Il Golden State Killer è stato finalmente arrestato dopo 40 anni

Autore: Rina Zamarra ,

[Update della Redazione, 11/04/2019] Joseph James DeAngelo potrebbe ricevere la pena capitale. È questo che verrà chiesto per i crimini del presunto Golden State Killer, arrestato nell'aprile 2018 dopo 40 anni. Tra le numerose accuse contro l'uomo ci sono 13 omicidi "in circostanze speciali", incluso uno in cui avrebbe commesso un furto e uno stupro.

Come ricorda CNN, la corte potrebbe decidere in favore della pena di morte nonostante un recente provvedimento del governatore Gavin Newsom che impedisce alla pena capitale di essere applicata nello stato della California, dove DeAngelo avrebbe commesso i suoi crimini tra il 1975 e il 1986. Come una possibile sentenza di morte per DeAngelo potrebbe essere tradotta in questo scenario è ancora da determinare.

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[Articolo originale] Il Golden State Killer ha finalmente un nome e un volto. Martedì 24 aprile, l’FBI ha arrestato l’ex poliziotto 72enne Joseph DeAngelo all’uscita della sua casa. L’uomo è accusato di 12 omicidi, 45 stupri e 120 rapine commesse tra gli anni ’70 e gli anni ’80 nelle contee di Sacramento e di Orange in California.

Dopo 40 anni è stato finalmente risolto uno dei cold case più inquietanti d’America. Secondo le dichiarazioni dell’FBI, le nuove tecnologie di comparazione del DNA sono state fondamentali per la risoluzione del caso. Sembra che DeAngelo seguisse con attenzione le evoluzioni delle indagini e modificasse il suo modus operandi per non essere incastrato. Nonostante questa attenzione, il serial killer ha lasciato diverse tracce di DNA sui luoghi dei suoi delitti e proprio quelle tracce ne hanno favorito l’identificazione.

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Le 12 vittime del Golden State Killer
Golden State Killer: le vittime dei suoi 12 omicidi

Chi è Joseph DeAngelo

Joseph DeAngelo non ha opposto resistenza all’arresto. Secondo le informazioni pubblicate da FOX News, è apparso piuttosto sorpreso e ha semplicemente dichiarato agli agenti di avere un arrosto in forno.

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L’uomo è stato un poliziotto in servizio nella cittadine californiane di Exeter e di Auburn. La sua carriera nelle forze dell’ordine, però, si è interrotta presto. Nel 1979, infatti, è stato licenziato con l’accusa di furto.

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Gli agenti dell'FBI al momento dell'arresto del Golden State Killer
FBI davanti all'abitazione del Golden State Killer

Dopo il licenziamento, DeAngelo ha lavorato per 27 anni nella catena di supermercati Save Mart ed è andato in pensione nel 2017. Subito dopo l’arresto i suoi vicini di casa hanno descritto un uomo strano, scurrile e violento. Insomma, nessuno è sembrato troppo sorpreso che l’ex poliziotto potesse essere proprio quel Golden State Killer, la cui carriera criminale è iniziata nel 1976. La sua prima vittima, Jane, era la mamma di un bimbo di 3 anni.

Il Goden State Killer entrò nella sua stanza mascherato dopo che il marito era già andato a lavoro. Aveva in mano un coltello da macellaio, legò e bendò madre e figlio e poi stuprò la donna. Da quel momento, ha avuto inizio la sua terribile attività di assassino, ladro e stupratore. All'inizio aggrediva soprattutto donne sole o con figli e poi è passato alle coppie, sorprese direttamente nella tranquillità delle loro case. Tra le sue vittime, infatti, ci sono il 24enne Keith e sua moglie 27enne Patrice Harrington, uccisi nel 1980 nella loro abitazione, e la 28enne Manuela Witthuhn stuprata e uccisa nel 1981.

Le indagini

Paul Holes è l’investigatore dalla contea di Contra Costa che ha seguito per decenni il caso, dai primi crimini nel 1976 quando gli fu attribuito il nome di Original Night Stalker fino agli ultimi nel 1986.

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In realtà, le forze dell’ordine non hanno mai smesso di investigare e nel 2001 l’FBI ha proposto anche una ricompensa da 50 mila dollari a chiunque fornisse delle informazioni utili alla risoluzione del caso. Le ricerche sono riparte con maggiore vigore dopo l’uscita del libro I’ll Be Gone in the Dark di Michelle McNamara, pubblicato a febbraio del 2018.

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La scrittrice si era appassionata al caso e lo ha seguito con attenzione. Purtroppo è morta nel sonno nel 2016 a soli 46 anni senza completare la stesura del testo, ma la sua eredità è stata raccolta dal marito: l’attore Patton Oswalt. È lui ad aver terminato il libro con il giornalista investigativo Billy Jensen e il capo ricercatore Paul Haynes. Patton ha rivendicato sui social il contributo della moglie alla risoluzione del caso, sottolineando quanto sarebbe stata entusiasta di vedere il killer dietro le sbarre.

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