso Sangue

Le ragazze di un convitto vengono assassinate da un maniaco omicida, Natale pulp, quello di Black Christmas, pellicola diretta da Bob Clark nel '74. Nel cast figura anche John Saxon, volto noto del poliziottesco (da Napoli Violenta a Il Cinico, l'Infame, il Violento) che qualche anno più tardi reciterà nel cult dell'orrore #Nightmare. Perché vedere Un Natale Rosso Sangue? Perché di film zuccherosi è pieno zeppo il cinema natalizio e, soprattutto, perché gli unicorni, oltre ad essere i sogni di replicanti detective, possono essere sul grande schermo anche incubi tangibili.

Krampus - Natale non è sempre Natale

Commedia macabra che gioca a scardinare i canoni del genere natalizio recuperando il gusto per il cinema anni '80 e abbinandolo al Krampus, figura demoniaca legata al folklore germanico.

Dopo la virata horror, si torna su sentieri più "tradizionali" grazie a Sylvester Stallone, che in Rocky IV si avventura in un match senza esclusione di colpi contro Ivan Drago proprio il giorno di Natale in Russia, in barba al fatto che quel giorno si è tutti più buoni.

Sylvester Stallone e Dolph Lundgren in una scena del film

Il quarto capitolo delle gesta dello stallone italiano del pugilato è in buona compagnia. Tanti i film in cui i richiami più o meno velati al Natale si avvicendano. Pensate alla Vigilia di sangue di L.A. Confidential, episodio di cui si macchia il dipartimento di polizia, e al Russell Crowe a.k.a. Bud White del film che sradica le luci natalizie di un'abitazione per attirare l'attenzione di un marito manesco.

Anche una pellicola come The Terminal riserva in qualche modo allo spettatore una morale di stampo fiabesco, con l'immigrato Tom Hanks che conquista l'agognato accesso alla city in una giornata tipicamente dicembrina, scortato dall'affetto degli amici aeroportuali.

Nel nostro viaggio attraverso il cinema natalizio alternativo incontriamo inoltre sicari, spie e supereroi.

In Bruges - La Coscienza dell'Assassino

"Mi piace Bruges, sembra un cazzo di paese delle fiabe". Un giovane assassino (Colin Farrell) afflitto dai sensi di colpa per la morte di un bambino si ritrova nella città belga assieme al collega più anziano (Brendan Gleeson), incaricato dal boss (Ralph Fiennes) di uccidere il suo partner. Il veterano verrà messo in crisi dall'incarico. Sarà l'atmosfera natalizia o lo strazio del giovane sicario, chi lo sa? Fatto sta che rifiuterà l'incarico, costringendo il boss ad una resa dei conti fra torri, alberi di Natale e canti celestiali.

Ralph Fiennes e Brendan Gleeson in una scena del film

Spy

Deve amare il Natale, Shane Black. Da una sua sceneggiatura è tratto Spy, film di spionaggio in cui Geena Davis è una madre affetta da amnesia che spara come Nikita e che vive avventure rocambolesche un quarto di 007 alla volta. A poco a poco, infatti, recupera la memoria perduta in seguito ad un incidente, ricordando di essere stata (e di esserlo ancora) un'arma letale della CIA. Cosa rende Spy un classico irriverente e non Natalizio? Le musiche, dal momento che scene di tortura e sparatorie sono accompagnate da hit come "Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow!" e "Jingle Bells".

Iron Man 3

Il Tony Stark più natalizio di tutti, quello immortalato da Shane Black nel terzo capitolo dedicato all'eccentrico Vendicatore impersonato da Robert Downey Jr. Innanzitutto abbiamo modo di scoprire come passava il Capodanno il giovane magnate pre-Iron Man. E poi c'è il balletto natalizio di Stark sulle note di una cover di Joe Williams di "Jingle Bells" mentre testa la Mark 42. 

Natale tricolore

Prima di concludere, non potevamo non menzionare alcuni titoli italiani da rivedere trangugiando una fetta di panettone: dalla farsa politicamente scorrettissima di Ogni Maledetto Natale ai cinici Parenti serpenti di Monicelli passando per un classico delle Feste ritratto dal cinema: l'immancabile partita a carte, che grazie a Pupi Avati si trasforma in un meschino gioco al massacro fatto di "regali" truffaldini e "rivincite" bramate.

Solo dopo aver visto tutti i cult delle Feste e le pellicole alternative menzionate da questo speciale, potrete finalmente esclamare - alla maniera dell'avvocato Riccardo "Covelli" Garrone - la fatidica frase: "E anche 'sto Natale...".

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