I 20 videogiochi che hanno cambiato la cultura pop

Autore: Andrea Guerriero ,
Videogames
7' 58''

Al giorno d'oggi i videogame sono senza ombra di dubbio parte integrante della cultura ''popolare'', sono una forza in costante crescita nella variegata industria dell'entertainment, con introiti da miliardi di dollari che da tempo hanno superato quelli del dorato mondo di Hollywood.

I gamer di vecchia data sanno però bene che non è sempre stato così.

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Ci è voluto più di un cinquantennio prima che la gaming culture attirasse attorno alla sua orbita milioni di fan in tutto il mondo, divenendo oggetto di culto per serie TV di successo - #Stranger Things è un esempio calzante. Merito di una buona manciata di titoli e saghe che hanno saputo influenzare - e lo fanno tutt'ora - la cultura pop più in generale, trasformando una passione per pochi eletti in un vero e proprio fenomeno mainstream.

Produzioni che abbiamo deciso di raccogliere in un unico, grande viaggio tra pixel e poligoni.

Spacewar! (1962)

I videogiocatori moderni si ritroverebbero probabilmente a deridere la sua grafica primitiva e la totale assenza di effetti speciali, eppure Spacewar! può essere considerato come il primo videogioco della storia, quello da cui tutto ha preso inizio. 

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Le sue meccaniche sono molto semplici, se paragonate a quelle del gaming moderno e prevedono che due navicelle spaziali orbitanti attorno ad una stella centrale combattano tra di loro.

Pong (1972)

Pong non è stato il primo videogioco arcade, ma di certo è stato il primo a stuzzicare il palato del grande pubblico, graziando gli scaffali dei negozi. 

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Poco dopo il lancio del primo cabinato di Pong, sono stati migliaia i curiosi ad acquistare il titolo creato da Allan Alcorn, decisi a vivere quell'esperienza che nei primi anni '70 prometteva di essere incredibile e di proiettare gli utenti nel futuro dell'intrattenimento casalingo. 

Pac-Man (1980)

Pac-Man è ormai una leggenda nell'universo videoludico, e molto probabilmente l'arcade-game più di successo della storia. 

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La famelica pallina gialla di casa Bandai Namco è un vero e proprio ''ambasciatore'' dell'intera cultura del gaming, ed è attualmente parte della collezione esposta al museo Smithsonian di Washington, così come del Museum of Modern Art di New York.

Tetris (1984)

Considerato da molti il videogioco più influente di sempre, Tetris è un classico intramontabile per grandi e piccini, apparso di recente tra la collezione giocabile di Messenger.

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Tetris è per i videogiochi quello che Elvis Prelsey rappresenta per la musica, il titolo più venduto di sempre al fianco del più moderno Grand Theft Auto V, capace di essere scelto dalla comunità psichiatrica per dare un nome anche ad un disordine mentale - l'effetto Tetris, per l'appunto.

Super Mario Bros. (1985)

Nel 1981, Mario fece la sua prima apparizione in un altro iconico videogame, Donkey Kong. Quattro anni dopo, Super Mario Bros. venne rilasciato per il Nintendo Entertainment System, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare cosa sarebbe successo in futuro.

32 anni più tardi, e dopo più di 550 milioni di copie vendute per l'intero franchise, l'ex idraulico della ''grande N'' è uno degli eroi più amati dall'intera comunità geek e non solo. 

Street Fighter II (1991)

Street Fighter II è riconosciuto all'unanimità come il fighting game più rappresentativo della storia. 

Ancor più importante, la produzione Capcom è stata quella capace di risollevare le sorti degli arcade game nei primi anni '90 a seguito di una crisi che affossò colossi del settore come Atari e Commodore. Il tutto ritagliandosi un successo commerciale senza precedenti.

DOOM (1993)

La sua ultima incarnazione porta l'Inferno nella realtà virtuale, ma il capostipite della serie DOOM ha indubbiamente cambiato per sempre le nostre vite.  

Nonostante il genere degli sparatutto in prima persona esistesse da almeno un ventennio, il primo DOOM ha saputo sdoganarlo e renderlo uno dei più apprezzati dai videogiocatori. In barba alle storie complesse e agli eroi splendidamente caratterizzati del gaming attuale.

Need for Speed (1994)

Su PC e console abbiamo visto correre centinaia di racing game negli ultimi 30 anni, ma nessuno di loro è riuscito a raggiungere lo stesso ''status'' di Need for Speed.

Protagonista di un clamoroso comeback con Payback su PlayStation 4, Xbox One e PC, il gioco di corse di Electronic Arts ha venduto complessivamente 150 milioni di copie, ispirato un film e trasformato il genere dei racing game da una semplice competizione tra gamer in un fenomeno globale con milioni di fan in tutto il mondo.

Tomb Raider (1996)

Tutti conoscono Lara Croft, così come la serie a lei legata, Tomb Raider

L'archeologa britannica non è solo un'icona nel mondo dei videogiochi, ma incarna anche il modello della donna sexy ed indipendente, che fa del coraggio, dell'audacia e dello spirito di adattamento le sue armi di seduzione. 

Resident Evil (1996)

Certo, Resident Evil non è stato il primo videogioco survival horror ad apparire sugli scaffali, ma senza ombra di dubbio è stato IL gioco che ha sdoganato il genere, rendendolo uno dei più apprezzati dalla massa. 

20 anni dopo, il RE è ancora tra noi, ha rivoluzionato la sua formula con il settimo capitolo e ispirato una lunga antologia di film con protagonista Milla Jovovich. Senza dimenticare i romanzi, le serie TV e i film d'animazione in computer grafica.

Final Fantasy VII (1997)

Probabilmente avrete sentito parlare di Final Fantasy VII come del gioco che ha permesso a Sony, con la prima PlayStation, di dominare il mercato dei videogiochi negli anni '90.

La verità è che la settima ''Fantasia Finale'' di Square Enix è tanto amata dal pubblico per aver di fatto innalzato di molto il livello qualitativo dello storytelling, della caratterizzazione dei personaggi e, non da ultimo, delle musiche utilizzate per accompagnare le gesta di Cloud e dei suoi compagni.

Naturale allora che ora gli appassionati siano impazienti di mettere le mani sul remake per PlayStation 4 annunciato dalla casa del Chocobo.

The Legend of Zelda: Ocarina of Time (1998)

Considerato da tutti come il miglior Zelda di sempre, Ocarina of Time è attualmente il videogame con il più alto punteggio sul sito di aggregazione Metacritic, uno sfavillante 99 su 100. 

Un gioco seminale, magico ed affascinate, che ha reso il protagonista Link decisamente immortale. Almeno fino all'uscita di Breath of the Wild su Nintendo Switch e Wii U, ad ora l'episodio più ambizioso, coraggioso e ''banalmente'' grande della Leggenda made in Japan.

The Sims (2000)

In The Sims non c'è alcuna storia, nessun eroe o villain, e neppure un mondo da salvare. 

In compenso, abbiamo la possibilità di costruire a nostro piacimento un mondo virtuale vivo e pulsante, vestendo i panni di una persona qualunque, creata a nostra immagine e somiglianza o sullo slancio della fantasia. Il resto è storia, con milioni di persone in tutto il mondo a ''masticare'' lo slimlish.

Grand Theft Auto III (2001)

Il lancio nei negozi di GTA III venne accompagnato dallo slogan ''Vai dove vuoi e fai ciò che vuoi'', un concetto sconosciuto ai gamer di 16 anni fa. 

Che siate fan o meno, è innegabile come le meccaniche e la struttura del terzo capitolo di Grand Theft Auto abbia influenzato pesantemente le produzioni videoludiche moderne, rendendo il genere sandbox e l'open world praticamente degli standard. 

Call of Duty (2003)

Call of Duty non ha inventano gli FPS, ma milioni di affezzionatissimi fan sono pronti a scommettere che abbia portato il genere ad un livello assai più alto e complesso. 

Legato da sempre ad alcuni degli eventi storici più drammatici, il brand di Activision è tanto amato quanto odiato dagli esperti. Così come vendutissimo ad ogni release annuale. 

God of War (2005)

Il possente Kratos già nel 2005 contribuì in modo significativo al successo della PlayStation 2 e delle console più in generale. 

Nel frattempo un adattamento cinematografico è in lavorazione da più di cinque anni, con Jason Momoa assolutamente allettato dalla parte del brutale protagonista. 

Wii Sports (2006)

Ad alcuni suonerà scomoda, se non addirittura fuori luogo, la presenza di Wii Sports in questa ''classifica''. Eppure il titolo Nintendo non è solo uno dei videogame più venduti di sempre, ma è stato capace di donare un'incredibile libertà interattiva al popolo di giocatori, così come al pubblico più casual.

La compagnia di Kyoto lanciò, nel 2006, un sensore di movimento che permetteva di giocare a tennis, calcio, pugilato e tante altre discipline sportive senza l'ausilio di un pad tradizionale, rivoluzionando di fatto l'intero settore e consacrando la Wii come una delle console più popolari della storia. 

BioShock (2007)

BioShock è molto probabilmente il videogioco che meglio riesce a combinare, anche a distanza di 10 anni dall'uscita, elementi da FPS, avventura e horror-game in un'unica, incredibile esperienza. 

Un'opera d'arte interattiva che ci proietta nella distopica Rapture, città sottomarina da cui il protagonista cercherà di scappare ad ogni costo, un luogo in cui, paradossalmente, cercava redenzione e libertà sullo sfondo di una società americana profondamente trasformata dalla Seconda Guerra Mondiale.

Assassin's Creed (2007)

Quando il primo Assassin's Creed si affacciò sul mercato una decade fa, il genere degli action-adventure - allora in crisi d'identità - visse un periodo tranquillamente etichettabile come un ''risorgimento'' creativo. 

Intrighi, lotte di potere, sci-fi e storia si combinavano per dare vita ad uno dei videogiochi più conosciuti dal grande pubblico, che ha poi spianato la strada per innumerevoli sequel e per la produzione di un kolossal hollywoodiano con protagonista Michael Fassbender.

The Last of Us (2013)

Probabilmente vi starete chiedendo come un videogame rilasciato pochi anni fa possa essere considerato un classico.

Eppure The Last of Us - dagli stessi autori di Crash Bandicoot e Uncharted - è definto da IGN come ''un capolavoro adventure con elementi da survival horror'', la definitiva consacrazione di Naughty Dog e, non da ultimo, la più potente esclusiva presente su PlayStation 3. 

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