Partorisce da sola, in un paese straniero, seguendo tutorial su YouTube: la storia è virale

Autore: Federica Lucia ,

Sembra la trama di una prossima pellicola d'azione, fatta di viaggi, piloti di aviazione e imprese eroiche ai limiti del possibile, eppure l’eroina della nostra storia esiste davvero.

Stiamo parlando della storia narrata da Tia Freeman su Twitter diventata virale in poco tempo. La giovane pilota di Nashville ha raccontato, passo dopo passo, di come ha partorito il suo primogenito da sola utilizzando un paio di video su YouTube e una pagina di WikiHow (un sito di guide per qualunque cosa).

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Dopo aver ricevuto numerosi complimenti per il coraggio avuto e dimostrazioni di affetto e vicinanza, Tia ha raccontato l’intera vicenda al Daily Dot che ne ha ripercorso le tappe salienti.

Non sapevo di essere incinta

Tia Freeman è una giovane 22enne pilota di aviazione di Nashville sempre in giro per il mondo a causa del suo lavoro. Scopre di essere incinta a gennaio grazie ad un test di gravidanza comprato in farmacia, che quindi le impedisce di sapere con precisione di quante settimane sia.

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La Freeman dichiara al Daily Dot che non si era resa conto di essere incinta in quanto non aveva avuto aumento di peso e perché la pillola anticoncezionale aveva alterato la regolarità del suo ciclo. Avendo avuto il suo ultimo rapporto in estate, sapeva di avere ancora tempo.

Il viaggio in Europa

Tia inizialmente non realizza ciò che le sta accadendo e stenta ad accettarlo per tutto il mese successivo, e siccome ha già pianificato di andare in Germania da un’amica – convinta di avere il tempo di tornare poi negli USA e partorire - a inizio marzo prende l’aereo che dopo 14 ore la porterà in terra tedesca.

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Poco prima della sosta ad Istanbul Tia inizia a sentire dei forti crampi, prima attribuiti al cibo dell’aereo e poi – dopo una ricerca su Google - alla gravidanza. Non volendo partorire in aeroporto la giovane temeraria si reca in albergo e inizia a valutare diverse opzioni.

Il parto grazie al web

Analizzata la situazione, la Freeman capisce che non può comunicare in inglese in un paese straniero e decide di consultare il web per capire come partorire da sola il suo bambino.

Grazie a due video su YouTube e ad una pagina di WikiHow su come tagliare il cordone ombelicale, Tia partorisce nella vasca da bagno della stanza d’hotel il suo Xavier.

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Ma l’audacia di questa giovane donna non è finita qui, infatti Tia riesce a portare a termine il parto espellendo anche la placenta e tagliando il cordone ombelicale grazie a due lacci di scarpe sterilizzati nel bollitore della stanza d’albergo.

Il primo giorno di Xavier tra aeroporto e ambasciata

La mattina successiva Tia capisce che i suoi “superpoteri” sono limitati e che ha bisogno di aiuto in quanto non può tornare a casa presto con un bambino così piccolo.

Dopo essersi recata in aeroporto e aver dimostrato di non essere pazza o una trafficante di esseri umani, Tia viene trasferita all’ambasciata americana e invasa da una folla di giornalisti curiosi di sapere i dettagli del suo miracolo.

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Grazie all’ambasciata americana e alla Turkish Airlines Tia e Xavier vengono curati e accuditi per due settimane e, dopo aver ottenuto il certificato di nascita, i due fanno ritorno a casa.

La realizzazione dell’impresa

Dopo il rocambolesco parto la Freeman stenta a realizzare la grandezza dell’impresa compiuta e solo dopo aver constatato la reazione del popolo del web inizia a comprendere l’esempio dato.

Ciò che viene lodato non è “soltanto” l’aver partorito da sola in hotel ma aver avuto la lucidità di recarsi prima in aeroporto e poi all’ambasciata per farsi aiutare.

Nonostante i complimenti, Tia Freeman continua a ritenere “normale” il suo gesto, convinta che chiunque nella sua posizione avrebbe fatto altrettanto.

In una situazione ad alta intensità come quella, l'istinto materno prende il sopravvento. È vero quello che dicono - non c'è niente che una mamma non farebbe per proteggere il proprio bambino.

Essere madre è capitato all’improvviso alla nostra giovane protagonista ma, grazie al supporto della sua famiglia e a quello indispensabile di internet, ne è uscita fuori brillantemente.

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