I film di Adam Driver e i party di Timothée Chalamet conquistano Cannes 2018

Autore: Elisa Giudici ,

Dopo un avvio denso di polemiche e delusioni e una serie di pellicole che hanno risvegliato l'interesse della critica (tra cui figura anche l'italiana e molto applaudita Lazzaro Felice), finalmente il concorso ufficiale della 71esima edizione viene scosso dall'arrivo di non uno, ma due pellicole che ipotecano la vittoria. La critica è andata letteralmente in visibilio per due dei tre film presentati oggi in Croisette.

Per la gioia dei fotografi, finalmente qualche star hollywoodiana comincia a vedersi sul red carpet e alle feste in Costa azzurra. 

Adam Driver e Timothée Chalamet conquistano Cannes 71

La giornata odierna è stata tutta all'insegna del divismo maschile, sul tappeto rosso e dietro le quinte. La star più attesa è ovviamente Adam Driver, attore statunitense che ha raggiunto il successo nei tormentati panni di Kylo Ren in Star Wars. Sulla Croisette è però noto per il suo passaggio da assoluto protagonista di Paterson, un film molto amato dalla critica negli scorsi anni che ne ha consacrato il talento attoriale. 

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Quest'anno la presenza di Driver in Costa Azzurra è legata a uno dei film più attesi, la pellicola di chiusura: sarà infatti tra i protagonisti di The Man who Killed Don Quixote, la travagliatissima pellicola di Terry Gilliam la cui odissea sembra essersi conclusa solo poche ore fa. A sorpresa però il film che presenta in concorso si è rivelato uno dei più importanti visti finora a Cannes, un titolo della sparuta pattuglia statunitense che corre quest'anno per la Palma d'oro. In pochi avrebbero puntato su BlacKkKlansman, il ritorno di Spike Lee al circuito festivaliero dopo tante pellicole poco convincenti e riuscite a metà. 

L'autentica ovazione raccolta alla fine della prima mondiale fuga ogni dubbio circa la riuscita di quello thriller ambientato negli anni '70: se non proprio da Palma d'oro, Spike Lee è l'uomo da battere per il premio alla miglior regia. La trama del suo film è basata su una storia vera, quella di Ron Stallworth.

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Il poliziotto afroamericano riuscì ad infiltrarsi telefonicamente nel Ku Klux Klan e, con l'appoggio di un collega bianco operativo sul campo (interpretato da Driver), a scalarne le gerarchie. Riprese geniali, battute folli e un omaggio alla Blaxploitation che sembra irridere Tarantino sono gli ingredienti che rendono il nuovo film di Spike Lee (finalmente) esplosivo. 

Lontano dal red carpet però si muove un'altra star sorvegliata speciale. Se ci teneva a passare inosservato, la star di Chiamami col tuo nome Timothée Chalamet ha sbagliato compagnia: impossibile non venire notati nel presidiatissimo (da polizia, fan e fotografi) aeroporto di Cannes, soprattutto quando scendi dall'aereo con il cantante dei The Weeknd. 

La giovane star di Lady Bird e Chiamami col tuo nome è in Croisette per cominciare il lungo iter promozionale di Beautiful Boy, il film drammatico che lo vede protagonista al fianco di Steve Carrell. Per ora sono previste solo proiezioni riservate ai compratori da parte di Amazon Studios, ma per una stella in ascesa come l'attore newyorkese, è praticamente impossibile sottrarsi al rito delle feste notturne della Costa Azzurra. La notizia della sua presenza ha scatenato il finimondo tra i tanti curiosi, che hanno tentato di individuarlo tra gli invitati dell'esclusivo party di Chopard.

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Nulla di nuovo per un vip sotto il sole di Cannes, se non fosse che una gola profonda ha spifferato alla stampa di un presunto bacio di fuoco tra l'attore e una misteriosa bionda: le basi del pettegolezzo non sono molto solide, ma tanto è bastato per infiammare i rotocalchi in un'edizione molto sobria anche dal punto di vista di scandali e momenti hot. 

Cannes 71: il giorno dei giapponesi

Ad accendere gli entusiasmi dei cinefili ci ha invece pensato uno dei due film giapponesi oggi in concorso. Anche qui un po' a sorpresa, dato che sebbene sbagli davvero di rado, Hirokazu Kore-eda non veniva di certo dato tra i favoriti per la vittoria. Ora invece sembrerebbe in testa alla corsa per la Palma d'Oro, grazie al consenso unanime ricevuto per Shoplifters.

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Dopo essersi presentato a Venezia 74 con un legal drama ampiamente sottovalutato e ancora in attesa di distribuzione italiana, Kore-eda torna nel territorio a lui caro degli slice of life. Stavolta però racconta le vite degli individui peggiori della società, dediti a piccoli furti e raggiri quotidiani ai danni degli altri. 

Laddove ci sarebbe solo miseria e degrado, Kore-eda riesce a far vivere il meglio dell'umanità, astenendosi da giudizi e mostrando l'interiorità toccante che si nasconde anche dietro la peggiore "faccia da galera". Stavolta pare che il suo mix sia così riuscito da escludere che rientri in Giappone a mani vuote. 

Meno unanime è stato invece in consenso sull'altro giapponese in competizione, Asako I & II di Ryūsuke Hamaguchi, un collega di Kore-eda che per la prima volta affronta il concorso. Il suo film romantico ruota attorno a una donna abbandonata dall'amante all'improvviso e senza una spiegazione, che scopre a qualche anno di distanza un sosia perfetto del suo uomo perduto: i romantici lo hanno promosso, ma in tanti l'hanno bollato come una pellicola stucchevole senza né capo né coda. 

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Sarà invece durissima la vita per i film in concorso nell'ottava giornata; già solo lo sbarco del cast stellare di Solo: a Star Wars Story in Croisette ha catalizzato l'attenzione di stampa e pubblico. In occasione della prima mondiale e del red carpet con Alden Ehrenreich e una Emilia Clarke biondo platino, è difficile immaginare che altre pellicole riescano a ritagliarsi un posto al sole della Costa Azzurra. Chissà che in qualità di padre del protagonista, anche Adam Driver non faccia un salto sul red carpet.

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Tra tanti gossip e tappeti rossi, non è sfuggito nemmeno il compleanno della presidente di giuria Cate Blanchett, che ha festeggiato a Cannes il 49esimo compleanno, con tanto di rituale "tanti auguri" cantato dalle colleghe di giuria e da un parterre davvero d'eccezione.

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