I 10 momenti da ricordare dei Golden Globes 2018

Autore: Elisa Giudici ,

Dopo lo scandalo Weinstein e la cacciata dall'Olimpo di Kevin Spacey, era evidente che la 75esima edizione dei Golden Globes sarebbe stata differente dalle precedenti, ma ci si chiedeva quanto le star avrebbero affrontato apertamente lo scandalo che ha scosso le fondamenta degli studios. La risposta è stata forte e chiara, soprattutto dalle donne premiate e celebrate durante la serata, ben decise a sostenere con la propria voce un cambiamento sociale che sentono a portata di mano, almeno nel loro settore. 

Tra la rabbia e l'orgoglio dell'altra metà di Hollywood, è stata una serata tutta al femminile quella dei Golden Globes. Un po' perché le serie TV e i film che hanno trionfato sono tutti declinati al femminile (chiudendo un'annata d'oro per le storie di donne al cinema), un po' perché "gli uomini rimasti" (come li ha scherzosamente salutati il presentatore Seth Mayers nel suo monologo introduttivo) non hanno saputo reagire o fare proprie le istanze delle colleghe e si sono limitati a subire la serata applaudendo da meri spettatori.

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Ora che conosciamo tutti i vincitori, è arrivato il momento di tirare le somme. Ecco i momenti importanti dell'evento che apre la stagione dei premi, i dieci passaggi meritevoli di GIF e menzione futura che ci hanno emozionato o sorpreso durante i Golden Globes 2018. Vi ricordate cosa successe nel 2017?

1 - Il rosso e il nero 

Lo spettacolo è cominciato ben prima dell'ingresso nella sala da ballo dove si svolge la premiazione. Le voci si erano rincorse da settimane,  le fondatrici e le simpatizzanti di Time's Up hanno mantenuto la promessa ed esercitato tutta la loro influenza. Il risultato è stato il funerale più glamour mai visto a Hollywood, con uno stuolo di bellissimi e divine di nero vestiti.

Qualcuno non ha resistito a spacchi e scollature da capogiro, ma in generale l'ordine a una composta sobrietà è stato mantenuto dalla maggior parte dei presenti. Molti indossavano anche la spilletta di Time's Up. Il risultato finale, lavato in uno stuolo di diamanti e capigliature ondulate, è stato il più elegante e glamour degli ultimi anni, in barba a quanti piangevano la morte dell'alta moda sul red carpet. 

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Inizialmente poco partecipi (con l'unica eccezione di Dwayne Johnson, che ha sostenuto da subito il gesto delle colleghe) gli uomini presenti hanno poi recuperato in extremis: anche loro si sono presentati tutti in smoking, aumentando di una spanna il già alto livello di eleganza. I più partecipi hanno aggiunto persino una camicia nera, giusto per fugare ogni sospetto che fossero vestiti di nero per mera convenzione.  

2 - I gentlemen rimasti 

Durante la vigilia ci si chiedeva se e come il presentatore Seth Mayers avrebbe affrontato la spinosa questione degli scandali e della sua conduzione in un anno in cui in tanti avevano affidare il suo ruolo a una donna. La prima stoccata è arrivata nella frase di apertura del monologo introduttivo

Buona sera, signore e signori rimasti

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Così ha chiosato, lanciandosi poi in un crescendo di battute e stoccate piuttosto dure contro Weinstein e Kevin Spacey (e l'immancabile frecciata a Trump). I due dei decaduti sono stati chiamati per nome e irrisi e condannati per i loro soprusi; dapprima solo dal conduttore, poi con l'aiuto delle star presenti in platea. Lo spunto migliore lo ha fornito, come sempre, Amy Poehler. Dopo aver bonariamente criticato il conduttore perché lei "non ha certo bisogno che qualcuno le spieghi come fare una battuta sul sessismo", ha tirato fuori la GIF da ricordare di questa edizione, con un motto alla Cersei Lannister:

NBC
Amy Poehler ai Golden Globes
L'antidoto di Amy Poehler ai colleghi maschi che tentano di spiegarle come fare battute

3 - Elisabeth Moss e Margaret Atwood

Se c'è una critica che si può muovere a Hollywood è di essere spesso ombelicale, eccessivamente concentrata sui propri problemi. Stavolta però è andata diversamente e molte della attrici premiate hanno ricordato non solo le colleghe che hanno denunciato abusi e soprusi, ma anche le donne comuni la cui situazione personale è altrettanto drammatica ma si consuma ancor più lontano dai riflettori. 

Tra i tanti passaggi dedicati all'argomento, Elisabeth Moss (premiata per la sua interpretazione in The Handmaid's Tale) si fa ricordare dedicando il suo premio alla scrittrice Margaret Atwood e alle donne comuni la cui tragedia personale si consuma ai margini della carta stampata. Ora non sarà più così, commenta. 

2- Big Little Lies stravince

La serie di HBO era la grande favorita della vigilia: non ci si chiedeva tanto chi avrebbe vinto tra le nominate nelle categorie attoriali, ma quale tra le protagoniste di Big Little Lies. A spuntarla sono state Nicole Kidman e Laura Dern, oltre che a Alexander Skarsgård, con una vittoria tutt'altro che scontata. I discorsi del cast sono stati ovviamente incentrati sul tema degli abusi: sia Laura Dern sia Nicole Kidman hanno ricordato quanto i loro personaggi siano protagonisti di vicende tristemente simili a quelle al centro degli scandali di questi mesi. 

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Nicole Kidman ricorda poi la peculiarità della serie TV, arrivata sul grande schermo grazie all'impegno suo e dell'amica Reese Witherspoon in veste di produttrici. Sua anche la dedica più romantica della serata: 

Keith, quando la mia guancia è al fianco della sua, tutto il resto si dissolve.

3- Kirk Douglas sale sul palco 101 anni

È nato nel 1916, è stato Spartacus e ancor oggi ha un che di eroico, anche se costretto in una sedia a rotelle e con qualche difficoltà nell'articolare le parole. Kirk Douglas sale sul palco ed è un gigante, pur essendo molto più fragile fisicamente di quanto era uno dei divi di Hollywood più amati, grazie anche alla sua celebre fossetta sul mento. 

In una serata in cui a brillare è il firmamento femminile, Catherine Zeta-Jones ricorda come anche l'attore si sia battuto per i diritti dei più deboli contro l'establishment hollywoodiano, rievocando la vicenda dello sceneggiatore perseguitato Trumbo (a cui è stato dedicato un film). Ed è subito standing ovation in sala.

4-Aziz Ansari ringrazia l'Italia

È stata una nottata di premi amara per l'Italia, che aveva tante nomination in categorie prestigiose (su tutte quelle di peso di Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino) ed è tornata a casa a mani vuote. A risollevare un po' lo spirito italico ci ha pensato Aziz Ansari, che alla seconda nomination centra la vittoria per il suo personaggio in Master of None. 

Dopo aver ironizzato sul fatto che non si aspettava la vittoria perché tutti i siti internet pronosticavano una sua sconfitta, Ansari ha ringraziato il nostro paese per l'ottima rassegna gastronomica proposta durante le riprese della seconda stagione dello show, ambientato proprio in Italia. Se la battuta ha fatto sorridere in molti, non si può che pensare con rammarico a come lui e gli altri venti vincitori di sesso maschile non abbiano che accennato al tema della serata. In particolare nessuno ha nominato le campagne di #MeToo e #TimesUp, limitandosi ad applaudire le colleghe. 

5-Oprah presidente

Nessuno mette Oprah Winfrey in un angolo, anzi, casomai è lei a rubare a tutti la scena con il discorso più memorabile della serata (anche per durata, dato che ha sfondato ampiamente i 9 minuti). La regina della TV statunitense, attrice e proprietaria di un impero economico ha ricevuto il Cecil B.De Mille Award, il Golden Globes alla carriera: è la prima donna afroamericana a ricevere l'onorificenza. 

L'icona della TV a stelle e strisce ha raccontato di come la vittoria dell'Oscar di Sidney Poitier nel 1964 (fu il primo attore afroamericano a ricevere il premio) fu per lei un momento storico, visto col televisore di casa, in attesa del rientro della madre dal lavoro svolto come donna delle pulizie nelle case delle famiglie ricche. Seduta sul pavimento di lineoleum della casa materna a Milwaukee, la piccola Oprah vide per la prima volta un uomo afroamericano celebrato e applaudito dai bianchi.

Oggi di anni la star nel ha 63, ma conserva intatta la verve dialettica che l'ha resa tanto celebre e amata. Anzi, la chiusura del suo discorso si fa quasi presidenziale, quando la donna si rivolge alle ragazzine che stanno guardando la TV, promettendo loro una nuova epoca di cui s'intravedono solo oggi gli albori. 

6- Guillermo Del Toro chiede più tempo 

Doveva essere il grande vincitore della sezione cinematografica e invece The Shape of Water si deve "accontentare" di due soli globi: quello per la miglior colonna sonora e quello per la miglior regia. Le categorie cinematografiche rimescolano le carte e pescano a sorpresa come grande vincitore della serata Tre Manifesti a Ebbing, Missouri (che vi abbiamo consigliato nella recensione dedicata).

Il discorso di Guillermo Del Toro è dedicato ai mostri, quelli che vivono nei suoi film e quelli che ci permettono di riconciliarci con le nostre imperfezioni. Tra l'enorme emozione del momento e la poca dimestichezza con l'inglese, il tempo stringe e la musica comincia sfumare il suo discorso. Guillermo Del Toro chiede cortesemente di avere un minuto in più, dopo aver aspettato per 25 anni la possibilità di parlare da un palco hollywoodiano in veste di regista vincitore.

7 - Barbra la sola e unica 

Era il lontano 1984 quando Barbra Streisand portava a casa il Golden Globe come miglior regista. Siamo alla 75esima edizione dei Golden Globes ed è ancora l'unica donna ad aver raggiunto questo traguardo, solo che nemmeno lei se ne è resa conto. Quando sente l'annunciatore sottolineare questo fatto mentre sale sul palco, sbotta nel microfono:

Sono davvero l'unica? L'ho vinto un sacco di anni fa! 

Poi bacchetta la Hollywood Foreign Press ricordando che ci sono tante registe talentuose in attività, che meritano quanto i colleghi uomini di essere nominate e vincere un Golden Globe. Questa informazione deve averla davvero scossa, perché poco dopo ribadisce il "fatto terribile" anche su Twitter:

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8- Natalie Portman

Nell'anno della protesta femminile, anche la compassata Natalie Portman ha qualcosa da dire sulla questione delle registe non nominate. D'altronde spetta a lei assieme al regista Ron Howard annunciare il vincitore di categoria. Sembra quasi pensarci e poi, piccata, lancia una frecciata velenosa: 

NBC
Natalie Portman presenta i registi nominati
E questiu sono tutti gli uomini nominati nella categoria miglior regia, sentenzia Natalie Portman

Poco più lontano è seduta Greta Gerwig, giovane regista che vincerà il premio come miglior commedia poco dopo e che però non è stata ritenuta degna della nomination nella categoria specifica. Natalie Portman non perdona, tra le acclamazioni di Internet, che celebra la sua frecciata: 

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9 - Frances McDormand non le manda a dire

Se persino Natalie Portman si è fatta velenosa, potete facilmente immaginare che piega abbia preso il discorso di ringraziamento di Frances McDormand, una donna davvero tosta che non le manda mai a dire. La sua interpretazione nel superbo Tre manifesti a Ebbing, Missouri era davvero di un altro pianeta e nulla si è potuto frapporre tra lei e il globo dorato. Quando comincia il suo discorso con uno sguardo assassino e un "ho delle cose da dire" in sala tutti si preparano alle sue stoccate.

Il primo round invece è a base di tequila, che l'attrice promette generosamente di offrire alle altre nominate. McDormand ringrazia FOX Searchlight (che finanza e distribuisce il film) per aver lavorato...

...per portare le persone ancora a sedersi sulle poltrone di quelle istituzioni mezze morte chiamate cinema. Sarò anche all'antica, ma adoro la sala cinematografica.

La voce si rompe una sola volta, poco prima di ricordare che, pur essendo una persona ferocemente riservata, è onorata di essere presente a una serata che sta smuovendo una placca tettonica. Poi avverte i presenti: "le donne presenti, credetemi, non sono qui per il cibo."

10- Le ragazze di Lady Bird

Se Tre manifesti trionfa a sorpresa, la vera impresa è quella di due giovanissime e talentuose nominate, che hanno lottato e vinto con un piccolo film indie, contro la forza dei grandi studios. A sorpresa è Lady Bird di Greta Gerwig (la 34enne che lo ha scritto e diretto) a vincere il globo per miglior commedia, mentre la 23enne Saoirse Ronan vince come miglior attrice in una commedia. 

In una serata di donne arrabbiate e coraggiose, è stato bello vedere due giovanissime vincere premi importanti e reagire in maniera semplice e lontana dal divismo. Greta Gerwig si piega sul microfono troppo basso per lei e continua a ripetere una sequela di grazie, troppo emozionata per ricordarsi il discorso. Saoirse Ronan ringrazia l'amica che si è portata come invitata, la sua amica del cuore, lontana dalla sofisticata ricercatezza delle altre stelle hollywoodiane. Chissà che non siano donne come queste a portare a Hollywood l'uguaglianza tanto invocata nella notte dei Golden Globes.

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