Così è la vita: le migliori frasi del film con Aldo, Giovanni e Giacomo

Autore: Danilo Abate ,

Così è la vita è un’esilarante commedia del 1998 scritta, diretta e interpretata da Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti, conosciuti dal grande pubblico come il trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo.

Il film è diventato un cult per gli amanti della commedia all’italiana, grazie alle assurde situazioni messe in scena dal trio di comici, alle battute brillanti e a una colonna sonora di pregio, interamente affidata al gruppo rock italiano Negrita. Fra le tracce presenti ricordiamo in particolare i brani Mama maé, Cambio e Hollywood. I Negrita hanno già collaborato in precedenza con Aldo, Giovanni e Giacomo per il film Tre uomini e una gamba, in cui è presente il brano intitolato Ho imparato a sognare del 1997.

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La trama del film è incentrata sulle disavventure di uno sgangherato trio formato da Aldo (Al), detenuto per falsificazione nel carcere di San Vittore, il troppo onesto agente di Polizia e aspirante scrittore Giacomo (Jack) e Giovanni (John), inventore di giocattoli sposato con la bella quanto fredda Elena (Elena Giusti).

Tutto comincia quando il detenuto Aldo deve essere portato in tribunale e, ad un certo punto, riesce a prender possesso della pistola di Giacomo. Da quel momento in poi si innescheranno una serie di sfortunati quanto esilaranti eventi che travolgeranno il trio e, soprattutto, lo spettatore.

Ecco una selezione di tutte le migliori frasi e i dialoghi della surreale commedia di Aldo, Giovanni e Giacomo.

Le frasi di Aldo

[Riferito all'enorme compagno di cella che dorme sopra di lui] Crapanzano, meno male che oggi esci... avrò dormito un'ora in due anni! - Aldo

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[Rivolto a una donna che sta per partorire] Buongiorno, signora! Si sono già divise le acque? - Aldo

Sì, ho conosciuto una ragazza si chiama Clara, è bellissima, è bionda, è bellissima, è... vabbè, più bionda che bellissima...  - Aldo

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[Rivolgendosi a Giacomo che, in una discesa, si era dimenticato di tirare il freno a mano] Mii ma dove hai preso la patente? Alla sala giochi? – Aldo

[Mentre lui, Giovanni e Giacomo vengono inseguiti da un elicottero e dalle volanti della polizia] Ma che cosa vogliono fare?! Che cosa credono di fare?!? Cos'è, Apocalypse Now?!? - Aldo

Le frasi di Giovanni

[Dopo avergli sparato un proiettile in una gamba] Ma non fare polemiche, Jack, ha rimbalzato! - Giovanni

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 [Restituendo alla madre il bambino che gli ha vomitato sulla giacca, affidatogli da una passante] Signora, le do un consiglio: lo faccia vedere da un esorcista. - Giovanni

[Rivolto a Giacomo che ha lasciato la pistola nel portaoggetti] Ma chi è che ti ha addestrato a te, Topo Gigio? – Giovanni

Le frasi di Catanìa

Invertebrato! E comunque... Che Guevara era un ricchione! - Catanìa [a un comunista da cui vuole farsi picchiare]

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[Al comunista a cui ha detto che Che Guevara era un ricchione, che l'ha appena massacrato di botte] Esce il sangue... M'hai fatto uscire il sangue... Grazie amico ti voglio bene... Vaffanculo! - Catanìa

I dialoghi fra Giacomo e Aldo

Giacomo: Se al mattino spacchi le pietre, al pomeriggio scavi le buche. Se al pomeriggio si spaccano le pietre, al mattino si scavano le buche. Se al mattino...
Aldo: Se al mattino spacchi le palle, la sera pure!
Giacomo: Ma che minchia di programma rieducativo è?

Aldo: Vuoi un po' di cheeseburger?
Giacomo: No, grazie. Io faccio una dieta dissociata; cerco di non mischiare i carboidrati con le proteine..sai, perché se gli enzimi dei carboidrati...
Aldo: Mii, e che devi farmi la cartella clinica?!

I dialoghi fra i tre protagonisti

Aldo [raccontando una barzelletta]: C'è un tipo di colore...
Giacomo: Che tipo di colore?
Aldo: Un tipo di colore!
Giacomo: Sì, ho capito, ma rosso, verde...
Aldo: Mii, un negro! Un tipo di colore negro! [...] Allora... c'è un negro che bussa alla porta di un night club...
Giovanni: Ah, ho capito... è quella che poi apre lo spioncino e lo tira fuori con le dita nel naso!
Aldo: Ecco, ho capito quella che dici. È bellissima! È un capolavoro della barzelletta. Ma non è quella!
Giacomo: Ma qual è quella che lo tira fuori con lo spioncino?
Aldo: Mii Jack, sto raccontando un'altra barzelletta! [...] Allora... c'è un negro che bussa alla porta di un night club...
Giovanni: Aaah... è quella che poi lui va in un altro night club!
Aldo: Quella!
Giovanni: Che lui corre forte...
Aldo: Sì, però non me la rovinare... lasciamela raccontare.
Giacomo: Ma quando si ride in questa barzelletta?
Giovanni: Jack, è una barzelletta e si ride alla fine!
Aldo: [...] T'hanno dato trent'anni, puoi anche aspettare!
Giacomo: Va bene, allora... allora aspetteremo!
Giovanni: Aspetta un attimo Al, ma come mai a lui hanno dato trent'anni e a noi cinquanta?
Aldo: Mii Johnny, pure tu... sto raccontando una barzelletta! Mii, la sto odiando 'sta barzelletta! Allora: c'è 'sto cazzo di negro che è due ore fuori dalla porta di questo night club di mmerda! E il portiere gli risponde...
Giovanni: "Non si può entrare in questo night club". [...]
Aldo: E il negro gli risponde...
Giovanni: "Ma lei non sa chi sono io, mi faccia entrare!"
Giacomo: Lei non sa chi sono io! Ma che t'inventi Johnny!
Aldo: E... e il portiere gli risponde...
Giovanni: "Guarda quella ragazza con la gonna rossa!"
Giacomo: Con la gonna rossa! Miinchia! Sto scompisciando dalle risate! Haha...
Aldo: Ragazza... con la gonna rossa?
Giovanni: Sì...
Aldo: Allora non è lei...
Giovanni: Come non è? Non è che poi dice: "Oh, c'è anche l'elefante che parla inglese..."
Giacomo: L'elefante che parla inglese! Johnny, sei veramente una bomba, sei! [...] Ma come finisce 'sta barzelletta?

Aldo: Ma perché? Perché, perché, perché mi fai questo? Perché mi devi mettere sempre i bastoni fra le ruote, eh? Mentre sto operando, oltretutto!
Marito della partoriente: È uscita la testa! È uscita la testa!
Aldo: Eh Ho capito, un minuto! Un minuto! Ha aspettato undici mesi, può aspettare anche un minuto, no? E tutto io devo fare? Ritorniamo a noi: Perché? Eh? Fammi vedere le mani. [Giovanni fa segno di no con la testa] Fammi vedere le mani, imperativo categorico assoluto! [Giovanni gli fa vedere le mani] O tu, o io? Che c'è scritto?
Giovanni: Niente!
Aldo: O io o tu?
Giovanni: Sì, è un gioco di parole...
Aldo: E come si risolve?
Giacomo: Ma niente, è che devi leggerle al contrario... ed esce scritto aiuto, c'è scritto.

Aldo [mangiando un hamburger]: Il nettare degli dei. E il settimo giorno, Dio creò il cheeseburger. [Rivolgendosi a Giovanni] Ma come fa a non piacert... [Gli parte inavvertitamente un colpo dalla pistola che ha in mano. Il retro della macchina si sporca di rosso] Maria! Che ho fatto, Maria, che ho fatto? Gli ho spappolato la faccia, gli ho spappolato! Gli ho spappolato il cervello!
Giovanni: Non sento più niente! Oddio, non sento più niente! Non sento dolore!
Aldo: Sento che già il cadavere puzza! Sta frollando? Sta frollando?
Giovanni: Non sento più niente!
Giacomo: Ci credo che non senti niente, deficienti! È ketchup! Hai assassinato il sacchetto d'hamburger, hai assassinato!

Il dialogo fra Giacomo, Gaber, Platone e il cognato di Giacomo

Giacomo: Ciao. Cosa stai leggendo oggi?
Platone: Schopenhauer.
Giacomo: Schopenhauer?
Platone: Il mondo come volontà e rappresentazione.
Giacomo: Sì, ma Platone, anche tu! Non puoi leggere Topolino come tutti gli altri bambini? Ciao Gaber! Ehi? Successo qualcosa?
Gaber: Questa è arrivata stamattina. [Mostrando a Giacomo una lettera] Dice che dobbiamo partire entro stasera, neanche il tempo di fare le valigie ci hanno dato.
Giacomo: Ma scusa, e per ora dove andreste?
Gaber: Per ora da mio cugino poi boh... son disperato Giacomo.
Giacomo: Non ti preoccupare; mi farò venire in mente qualcosa.
Cognato di Giacomo: Ah, guarda che ber quadretto. Ammazza che schifo! Ahò, Africa! Damme un giudizio: te sembrano pulite 'ste scale?
Gaber: Le ho appena pulite.
Cognato di Giacomo: Va be'! Tanto tra un po' la pacchia è finita, eh?
Giacomo: Intanto stiamo calmi, poi mi devi una spiegazione: Come mai non ne sapevo niente di 'sta roba?
Cognato di Giacomo: Ahò! Ah Malcolm X! Intanto stai carmo te. Primo. Secondo: famo 'na bella cosa; al posto di "unanimità", ce scriviamo: "Voti favorevoli: 15; voti contrari: 1". Er tuo, eh? Giacomino, l'amico dii negri. Ciao, Congo.

I dialoghi fra Giovanni e Giacomo

Giovanni: Io avevo un appuntamento importantissimo!
Giacomo: Sì, dal pediatra.

Giacomo: Anzi! Se proprio vuoi saperlo, io il poliziotto non volevo neanche farlo. È capitato.
Giovanni: Eh, e se non capitava era meglio!

Giacomo: Sai com'è la vita, capitano delle cose più grosse di te e devi prendere delle decisioni, un po' come il bivio di prima, ti ricordi, "Che faccio? Vado a destra o vado a sinistra?" E lì se non stai attento rischi di sbagliare, rischi di prendere la strada sbagliata.
Giovanni: E tu l'hai presa in pieno, contromano!

Giacomo: Tra l'altro ho anche finito di scrivere un romanzo.
Giovanni [sarcastico]: Non vedo l'ora di leggerlo, c'ho l'acquolina in bocca.

Giovanni [discutendo sulla reazione dei parenti alle loro morti]: Ma sì... Il discorso di fondo è uno solo: non è che tutti gli esseri umani di fronte al dolore hanno la stessa reazione. Non so, prendi una vedova araba: urla, strepita, si strappa i capelli, si rotola... Una svedese no! Al massimo una lacrimuccia. Non è che soffra meno, è una reazione diversa di fronte al dolore. Mia moglie ha avuto una reazione di questo tipo.
Giacomo: Ma sì, un po' svedese. Come mia sorella e mio cognato.
Giovanni: Be', be' no eh, tua sorella e tuo cognato sono proprio dei bei bastardi.
Giacomo: Ma come bastardi?
Giovanni: Ma sì, scusa, sei appena morto e ti affittano la camera e buttano il libro della tua vita nella spazzatura? Se non son bastardi questi qua, dai...
Giacomo: Scusa, e allora tua moglie?
Giovanni: Cosa vuol dire, lì è una reazione diversa.
Giacomo: Ma reazione diversa che cosa?! Scusa, sei morto da un giorno e si mette a trombare con un altro, dai!
Giovanni: Ma cosa vuol dire? È lo shock!
Giacomo: Ma lo shock di che cosa? Giovanni, è brutto sentirselo dire, ma tua moglie è proprio un bel puttanone!
Giovanni: Wè Giacomo, piano con le parole eh! Ahahahah, questa è bella! Mia moglie è un puttanone! Ma dai, mi fai ridere mi fai, ecco cosa mi fai! Adesso mia moglie è un puttanone... Ma pensa te! Mia moglie è un puttanone... [Con tono sempre più convinto] Mia moglie è un puttanone...

Giovanni [riferendosi ad Aldo]: Oh cacchio, è con una ragazza?!
Giacomo: Sì.
Giovanni: Ma come sì... C'è lì il mostro di Dusseldorf con una ragazza e tu non fai niente, non agisci?
Giacomo: Perché?
Giovanni: Ma come perché, è un delinquente questo qua!
Giacomo: Ma scusa, adesso secondo te uno basta che finisca una volta in galera e diventa uno stupratore... Va' che tu, della natura umana, non capisci proprio un cazzo!
Giovanni: Senti, natura umana, è due giorni che te lo voglio dire! Sei proprio un cretino, va bene?
Giacomo: Che cosa hai detto?
Giovanni: Ho detto che sei un cretino, hai capito bene!
Giacomo: Guarda, faccio finta di non sentire! E poi comunque ti ricordo che stai parlando con un pubblico ufficiale!
Giovanni [ride]: Ma pubblico ufficiale che cosa, ma ti sei visto? Ma sei vestito come uno spaventa-passeri, e sai perché? Perché sei uno spaventa-passeri!

I dialoghi fra Aldo e Clara

Aldo: In Africa, tutte le mattine, quando sorge il sole, una gazzella muore.
Clara: Muore?
Aldo: Si sveglia già morta, perché si vede che non stava molto bene il giorno prima e allora... Comunque, sempre in Africa, no? Tutte le mattine, quando sorge il sole, un leone, appena si sveglia, comincia a correre per evitare di fare la fine della gazzella che è morta il giorno prima. E poi, correndo, vede che c'è la gazzella morta il giorno prima lì e visto che... "Che cosa corro a fare? Mi fermo e gli do due mozzicate". Comunque, dove voglio arrivare? Non è importante che tu sei un crotalo o un pavone. L'importante è che se muori, me lo dici prima.

Aldo: Ti chiami Clara?! Bellissimo nome! Pensa che quando ero bambino, e quando dico bambino... dico bambino! Conoscevo un'amica che si chiamava Francesca... E indovina come la chiamavo?
Clara: Clara.
Aldo: Eh no. Si chiamava Francesca... E la chiamavo Francesca.

I dialoghi fra Giovanni e Aldo

Aldo: Pronto, chi è? Chi? Giovanni Storti? E lei chi è? Ah, è la moglie.
Giovanni: Mia moglie.
Aldo: Stai fermo con le mani! Non lo so se ha sbagliato numero ma sicuramente ha sbagliato persona, o forse ha sbagliato numero ma ha trovato la persona giusta, o ... mi'! M'ha mandato a fanculo! Lo stesso carattere del marito! Mi', che famiglia! Sequestrato... anzi eliminato! [Riferito al telefonino che butta dal finestrino]

Aldo [puntandosi la pistola alla tempia]: Datemi un buon motivo per non farlo.
Giovanni: Be', adesso non me ne viene in mente neanche uno, però pensandoci bene, magari...

Giovanni: Hai capito?
Aldo: Non sono mica sordo!
Giovanni: Ciccio, quello è sentire, capire è un'altra cosa!

Catanìa e Giacomo

Catanìa: Minchia già incazzato??
Giacomo: Sì, dai. Metti in moto che siamo già in ritardo.
Catanìa: Ah, senti, c'è stato un cambiamento nel programma.
Giacomo: Che cambiamento?
Catanìa: Prima di passare dal carcere, devo fare una commissione.
Giacomo: Catanìa cosa ti stai inventando stavolta?
Catanìa: Quanto bene mi vuoi Giacomo? dammi la mano... e dammi sta cazzo di mano!...
Giacomo: Ma dai!
Catanìa: Hai sentito? Sai cosa vuol dire quando batte così il cuore? Guardami in faccia quando ti parlo. Lo sai cosa vuol dire?
Giacomo: Ho paura di saperlo, Catanìa.
Catanìa: Quanti favori t'ho fatto Giacomo eh?! Dimmi, quanti favori t'ho fatto??
Giacomo: Devo essere sincero?
Catanìa: Non far lo stronzo... Giacomo ti prego non far lo stronzo! Io sto mettendo la mia vita nelle tue mani e tu fai lo stronzo? Non lo fare perché io per te... io per te... e dammi un bacio... quanto cazzo di bene ti voglio!

Giacomo: Catanìa hai letto il regolamento? Non posso recuperare un delinquente da solo.
Catanìa: Ecco quando fai così mi fai davvero incazzare! Ma come?! Tu sei il mio migliore amico io per te finirei pure in galera e tu? Come mi stai trattando? No dimmi come mi stai trattando??? Vaffanculo Giacomo... e dammi un bacio.
Giacomo: Basta con 'sti baci e guarda sta strada! Piuttosto dimmi chi è stavolta e la facciamo finita.
Catanìa: Aaaah perché tu credi che ci sia di mezzo una donna eh?! No, questa non è una donna. Questa è un'opera d'arte... una scultura... bella come una statua, una statua di... va bè adesso non mi viene in mente nemmeno il nome, ma guarda, ti giuro è perfetta... ecco io posso scendere anche qui ora...
Giacomo: Catanìa...
Catanìa: Io faccio un favore a te e tu uno a me.
Giacomo: Catanìa...
Catanìa: Così è la vita... a proposito: l'hai finito il tuo libro? Vedi che cazzo d'amico che sono! Tutto mi ricordo tutto!
Giacomo: Allora... Allora adesso tu fai un favore a me: scendi dalla macchina e ti levi dalle palle, su andare!
Catanìa: Allora ci vediamo qui alle undici.

E voi che ne pensate? Quali sono le vostre frasi preferite del film?

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