Garrone, Rohrwacher e gli altri: tutti i film in concorso a Cannes 2018 [aggiornato]

Autore: Elisa Giudici ,

Zero Netflix, poca Hollywood e tanta Italia: è questo a sorpresa l'identikit di un Festival di Cannes che ha scoperto oggi parte del suo programma con la consueta conferenza stampa in diretta streaming mondiale. Considerando le previsioni della vigilia e quanto presentato in anni recenti, ci si potrebbe persino arrischiare a definire il cartellone del Festival come deludente. Un giudizio forse ingrato e poco lungimirante, considerando che il concorso presenterà in prima mondiale le nuove opere di registi del calibro di Hirokazu Kore-Eda, Jia Zhang-Ke e Jean-Luc Godard.

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Non si può non rilevare come manchi quasi completamente uno degli elementi che ha portato l'appuntamento francese ad imporsi come il più importante festival del mondo: il glamour e le super star hollywoodiane. Gli avversari di sempre, Venezia, Locarno e Toronto, già sentitamente ringraziano. Cosa sarà successo davvero e quali sono le intenzioni del presidente Pierre Lescure e del direttore artistico Thierry Frémaux?

Cannes 71: dove è finita Hollywood? 

In concorso non ci saranno film targati Netflix e dalle dichiarazioni piccate delle scorse ore questo lo si era già capito. A sorpresa però anche gli studios danno forfait alla Croisette, quando invece in passato si sono sempre dimostrati più che disponibili a non far rimpiangere la concorrenza giovane ed agguerrita della nuova distribuzione alternativa al cinema.

Dalle mezze parole e dai silenzi di Thierry Frémaux (a cui nessuno ha pensato in conferenza stampa di porre una domanda diretta a riguardo) è difficile dire cosa abbia innescato questo inaspettato cortocircuito tra Los Angeles e Cannes. Proprio parlando del film Loro di Paolo Sorrentino - dato per favoritissimo alla vigilia e al momento ancora in forse - il direttore artistico si lascia sfuggire un dettaglio importante a riguardo: 

Ci dicono tutti gli anni che portiamo gli stessi nomi, che ci sono pochi giovani e poche donne. Quest'anno abbiamo aperto la competizione a tanti nomi che non ne hanno mai fatto parte.

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Il Festival di Cannes è stato indubbiamente scosso dallo scandalo Weinstein, molto più di un evento rigoroso e poco incline al glamour come la Berlinale, a cui stranamente sembra rassomigliare per linea politica e politically correct delle sezioni finora presentate. Tra i nomi presenti ci sono attivisti politici (il regista iraniano Jafar Panahi rischia come sempre di non ottenere il visto o essere arrestato in patria), cineasti con temi di stretta attualità, mentre latitano le star. 

Se non fosse per la presentazione del film su Han Solo fuori competizione (dove le prime mondiali a meno di sorprese dell'ultima ora saranno davvero misere), il Festival sarebbe del tutto privo di star hollywoodiane. Di fronte a una Croisette così restia a ricoprire il ruolo glamour che si era data gli scorsi anni viene da chiedersi come Cannes pensi di occupare le prime pagine dei giornali, senza il traino tanto superficiale quanto fondamentale delle star sul tappeto rosso. Solo l'anno scorso la presenza di Nicole Kidman per ben tre giorni sul red carpet assicurò una presenza imponente della stampa e un'attenzione spasmodica dei media.

È proprio il cinema in lingua inglese a latitare, con una sola ma gustosa eccezione: David Robert Mitchell - il regista dell'apprezzato horror It Follows - sarà in competizione con un film della durata di oltre 2 ore, presentato già sotto l'egida della A24, la casa di produzione che sta riscrivendo il volto del cinema autoriale statunitense. In tanti però aspettavano Mike Leigh e Brian De Palma; è arrivato invece Spike Lee, cineasta che negli ultimi anni non ha certo dimostrato di essere in gran forma. Probabilmente a fare gola del suo nuovo lavoro BlacKkKlasman è la certezza che porterà la questione razziale in Croisette. 

Non tutto è perduto; a 27 giorni dall'apertura del Festival le sorprese potrebbero ancora arrivare. L'elenco dei titoli in gara è molto sparuto e l'impressione - confermata dalle parole dello stesso direttore artistico - è che si lavori in queste ore in maniera febbrile al montaggio di qualche film che verrà poi incluso all'ultimo. Uno dei favoriti in questo senso è proprio lo statunitense Terry Gilliam con L'uomo che uccise Don Chisciotte, con cui Frémaux ha confermato di essere in contatto.

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Ben più spinosa è la questione Loro di Paolo Sorrentino: a domanda diretta degli impazienti giornalisti italiani il direttore ha risposto che la divisione del film in due parti (la prima la vedremo nei cinema italiani a fine aprile) non favorisce il suo sbarco in concorso, ma il Festival vorrebbe ospitare in qualche modo il Loro 2 e si sta pensando a una soluzione.

Niente da fare invece per l'altro italiano molto atteso della vigilia: Suspiria di Luca Guadagnino non è pronto, quindi forse se ne riparlerà per Venezia, sempre che il regista perdoni alla Laguna i sonori fischi con cui venne accolto all'epoca di A Bigger Splash. 

Cannes 71: l'Italia c'è

Dopo le polemiche dell'anno scorso (il direttore ricorda ironicamente che sono sempre gli italiani a chiedere conto dell'assenza dei patri colori e film in concorso) quest'anno la pattuglia italiana è una delle più nutrite e promettenti dell'intera selezione.

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Come ampiamente previsto Matteo Garrone ci sarà con il suo atteso Dogman. A pochi minuti dall'annuncio è uscito il primo trailer del film, che conferma le vibrazioni più che positive di quest'opera. Si mormora ormai da tempo che i primi screening del lungometraggio abbiano ricevuto un'accoglienza più che entusiasta. 

Attenzione però anche a Lazzaro felice di Alice Rohrwacher, in un'annata in cui Cannes punta tantissimo sulle donne, dalla presidente di giuria alle registe in gara. Girata in 16mm, la storia di amicizia giovanile di Lazzaro Felice riporta in Croisette la regista italiana che già aveva vinto nel 2014 il premio Grand Prix con Le Meraviglie. 

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La prima immagine di scena di Lazzaro Felice
La storia di una commovente amicizia adolescenziale tra Tancredi e Lazzaro conquisterà la Croisette?

Dopo l'ottimo responso di Miele, Valeria Golino torna a tenere alti i colori italiani nella sezione Un Certain Regard.

Cannes 71: Asia alla riscossa

Con tanti slot lasciati liberi dal cinema di lingua inglese, la cinematografia ad averne più approfittato sempre essere quella asiatica, tornata con una squadra nutritissima dopo anni di magra. Colpisce la doppia presenza giapponese in concorso: Hirokazu Kore-Eda è praticamente un appuntamento fisso, ma arriva accompagnato da Ryusuke Hamaguchi, che in Croisette non c'era mai stato. A proposito di esordi a Cannes: Pawel Pawlikowski è un regista polacco di cui da anni si dicono meraviglie e che forse è davvero pronto a sfondare a livello internazionale su questo importante palco, a 60 anni d'età.

La Cina ha una pattuglia incredibile, capitanata da un Jia Zhang-Ke in concorso con un budget di livello e forse il suo film più commerciale di sempre, ambientato nel mondo delle arti marziali. In Un Certain Regard ci saranno l'astro nascente cinese Bi Gan e la regista indiana Nandita Das

Attenzione anche a Burning di Lee Chang-Dong, il film del regista sudcoreano che prende ispirazione da un'opera di Haruki Murakami, senza dimenticare che per la proiezione di mezzanotte ci sarà The Spy Gone North, il film di Yoon Jong-Bing che Frémaux ha paragonato Train to Busan.

Cannes 71: gli esclusi 

Non volevano esserci o sono stati esclusi, oppure il film non era ancora pronto? Ogni anno l'annoso quesito si rincorre di fronte ai grandi esclusi che venivano dati per favoriti alla vigilia. Nel 2018 le esclusioni - vere o presunte tali - eccellenti non mancano di certo.

Oltre ai già citati Gilliam e Sorrentino in forse, mancano all'appello Luca Guadagnino con Suspiria (in cui tanti speravano), Xavier Dolan con il film con protagonista Kit Harington, i francesi Jacques Audiard e Olivier Assayas, le registe Claire Denis e Mia Hansen-Løve, László Nemes (lanciato proprio in Croisette con Il figlio di Saul) e Lars Von Trier, che ha un film in con Matt Dillon in canna ma teoricamente è ancora bandito dalla Croisette. 

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Terry Gilliam sul set di L'uomo che uccise don Chisciotte
Non è ancora detta l'ultima parola sulla presenza di Terry Gilliam a Cannes

L'impressione è che nelle prossime ore arriveranno aggiunte dell'ultima ora importanti, che andranno arricchendo il calendario della competizione, che si terrà dal 8 al 19 maggio 2018. Altrimenti bisognerà tenere gli occhi puntati sugli annunci riguardanti la sezione Quinzaine des Réalisateurs, che negli ultimi due anni ha spesso sottratto al concorso film che poi si sono rivelati di gran lunga superiori a quelli visti in gara. 

Cannes 71: tutti i film del cartellone ufficiale

In concorso 

  • At War, Stéphane Brizé
  • Dogman, Matteo Garrone
  • The Picture Book, Jean-Luc Godard
  • Asako I & II, Ryusuke Hamaguchi
  • Sorry Angel, Christophe Honoré
  • Girls of the Sun, Eva Husson
  • Ash Is Purest White, Jia Zhang-Ke
  • Shoplifters, Kore-Eda Hirokazu
  • Capernaum, Nadine Labaki
  • Burning, Lee Chang-Dong
  • BlacKkKlasman, Spike Lee
  • Under the Silver Lake, David Robert Mitchell
  • Three Faces, Jafar Panahi
  • Zimna Wojna, Pawel Pawlikowski
  • Lazzaro Felice, Alice Rohrwacher
  • Yommedine, A.B Shawky
  • Leto, Kirill Serebrennikov

Fuori concorso

  • Solo: A Star Wars Story, Ron Howard
  • Le Grand Bain, Gilles Lellouche

Un Certain Regard

  • Border, Ali Abbasi
  • Sofia, Meyem Benm’Barek
  • Little Tickles, Andréa Bescond & Eric Métayer
  • Long Day’s Journey Into Night, Bi Gan
  • Manto, Nandita Das
  • Sextape, Antoine Desrosières
  • Girl, Lukas Dhont
  • Angel Face, Vanessa Filho
  • Euphoria, Valeria Golino
  • Friend, Wanuri Kahiu
  • My Favorite Fabric, Gaya Jiji
  • The Harvesters, Etienne Kallos
  • In My Room, Ulrich Köhler
  • The Angel, Luis Ortega
  • The Gentle Indifference of the World, Adilkhan Yerzhanov

Proiezioni speciali

  • 10 Years in Thailand, Aditya Assarat, Wisit Sasanatieng, Chulayarnon Sriphol & Apichatpong Weerasethakul
  • The State Against Mandela and Others, Nicolas Champeaux & Gilles Porte
  • Le Grand Cirque Mystique, Carlo Diegues
  • Dead Souls, by Wang Bing
  • To the Four Winds, Michel Toesca
  • La Traversee, Romain Goupil
  • Pope Frances – A Man of His Word, Wim Wenders

Proiezioni di mezzanotte

  • Arctic, Joe Penna
  • The Spy Gone North, Yoon Jong-Bing
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