Top film 2015: i migliori da rivedere, da Sicario a Kingsman

Autore: Emanuele Zambon ,

Torna il consueto appuntamento con la classifiche annuali, vero e proprio strumento utile per ripassare l'intera stagione cinematografica. Dopo la Top 20 dei migliori film dello scorso anno, e dopo aver passato in rassegna le pellicole più belle del 2016, stavolta tocca al 2015.

Nello stilare la hit parade abbiamo cercato di abbracciare quanti più generi possibile, andando a scovare titoli (anche) poco conosciuti ma non per questo meno validi: è il caso di Turbo Kid, splendido cult che non ha beneficiato di una vera e propria distribuzione nelle sale.

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La lista dei 20 migliori film del 2015 annovera formidabili cecchini, spietati agenti coinvolti nella lotta al narcotraffico, androidi ribelli, spacciatori dal destino segnato, rapper disperati e astronauti solitari.

Una scena di Sicario

Un titolo su tutti abbiamo volutamente lasciato fuori dalla hit parade, "colpevole" (si fa per dire) di essere già presente in diverse classifiche di NoSpoiler, dall'action alla fantascienza: si tratta di Mad Max: Fury Road, quarto capitolo della saga di George Miller con protagonisti Tom Hardy e Charlize Theron. Il film, di cui vi parliamo anche nello speciale sui migliori titoli d'azione, fa idealmente parte dei titoli più belli del 2015.

Il criterio scelto per questo approfondimento è quello dell'uscita nelle sale dei film oggetto di analisi. Abbiamo selezionato solamente le pellicole la cui distribuzione nei cinema italiani è avvenuta nel 2015 (motivo per cui restano fuori dai giochi film come Room, The Danish Girl oppure Creed - Nato per combattere, che trovate nella classifica dei più bei titoli del 2016).

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Al pari del quarto Mad Max, meritano un posto in classifica anche Il ponte delle spie di Steven Spielberg, i blockbuster Jurassic World (vero e proprio acchiappaincassi) e Star Wars: Il Risveglio della Forza e, soprattutto, il singolare esperimento Taxi Teheran e il nostrano Lo chiamavano Jeeg Robot (la cui distribuzione cinematografica è avvenuta nel 2016), salutato da tutti come la risposta italiana ai cinecomic sui supereroi made in USA. Il primo lungometraggio diretto da Gabriele Mainetti evita a dir la verità intelligentemente di scimmiottarli, mantenendosi sempre su un piano realistico perfino quando racconta dei poteri acquisiti dal protagonista e immergendo la vicenda in un contesto malavitoso capitolino proto-Romanzo criminale.

Prima di andare alla scoperta dei titoli più avvincenti del 2015, vi ricordiamo che questa classifica è stata scritta a quattro mani dal sottoscritto Emanuele Zambon e dal collega Francesco Lomuscio, critico esperto di cinema di genere. L'ordine dei film è puramente casuale, dal momento che si prendono in esame pellicole differenti tra loro per genere.

American Sniper

Warner Bros. Pictures
Bradley Cooper nel poster di American Sniper

Diretto dall'inossidabile Clint Eastwood, il 43enne Bradley Cooper diventa Chris Kyle, U.S. Navy SEAL noto per essere stato il cecchino più letale della storia militare degli Stati Uniti.

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Le oltre due ore e dieci di visione di American Sniper sono capaci di essere annoverate tra i migliori film bellici d'inizio terzo millennio, ma anche e soprattutto di affrontare la battaglia intrapresa dal protagonista in casa propria, nel tentativo di essere buon padre ed altrettanto buon marito.

Il resto lo fanno gli scontri a fuoco impreziositi da un ottimo montaggio e le due tesissime sequenze da antologia, che tirano in ballo il malvagio individuo armato di trapano e il ragazzino con bazooka tra le mani... fino agli affascinanti titoli di coda sulle note de Il silenzio.

Ex_Machina

Universal Pictures
Alicia Vikander in una scena del film

È test dopo test che scopriamo una fantascienza più intima ma dai tratti non meno inquietanti rispetto ai capolavori distopici del genere. Alex Garland, al suo debutto alla regia, firma un'opera di assoluto valore che esplora il rapporto uomo-macchina(ribelle) dilatando i tempi e restringendo gli spazi, via via sempre più asettici e claustrofobici.

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Protagonisti di questa inesorabile discesa nella perversione dell'intelligenza artificiale sono l'ingenuo Domhnall Gleeson, l'enigmatica Alicia Vikander e il cinico Oscar Isaac. Durante l'88esima edizione dei premi Oscar Ex_Machina si è aggiudicato la statuetta per i migliori effetti speciali, ricevendo anche una candidatura per la miglior sceneggiatura

Big Eyes

Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, un artista non annuncia il suo capolavoro. È quanto viene ribadito nel corso di quello che, tratto da fatti realmente accaduti e ambientato nel periodo a cavallo tra gli anni '50 e '60, rientra senza dubbio tra i più riusciti titoli sfornati da Tim Burton nel decennio 2005-2015.

Con Christoph Waltz e Amy Adams nei panni dei coniugi pittori outsider Walter e Margaret Keane, rivediamo la storia vera di una delle più leggendarie frodi artistiche della storia. Gli enigmatici ritratti di bambini dai grandi occhi tramite cui l’uomo raggiunse un enorme successo erano, infatti, opera di sua moglie.

E, tra un omaggio al felliniano La dolce vita e un divertente processo, il personale tocco di colui che ci ha regalato Edward mani di forbice e Ed Wood è riconoscibile sia nella capacità di conferire quasi il sapore di una favola ad un biopic, sia nella breve sequenza nel supermercato, in cui vengono tirati in ballo tizi dalle iridi assurde che richiamano alla memoria i vecchi film di fantascienza.

Cenerentola

Una prima parte che sembra richiamare alla memoria modelli cinematografici risalenti agli anni '50 e una seconda che, grazie ad un certo gusto vintage garantito da effetti digitali che riescono nell’impresa di non risultare invadenti, ha tutta l’aria di possedere l’affascinante respiro delle grandi pellicole per ragazzi sfornate tre decenni più tardi. Kenneth Branagh rivisita così la popolare fiaba della sfortunata ragazza del titolo (qui interpretata da Lily James) destinata ad incontrare il principe che le cambierà la vita. E, pur apportandovi alcune piccole modifiche, confeziona una delle migliori riletture live-action dei classici animati Disney.

Fast & Furious 7

Universal Pictures
Paul Walker e Vin Diesel in una scena del film

Sotto la regia del maestro dell’horror James Wan, il nerboruto Jason Statham è un killer delle forze speciali inglesi contro cui si schiera la combriccola a tutto gas di Vin Diesel e Michelle Rodriguez, stavolta impegnati ad assicurarsi un ingegnoso dispositivo di tracciamento per conto del governo statunitense, utile proprio per localizzare il nuovo nemico.

Un mercenario con i connotati di Djimon Hounsou e un sicario con quelli del campione di arti marziali thailandesi Tony Jaa sono altri degli avversari destinati ad entrare in scena nel corso del miglior capitolo della serie, volto a sfidare più del solito le leggi della gravità (abbiamo perfino un lancio con paracadute dei bolidi da un aereo ad alta quota) e che, tra ritmo indiavolato e immancabile ironia, provvede a trasformare ulteriormente il franchise in una risposta da asfalto rovente alla saga stalloniana de I Mercenari.

Un action corale con un finale sospeso tra il metafisico e il metacinematografico, grazie al toccante omaggio al compianto Paul Walker, scomparso - ironia della sorte - in un incidente stradale durante le riprese del film.

Whiplash

"Ero lì per spingere le persone oltre le loro aspettative: era quella la mia assoluta necessità". Terence Fletcher è un maestro esigente che conosce il modo per ottenere il massimo dai suoi allievi. E pazienza se ciò si avvenga a forza di schiaffi, insulti e violenze psicologiche.

Whiplash, esordio dietro la macchina da presa di Damien Chazelle (il quale firmerà poi il musical La La Land), è un atto d'amore per il jazz trincerato dietro un dualismo vibrante, drammatico. Protagonisti i superlativi J.K. Simmons - Oscar meritatissimo il suo - e Miles Teller. Un romanzo di formazione (musicale) in cui prove ed esibizioni somigliano ad un addestramento militare (i richiami a Full Metal Jacket non sono nemmeno così velati).

Fury

In seguito all’attacco decisivo sferrato in Europa dagli Alleati, il sergente dell’esercito americano Wardaddy alias Brad Pitt si ritrova nell’aprile del 1945 al comando di una unità di cinque uomini inviati a sterminare nazisti.

Cinque uomini che, disarmati e in inferiorità numerica, il regista David Ayer lancia in una missione mortale dietro le linee nemiche a bordo di un carro armato Sherman, tra esplosioni, spargimenti di cadaveri e brutali momenti corredati addirittura di splatter. Non è comunque su questi elementi che punta maggiormente l’insieme, bensì sulla progressiva costruzione psicologica dei personaggi.

Con le sequenze migliori rappresentate da un teso confronto tra due carri armati, un crudo discorso riguardante l’uccisione dei cavalli e la lunga sequenza in casa delle giovani Irma ed Emma.

Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick

Partendo dal best-seller "Nel cuore dell’oceano – Il naufragio della baleniera Essex" di Nathaniel Philbrick, Ron Howard esplora i retroscena legati al concepimento del romanzo Moby Dick, scritto nel 1851 da Herman Melville

L’avventura dell’imbarcazione attaccata dal gigantesco cetaceo del titolo viene raccontata privilegiando una prima parte maggiormente incentrata sul movimento e sul lato avventuroso, per poi passare ad una altamente drammatica seconda, mirata ad inscenare le drammatiche conseguenze di un naufragio alla Robinson Crusoe.

Un film con un forte retrogusto socio-politico testimoniato da un’umanità che, costretta a combattere contro la natura e contro sé stessa, si ritrova allegoricamente anteposta alle fonti di ricchezza e alla menzogna che è, da sempre, tra i maggiori sostenitori di quest’ultima.

Kingsman – Secret service

L’inglese Matthew Vaughn parte dalla graphic novel "The Secret Service" di Mark Millar e Dave Gibbons per concretizzare un altamente coinvolgente cinecomic volto a ribadire, tra l’altro, che sono i modi a definire l’uomo.

Con Samuel L. Jackson efficace villain e Colin Firth e Taron Egerton protagonisti, Kingsman - Secret Service si segnala come un movimentato, violento e ironico spettacolo che, nel fornire una tanto assurdamente esagerata quanto divertente rilettura dell’universo degli 007, non manca neppure di lasciar avvertire interessanti sottotesti socio-politici che non avrebbero affatto sfigurato in uno zombie movie di George A. Romero.

Non essere cattivo

Good Films
Luca Marinelli e Alessandro Borghi in una scena del film

Indubbiamente, il film più riuscito del compianto Claudio Caligari, autore nel 1983 di Amore tossico e, quindici anni più tardi, de L’odore della notte, sul finire delle cui riprese (poi portate a termine da Valerio Mastandrea) è scomparso.

Ambientata a metà anni '90, Non essere cattivo è una ideale continuazione del primo dei due titoli, mirata a descrivere l’esistenza da degrado di due inseparabili amici che, interpretati in maniera eccellente da Luca Marinelli e Alessandro Borghi, si trovano continuamente alle prese con alcool, droga e delinquenza.

Sullo sfondo c'è una tutt’altro che solare Ostia, un racconto in fotogrammi della difficile esistenza quotidiana che attanaglia le periferie di Roma e dintorni, dove la vita è dura e, di conseguenza, per andare avanti deve diventarlo anche il singolo.

Inside Out

Il cartoon più completo e coinvolgente mai sfornato da Pixar: Inside Out risveglia le emozioni attraverso un susseguirsi convulso di sentimenti contrastanti di cui è preda una ragazzina del Minnesota.

Tra memoria a breve e lungo termine, scontri fra Tristezza e Gioia e momenti toccanti affidati ai ricordi, il cartoon diretto da Pete Docter insieme al co-regista Ronnie del Carmen tocca le corde giuste degli spettatori grandi e piccini.

Second chance

Un apparente caso di violenza domestica viene sfruttato dalla vincitrice del premio Oscar Susanne Bier al fine di esplorare le fondamenta morali della società, popolata di individui insospettabilmente in possesso di segreti inconfessabili.

Ma, senza rinunciare a momenti di crudezza, non lo fa ricorrendo ad una banalissima spartizione dei personaggi in buoni e cattivi. La regista spinge alla riflessione nei confronti dei valori etici mettendo in piedi un toccante dramma sociale di forte intensità emotiva che, caratterizzato da un più o meno vago retrogusto da thriller, si propone di indagare in maniera atipica i confini tra il bene e il male.

Sopravvissuto - The Martian

20th Century Fox
Matt Damon in una scena del film

Marte. Alle 7:28 del SOL 18 il destino dell'astronauta Mark Watney è pressoché segnato: colpito da un frammento di antenna durante una tempesta, si ritrova con lo stomaco perforato e il livello di ossigeno della tuta prossimo allo zero. "Non morirò qui"; ripete a se stesso lo sventurato protagonista di Sopravvissuto - The Martian, un ironico e convincente Matt Damon - diretto dal "galattico" Ridley Scott - che cerca di sopravvivere a 225 milioni di chilometri dalla Terra. 

Fantascienza travolgente con protagonista un Robinson Crusoe dello spazio che guida veicoli NASA tra i crateri di Marte ascoltando la discomusic (odiata) di Donna Summer, per giunta con un isotopo radioattivo fissato nel sedile posteriore. 

Le streghe son tornate

Una grottesca rapina organizzata da un gruppetto di amici per appropriarsi di 25mila fedi nuziali da un monte dei pegni e sfuggire alle insopportabili compagne, in modo da dare finalmente una svolta alle loro miserabili esistenze. È questo l’avvincente incipit attraverso cui lo spagnolo Álex de la Iglesia avvia una fuga dalle forze dell’ordine destinata a trasformarsi in un viaggio da incubo.

Con un evidente sottotesto (misogino?) mirato ad attaccare la malvagità spesso esercitata dal sesso femminile nel sempre più emancipato terzo millennio, è in un covo di megere intenzionate ad impadronirsi del bottino e delle loro anime che finiscono i protagonisti.

Un divertente crescendo di horror, humour e, appunto, critica sociale coinvolge per l'intera durata del film... fino ad una conclusione speranzosa soltanto in apparenza.

Birdman

Attraverso Birdman esplode tutto il virtuosismo registico del messicano Alejandro González Iñárritu, alle prese con una storia di follia artistica. Il protagonista è un ex attore di cinecomic da tempo caduto in disgrazia (lo interpreta uno straordinario Michael Keaton) che sogna il rilancio con uno spettacolo a Broadway.

La rinascita, che puntualmente arriverà, passerà per per uno squilibrio personale che letteralmente esploderà nel finale. Girato (quasi) come un unico piano-sequenza, il film vanta la presenza nel cast di Emma Stone, Edward Norton e Zach Galifianakis.

Turbo kid

Su un pianeta Terra del 1997 caduto in stato di perenne inverno nucleare dopo l’apocalisse e dove l’acqua è sempre più scarseggiante, Michael Ironside è il malvagio Zeus, destinato a scontrarsi con un giovane che, interpretato da Munro Chambers e appassionato del supereroe dei fumetti Turbo rider, entra in possesso di un particolare guanto dagli straordinari poteri e fa conoscenza con la misteriosa Apple, ovvero Laurence Leboeuf.

È questo il pretesto che basta ai RKSS (pseudonimo di Yoan-Karl Whissell, Anouk Whissell e François Simard) per mettere nostalgicamente in piedi un futuristico fanta-movie come se lo avessero realizzato negli anni '80.

Tanto che, tra biciclette BMX e desertica ambientazione stile Mad Max, non manca neppure il sintetizzatore a dominare la colonna sonora di un’operazione talmente affascinante da spingere tranquillamente a chiudere un occhio sulla ripetitività dello script... mentre spargimenti di frattaglie e liquido rosso fanno la loro inaspettata parte in quello che sembrava, all’inizio, un semplice prodotto per giovanissimi.

Sicario

01 Distribution
Il poster di Sicario

Denis Villeneuve si conferma regista dal talento cristallino. Con Sicario firma un thriller dai contorni sfumati in cui trafficanti e agenti della CIA (e pure dell'FBI) operano allo stesso modo, al di là della legalità.

Si tratta di un film teso, crudo (vedere per credere la sequenza dell'eccidio commesso dallo spietato Benicio del Toro) e con una fotografia a dir poco magnifica, opera del valido Roger Deakins (che quest'anno ha portato a casa la statuetta per Blade Runner 2049).

Il successo di critica e pubblico ha convinto i produttori a realizzare un sequel del film, intitolato Soldado, affidandone la regia al nostro Stefano Sollima, già dietro la macchina da presa di Suburra.

The wolfpack – Il branco

Ecco come il potere del cinema è in grado di trasformare e salvare esistenze. Crystal Moselle punta l’obiettivo della propria macchina da presa sui sette giovani fratelli Angulo, costretti dai piuttosto discutibili genitori a trascorrere tutta la vita rinchiusi in un appartamento del Lower East Side di Manhattan. Qui si sono documentati a proposito del mondo visionando i film di cui, per divertimento, hanno anche provveduto a realizzare in casa dei rifacimenti amatoriali.

Con la risultante di un documentario che, apparentemente moderna favola, è pura realtà immortalata in fotogrammi. Il film si divide tra una squallida ma affascinante atmosfera retrò made in USA e la trasmessa sensazione che l’obbligato universo domestico dei protagonisti sia, probabilmente, molto più stimolante per la fantasia rispetto alla quotidianità delle cosiddette società civili di matrice capitalista.

Straight Outta Compton

Il fenomeno del gangsta rap di fine anni '80 in un biopic corale di grande impatto. F. Gary Gray ripercorre l'epopea degli N.W.A. senza mai rinunciare all'elemento disturbante o hardcore. Scelta azzeccatissima se si tiene conto del movimento travolgente, disperato, rabbioso, che investì in quegli anni il rap, termometro delle tensioni sociali di allora negli States.

Ottimo il cast: da O'Shea Jackson Jr. che impersona Ice Cube - suo padre nella realtà, la somiglianza fisica è impressionante - a Corey Hawkins (Dr. Dree) e Jason Mitchell (Eazy-E, morto prematuramente di AIDS nel '95). Da segnalare anche un ottimo Paul Giamatti nei panni del viscido manager musicale Jerry Heller.

The Lobster

In un prossimo futuro distopico, le persone single, secondo le regole della città, vengono portate in un hotel in cui sono costrette a trovare, entro quarantacinque giorni, un compagno o una compagna con cui fare coppia. Se falliscono vengono trasformate in un animale a loro scelta. Il protagonista, David (a cui presta il volto Colin Farrell), viene a sapere che sua moglie lo ha lasciato per un altro e viene quindi trasferito all'albergo per provare a trovarsi una nuova compagna o fallire ed essere trasformato.

Yorgos Lanthimos è artefice di uno sci-fi in cui viene presentata una società del futuro a dir poco aberrante, governata da regole assurde che indirizzano le relazioni sociali dei cittadini. The Lobster è anche un love story dark, recitata magistralmente da Farrell, Olivia Colman e Rachel Weisz.

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