Due donne speciali per un film da Oscar: la recensione di Lady Bird

Autore: Elisa Giudici ,

La città è Sacramento, un luogo lontanissimo dalle rotte del cinema americano più glamour. Siamo in California, certo, ma nell'entroterra meno noto, distante geograficamente e culturalmente dall'alternativa San Francisco e dalla ben più nota San José. Siamo nel 2002, perfetto rappresentante di un decennio che cinematograficamente rimane ancora nel limbo, ancora incapace di suscitare nostalgia e ricordi come hanno iniziato a fare anche gli anni '90. La citazione di Joan Didion che apre Lady Bird omaggia sì la più celebre figlia nata e cresciuta nella cittadina altrimenti priva di pedigree culturale, ma soprattutto rivela quanto siano poco variegati i riferimenti culturali dei cineasti che seguiamo al cinema. 

Non offenderò Greta Gerwig parlando di sensibilità femminile o giovane promessa del firmamento cinematografico statunitense per spiegare il successo del suo esordio alla regia. Certo i riferimenti culturali femministi di Lady Bird sono chiarissimi (a partire proprio da Joan Didion) e certo era dai tempi di Sofia Coppola che una regista non faceva parlare così tanto (e bene) di sé all'esordio, ma Lady Bird è molto più di un film diverso dal solito, che colpisce per la sua unicità. 

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Saoirse Ronan nei panni di Christine
Saoirse Ronan si conferma un'attrice di grandissime doti in Lady Bird

Lady Bird: una giovane figlia d'America

Il germe del successo di Lady Bird si nasconde negli esordi da sceneggiatrice e attrice di quella che fino a poco tempo fa era nota più che altro come musa di Noah Baumbach. Che Gerwig fosse più di una semplice compagna di vita messa davanti alla cinepresa lo si è intuito presto: i film del regista che la vedono protagonista come attrice e sceneggiatrice (lo struggente Frances Ha e Il Piano di Maggie) brillano di luce propria nel mezzo di una filmografia che altrove è in sua assenza è invece apparsa incolore. 

Il salto alla regia era scontato, necessario per smettere di coadiuvare le storie altrui e raccontare la propria, con tutta la sua specificità. Lady Bird è, nemmeno troppo pacatamente, il racconto biografico della genesi di Greta Gerwig giovane donna e futura cineasta. Dietro la sceneggiatura e i dialoghi ricchi e mai banali si sente qualcuno che racconta sé stesso. Il prisma che scompone il vissuto della regista in colori cinematografici vividi e hipster è incarnato ancora una volta da Saoirse Ronan. L'attrice irlandese ha solo 23 anni ma da Espiazione a Brooklyn, è ormai una veterana della delicata operazione di mettersi un film sulle sue giovani spalle e portarlo al suo naturale sviluppo emotivo. 

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Christine affronta la madre in Lady Bird
Tra gli sviluppi più riusciti di Lady Bird c'è il complesso rapporto tra la protagonista e la madre

Così bastano un paio di scambi fulminanti con la madre e qualche colpo di testa dalle evoluzioni tragicomiche per farci partecipi a livello emotivo della vita di Christine "Lady Bird" McPherson, un'adolescente di Sacramento con un bisogno così disperato di un segno o un evento che la faccia sentire speciale. Christine rifiuta la sua identità quotidiana e legata alla famiglia e agli amici di sempre a partire dal suo nome, che tenta di seppellire dietro la sofisticazione artistoide e affettata dell'alterego di Lady Bird. 

Umanamente Lady Bird è un racconto toccante dello smarrimento di un'adolescenza vissuta in un contesto privo di stimoli e ricco d'insidie, minata da un rapporto complicato con la figura materna (una splendida e purtroppo poco citata Laurie Metcalf) e da un contesto scolastico e quotidiano davvero privo di vitalità. Da sceneggiatrice e regista Gerwig sa essere sferzante con la sua protagonista, con la sé stessa del passato. Lady Bird racconta la Sacramento del Nuovo Millennio attraverso gli occhi di un'adolescente capace di prestare attenzione alla sua città e alle cose importanti della sua vita, ma trasformando il suo sguardo acuto in disprezzo e cinismo, anche e soprattutto quando dall'altra parte c'è solo affetto. 

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L'attrice Saoirse Ronan
Saoirse Ronan è il volto perfetto per incarnare un coming of age lontano dalle rotte del cinema statunitense

Lady Bird è insomma una giovane irresistibile agli occhi dello spettatore ma un incubo di sentimenti contraddittori e aspirazioni superficiali per chi le sta intorno: le sue velleità artistiche le insegue solo a parole, sembra incapace di perseguire con impegno qualsiasi traguardo che non sia fuggire da Sacramento, salvo poi rifugiarsi nell'aiuto del genitore più malleabile per riuscirci. 

Lady Bird: una biografia già filtrata dalla consapevolezza

Non stupisce quindi che un personaggio così contraddittorio e complesso nel suo rapporto con la famiglia, l'amore e la religione come Lady Bird abbia fatto breccia nel cuore di tantissimi. Era da anni che i fan di Baumbach e Gerwig attendavano quest'ultima alla prova dei fatti, per stabilire chi fosse il vero genio della coppia. Contro ogni pronostico, stavolta è Baumbach a segnare un punto a suo favore. Il limite di Lady Bird è infatti il suo illustre e ben più riuscito predecessore Frances Ha. Chi ha visto quel lungometraggio potrà valutare come Lady Bird sia di fondo una versione più consapevole e furba di quel disperante sguardo sulla vita di una donna poco più adulta e forse ancor più incasinata della diciottenne Christine. 

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Greta Gerwig e i protagonisti di Lady Bird
Greta Gerwig arriva al debutto registico dopo essere stata la regina del cinema indie statunitense

Lady Bird sarebbe un film perfetto se a raccontarsi senza reticenze fosse la Christine nascosta dentro Greta Gerwig. A prendere la parola è invece la Lady Bird dentro la reginetta dell'indie americano, che sa cosa dire e cosa tacere, millantando un'onestà brutale che in realtà è calibrata al millimetro. Non aiuta poi la carica hipster che il film si porta dietro: pur punzecchiando le esistenze che vorrebbero essere alternative ma sono spesso squallide dei suoi pretenziosi protagonisti (in primis il personaggio di Timothée Chalamet), finisce per assumere il loro stesso atteggiamento. 

Lady Bird è insomma un ottimo esordio alla regia che ci consegna una voce femminile che da lungo tempo aspettavamo di vedere dietro la cinepresa. Non è però la sua prova migliore o più sentita. 

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Commento

cpop.it

75

Lady Bird è un coming of age sferzante lontano dalla solita America vista dai cineasti maschi. Greta Gerwig però da attrice e sceneggiatrice ha saputo essere più autentica e emozionante in passato.

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