Eliza Dushku molestata a 12 anni sul set di True Lies: la storia e le reazioni

Autore: Silvia Artana ,

C'è un'altra vittima dello scandalo delle molestie sessuali a Hollywood che ha deciso di denunciare e il suo nome è ben noto agli appassionati di serie TV: Eliza Dushku. In un accorato post su Facebook, la star di #Buffy, Tru Calling e Dollhouse ha rivelato di essere stata abusata a 12 anni sul set di True Lies.

Ad approfittare di lei sarebbe stato Joel Kramer, celebre stuntman e per lungo tempo controfigura di Arnold Schwarzenegger, che era il responsabile delle scene d'azione del film.

La denuncia di Eliza Dushku

Eliza ha ricostruito l'accaduto con dolorosa lucidità e ha raccontato che l'uomo ha "meticolosamente" tessuto intorno a lei e alla sua famiglia una rete di lusinghe e di fiducia per adescarla.

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A quel punto, ha chiesto ai suoi genitori il permesso di portarla a fare una nuotata nella piscina dell'albergo dove alloggiava la troupe e poi a mangiare il suo primo sushi. Quando sono arrivati in hotel, sono andati in camera di Kramer ed è stato allora che l'uomo ha rivelato le sue vere intenzioni.

Eliza ha raccontato come il suo molestatore ha preparato tutto:

Ricordo perfettamente con quanta cura ha chiuso le tende e abbassato le luci. Come ha abbassato l'aria condizionata fino quasi a ghiacciare. Dove mi ha fatto sedere su uno dei due letti nella stanza. Il film che ha messo in TV (Teste di Cono). Come è sparito in bagno e come è riapparso: nudo, con indosso niente altro che un piccolo asciugamano che lo copriva a malapena in vita.

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Poi ha ricostruito il momento in cui ha abusato di lei:

Ricordo cosa indossavo io (i miei pantaloncini bianchi di jeans preferiti, che grazie al cielo non erano facili da togliere). Ricordo come mi è venuto addosso sul letto, come mi ha stretta contorcendosi con il suo corpo gigantesco e come ha ha iniziato a strusciarsi su di me. Ha detto queste parole: 'Adesso non devi più fare finta che io non ti piaccia, tesoro. Puoi smetterla'. Poi ha iniziato a strusciarsi con più foga e più velocemente sul mio corpo catatonico. Quando ha 'finito', mi ha detto: 'Credo che dovremmo fare attenzione'. Immagino che intendesse che non era il caso di dirlo a nessuno: io avevo 12 anni e lui 36.

La star di Buffy ha ricordato che Kramer ha continuato ad avere un comportamento inappropriato con lei anche in taxi, mentre la riaccompagnava in albergo dai suoi genitori.

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In seguito, l'attrice ha rivelato quello che era successo alla sua agente dell'epoca, JoAnne Colonna, e la donna si è presentata sul set per affrontare Kramer. Secondo Eliza, l'intervento dell'agente avrebbe indispettito l'uomo e lui per ritorsione avrebbe lasciato che lei si facesse male durante una scena d'azione.

La giovane star ha aggiunto che Kramer ha mostrato fin da subito un comportamento censurabile nei suoi confronti, chiamandola "jailbait" (letteralmente, "esca per la prigione", ovvero una ragazzina sexy e provocante, che non ha ancora raggiunto l'età del consenso per avere rapporti sessuali).

Che sul set ci fosse un ambiente non adeguato per una 12enne è stato confermato anche da JoAnne Colonna e dal tutore legale di Eliza durante le riprese, Sue Booth-Forbes. Come riporta Deadline, le due donne avrebbero fatto presente la situazione a uno dei produttori esecutivi, Rae Sanchini, ma le loro parole non avrebbero sortito alcun effetto. Inoltre, entrambe hanno confermato la veridicità delle accuse di Eliza.

In tal senso, è intervenuto a sostegno dell'attrice anche l'amico di vecchia data Peter Conti, che ha detto che la star di Buffy lo ha messo al corrente dell'accaduto subito dopo i fatti. E dalla parte di Eliza si sono schierati anche sua mamma e suo fratello.

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Invece, Joel Kramer ha negato ogni cosa. In una dichiarazione rilasciata a Deadline, l'uomo ha respinto con foga le accuse:

Sono menzogne prive di senso e frutto di qualche manipolazione. Non ho mai molestato sessualmente [Eliza Dushku, n.d.r.]. Ho il voltastomaco. Non è vero. Penso che sia tutto frutto della sua immaginazione. Sono bugie. Bugie, bugie, bugie. È pazzesco. L'ho trattata come una figlia. Noi tutti [sul set, n.d.r.] ci prendevamo cura di lei. Come può un uomo come me affrontare una cosa simile? Non so cosa fare. Credo che assumerò un avvocato e la querelerò per diffamazione e calunnia.

Ma intanto, stando a quanto scrive Variety, lo stuntman è stato "scaricato" dalla sua agenzia, la World Production Agency:

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Un simile comportamento è inaccettabile e completamente in contrasto con le norme di comportamento che ciascuno di noi è tenuto a osservare.

La reazione di Jamie Lee Curtis

Le accuse di Eliza Dushku hanno suscitato molte reazioni e tra coloro che hanno commentato la vicenda c'è anche Jamie Lee Curtis, che in True Lies interpreta la madre della giovane attrice.

In un editoriale su Huffington Post, la "regina dell'urlo" ha rivelato che la star di Buffy le ha raccontato in privato dell'accaduto alcuni anni fa:

Sono rimasta scioccata e amareggiata allora e lo sono ancora oggi. [...] La storia di Eliza ci ha risvegliato dal sonno con cui neghiamo una nuova, terribile realtà: l'abuso dei bambini.

L'attrice ha parlato della sua esperienza sul set con giovani interpreti e ha osservato che si tratta di qualcosa di molto complesso da gestire:

È complicato lavorare con i bambini. Da una parte, viene chiesto loro di fare un lavoro da adulti in un contesto di adulti, circondati da centinaia di adulti che li spingono a recitare per il proprio interesse. Dall'altra, sono ancora naturalmente e intrinsecamente bambini. Ho lottato con il mio ruolo di mentore, collega, surrogato e amica e ogni relazione è unica e personale. Siamo davvero amici? Siamo colleghi? I bambini non sono abbastanza maturi per riconoscere la differenza.

Jamie Lee Curtis ha ricordato che i piccolo attori sono seguiti sul set dai familiari, da legali, agenti e tutori e che estistono regole e un codice di comportamento, ma che a volte tutto questo non basta. 

E nel caso specifico di Eliza, ha sottolineato quanto sia inquietante che ad abusare di lei sia stato un uomo che avrebbe dovuto provvedere alla sicurezza della giovane attrice (come di tutti i suoi colleghi).

D'altra parte, la star della saga di Halloween ha ribadito che la responsabilità è dell'intero sistema cinema:

Tutti noi dobbiamo assumerci la responsabilità del fatto che il modo rilassato e informale, da vecchi compagni di avventure, con cui ci relazioniamo con i giovani attori ha portato con sé il presupposto sbagliato che i bambini sono adulti in un mondo di adulti, in grado di fare scelte da adulti.

Jamie Lee ha concluso la sua riflessione affermando di portare con sé un peso per quanto accaduto a Eliza sul set di True Lies:

Molti di noi coinvolti nella lavorazione di True Lies eravamo genitori. Jim [Cameron, n.d.r.], Arnold [Schwarzenegger, n.d.r.] e io stessa. Genitori con delle figlie. Quello che a quanto pare è accaduto a Eliza, lontano dalla nostra rete di sicurezza e fuori dalla nostra portata, è qualcosa di terribile, davvero terribile, da sentire e con cui fare i conti.

La reazione di James Cameron

Sul caso delle molestie sessuali denunciate da Eliza Dushku è intervenuto anche il regista di True Lies, James Cameron.

Come riporta People, in occasione di un evento organizzato dalla Television Critics Association a Pasadena, in California, il creatore dei franchise di Terminator e Avatar si è espresso sulla vicenda con una dichiarazione durissima:

I registi storicamente sanno poco di quello che accade tra le persone sul set, perché sono concentrati sugli aspetti creativi. Ma se avessi saputo cos'era accaduto, non avrei avuto pietà. Ho delle figlie. Davvero, ora non avrei pietà.

Poi, il regista ha avuto parole piene di affetto per Eliza:

È stata molto coraggiosa a farsi avanti e a denunciare. È straziante che sia capitato a lei.

James Cameron ha proseguito sottolineando l'importanza del movimento #MeToo e affermando che deve andare avanti per garantire a tutte le vittime la possibilità di denunciare in sicurezza e senza lo stigma dell'opinione pubblica, non solo a Hollywood ma in ogni ambiente e settore:

[È importate che, n.d.r.] i potenziali molestatori e predatori [sappiano, n.d.r.] che il meccanismo funziona e che spinge a denunciare. E che non c'è vergogna nel farlo e che ci saranno delle conseguenze.

Il regista ha concluso affermando che il problema delle molestie sessuali e degli abusi nei confronti dei più deboli non esiste solo a Hollywood. Ma poiché il cinema può contare su un palcoscenico unico, ha il diritto e il dovere di essere in prima linea per combatterlo.

Per sapere se sarà così, non resta che aspettare.

Di certo, una prima risposta forte è arrivate dalle donne dell'entertainment, che hanno scelto di partecipare ai Golden Globes vestite di nero.

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