Cannes 2018, con Lazzaro Felice le sorelle Rohrwacher conquistano una Croisette al femminile

Autore: Elisa Giudici ,

Le sorelle Rohrwacher  - accompagnate da Nicoletta Braschi e un fotografatissimo Roberto Benigni - lasciano il segno in un fine settimana tutto al femminile sulla Croisette. La stampa italiana è solita incensare i presunti successi italiani al Palais ben più di quanto sarebbe prudente fare, ma in quei dieci minuti di applausi commossi e in quelle prime critiche pubblicate dalla stampa specializzata si trova la conferma a un sentore avuto sin dalla conferenza stampa di presentazione del concorso numero 71.

Quello che Lazzaro Felice è più di un felice ritorno della regista di Le Meraviglie, già premiata con il Grand Prix Speciale della Giuria nel 2014: è un progetto riuscito e capace di far sognare, che approda in Croisette con gli argomenti e i nomi giusti per farsi notare. 

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È stato The Hollywood Reporter a rivelare come la presidente di giuria Cate Blanchett sia un'estimatrice del cinema di Alice Rohrwacher, una delle poche firme femminili (e italiane) a nascere e crescere negli ultimi anni sulla Croisette. Ormai erano settimane che si ricorrevano rumors su uno squadrone italiano con ambizioni importanti e Lazzaro Felice è la conferma che c'è qualcosa di vero a riguardo.

I primi commenti sul realismo quasi magico con cui Alice Rohrwacher ritrae il grande inganno del mondo agricolo nel 1982 - con la fine della pratica della mezzadria e le migrazioni di massa in città - parlano di una delle pellicole sin ora più convincenti nel ruolo di favorita per la Palma.

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Una scena di Lazzaro Felice
Lazzaro Felice: il perduto idillio bucolico sarà il grande favorito della vigilia?

Certo è presto per poter scomodare il premio con la P, ma quando una pellicola viene comparata a quelle di Ermanno Olmi e Vittorio De Sica, è lecito avere delle aspettative per la premiazione finale. Di fronte alla risposta così calorosa del pubblico, il cast ha reagito con una certa commozione, soprattutto da parte dei membri più giovani della spedizione. Al fianco di Nicoletta Braschi (che vedremo nell'inedito ruolo di malvagia antagonista di Lazzaro) e della beniamina italiana della Croisette Alba Rohrwacher, Lazzaro Felice vede il debutto dei suoi giovani protagonisti, l'esordiente Adriano Tadiolo e lo youtuber Luca Chikovani.

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I due interpretano l'ingenuo Lazzaro e il sognatore Tancredi, la cui amicizia fa da filo conduttore a un film che racconta la fine del "vecchio" mondo agricolo e lo spaesamento dei mezzadri ritrovatisi senza un lavoro, in una campagna divenuta crudele e inospitale, costretti a cercare lavoro nell'ambiguo paesaggio della città. 

Cannes 71: Cate Blanchett e la carica delle donne

Il tappeto rosso di Lazzaro felice è stato il secondo "struscio" per le sorelle Alba e Alice Rohrwacher a Cannes. Poche ore prima infatti anche loro avevano preso parte all'iniziativa che ha monopolizzato l'attenzione della stampa, svoltasi sulle scale che congiungono il lungo tappeto rosso su cui si muovono i vip alla sala delle prime mondiali. 

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A capitanare un'ondata pacifica di donne del cinema c'era lei, l'eterea ma determinata Cate Blanchett. Al suo fianco si sono posizionate sull'iconica scalinata 81 personalità femminili del mondo del cinema, una per ogni regista passata a Cannes con un film da lei diretto dalla prima edizione a quella in corso di svolgimento. Per dare un'idea della sproporzione tra registi e registe in concorso per la Palma, basta dire che le pellicola dirette dai colleghi maschi che almeno una volta hanno partecipato alla corsa alla Palma d'Oro sono oltre 1700.

Il colpo d'occhio mozza il fiato: accanto a Blanchett ci sono le giurate Kristen Stewart e Ava DuVernay, la 82enne regista Agnès Varda, l'icona di casa Marion Cotillard, Jane Fonda, Eva Husson. Per l'Italia, oltre alle sorelle di Lazzaro Felice, ci sono l'eterna Claudia Cardinale e Jasmine Trinca, già da tempo molto attiva nelle frange italiane dei momenti che chiedono uguaglianza di diritti tra uomini e donne.

Cate Blachett è parsa proprio il capo dell'ordinata ribellione, avvenuta durante la prima mondiale di Girls of the Sun. Le ottanta personalità femminili del mondo del cinema si sono disposte sulla scalinata d'ingresso e hanno osservato silenziosamente il Palais - cuore pulsante del Festival - mentre Blanchett ha fatto il punto dell'iniziativa in inglese, leggendo un messaggio scritto in precedenza e ripetuto da Agnès Varda in lingua francese.

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L'attrice australiana ha ricordato che nel mondo del cinema le donne subiscono trattamenti pregiudiziali e umilianti, oltre che venire regolarmente pagate meno rispetto ai colleghi. Ha poi ceduto la parola alla regista belga Palma d'Oro alla carriera nel 2015, che ha invitato le colleghe e le donne nell'industria dell'intrattenimento a scoprire le proprie potenzialità e salire le scale di un mondo del cinema troppo spesso maschilista

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Con nomi tanto celebri uniti in un'unica marcia sul tappeto rosso, la notizia ha fatto presto il giro del mondo, registrando il supporto di attrici attiviste come Emma Watson.

L'evento più femminile e politico dell'edizione battagliera numero 71 però è programmato per domani lunedì 14 maggio 2018. Il collettivo francese costola di #MeToo 50/50 ha organizzato un raduno alla spiaggia del Gray d’Albion a metà giornata, per affrontare la spinosa questione di scandali e molestie sessuali. Già confermata anche la presenza di Dissenso Comune, la sigla che riunisce le attiviste del cinema italiano.

Cannes 71: i film in concorso oggi

C'è tanta, tantissima politica nelle proiezioni dei candidati odierni in corsa per la Palma d'Oro. Dopo l'assenza del regista russo Serebrennikov, anche Jafar Panahi lascia una poltrona vuota alla prima mondiale del suo film. Il regista iraniano di Taxi Teheran è stato trattenuto in patria e ancora una volta non ha potuto partecipare al festival che ospita un suo film.

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Three Faces ha una mano maschile dietro la cinepresa, ma s'inserisce perfettamente nel filone rosa del weekend al femminile in Croisette. Infatti la pellicola riflette sulla condizione femminile nell'Iran di oggi. 

Come sempre il regista di Oro Rosso e Il Cerchio parte da un'escamotage che gli consenta di aggirare il divieto di girare film impostogli dal suo governo. Stavolta lui e la protagonista della pellicola partiranno alla volta di un villaggio remoto iraniano, per sincerarsi che una giovane attrice che ha annunciato il suo suicidio con un video non abbia messo in atto il drammatico gesto. I tre volti sono quelli di un'attrice affermata, una emergente e una reietta; tre facce dell'Iran di ieri e di oggi. Il film è piaciuto alla critica, senza però registrare il consenso unanime e compatto delle scorse pellicole. 

Cannes 71
Una scena di Girls of the Sun
Il gruppo di determinate donne soldato protagonista di Girls of the Sun

Difficile però battere il coefficiente femminile di Girls of the Sun, il drammatico film diretto da Eva Husson, la seconda delle tre registe che si contenderanno quest'anno la Palma d'Oro. La pellicola, ambientata nel passato recente delle conquiste dell'ISIS in Medioriente, racconta del disperato tentativo di un battaglione curdo composto da sole donne soldato di liberare la propria città dal giogo dei fondamentalisti.

Nonostante il messaggio politico importante, il film è stato stroncato dalla maggior parte della critica e giudicato disastroso per fattura e messaggi impliciti ed espliciti. 

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