Jurassic Park: la recensione del libro di Michael Crichton che stregò Spielberg

Autore: Emanuele Zambon ,

Un'avventura iniziata 65 milioni di anni fa che si trascina dietro il mistero dell'evoluzione e della selezione naturale e che negli ultimi due secoli è stata oggetto di teorie e dibattiti scaturiti in seguito al ritrovamento di reperti fossili in tutto il pianeta.

I dinosauri e l'uomo, due specie separate nella scala temporale costrette invece a condividere l'ecosistema in Jurassic Park, il best-seller partorito dal geniale scrittore Michael Crichton nel '90 e poi trasposto tre anni dopo al cinema da Steven Spielberg in quella che rimane ancora oggi una delle pietre miliari della fantascienza su schermo.

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Il romanzo dell'autore statunitense, scomparso prematuramente nel 2008, ci riporta indietro a scenari perduti, ad un mondo lontano dominato da creature terrificanti per aspetto e dimensioni, portando con sé il gusto per l'avventura unitamente alla critica rivolta all'arroganza scientifica in materia di ingegneria genetica, completamente votata agli interessi commerciali delle multinazionali.

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il logo di Jurassic Park

Attraverso l'utilizzo di uno stile asciutto, di una prosa scorrevole caratterizzata da una suspense via via crescente e da una caratterizzazione dei personaggi nitida, Crichton conduce il lettore in una zona remota dell'America centrale, più precisamente a Bahia Anasco, dove durante una notte tempestata dalla pioggia battente un elicottero atterra mettendo in allarme l'ambulatorio del posto. 

Si tratta di una richiesta di soccorso, dal momento che il mezzo trasporta un giovane agonizzante che presenta inquietanti ferite (sembra essere stato dilaniato da un grosso felino) che l'evasivo Ed Regis liquida come danni causati da un incidente sul lavoro.

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Il prologo di Crichton è teso, vibrante, velatamente horror e suona come un presagio di morte per gli accadimenti futuri sviscerati nel libro. Tra credenze popolari (il giovane ferito a morte, prima di esalare l'ultimo respiro, pronuncia la parola "Hupia" che fa riferimento ad una figura vampiresca legata al rapimento dei neonati), uccisioni di bestiame e avvistamenti, il romanzo introduce i protagonisti che tutti conosciamo grazie allo sci-fi di Spielberg: dal paleontologo Alan Grant e la paleobotanica Ellie Sattler che lavorano nella badlands del Montana all'eccentrico matematico Ian Malcolm passando per il legale Donald Gennaro.

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Il gate principale di Jurassic Park

Ciò che invece è meno noto ai fan del film è l'iniziale venatura da thriller di respiro internazionale che il romanzo di Crichton rivela: prima di tramutarsi in un survival novel in cui l'elemento (fanta)scientifico non perde mai di vista la credibilità - l'autore riesce a rendere verosimili teorie e procedimenti di bioingegneria che in realtà non lo sono affatto - Jurassic Park focalizza le proprie attenzioni sulla InGen, acronimo che sta ad indicare la International Genetic Technologies di Palo Alto, una società di ingegneria genetica di proprietà del magnate John Hammond sulla cui losca attività indaga l'EPA, l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente, di concerto con l'OTT, l'ente che monitora in tutto il globo i trasferimenti di tecnologia applicabile in campo militare.

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L'EPA si domanda il perché la fondazione Hammond finanzi scavi in tutto il mondo - ma solo al di sopra del 45esimo parallelo, in pratica solamente zone "fredde" del pianeta - al fine di estrarre l'ambra, la resina fossile che può altresì essere riprodotta per sintesi in laboratorio. Le preoccupazioni dell'OTT riguardano invece il trasferimento su Isla Nublar, l'isola delle nebbie in cui si svolgono le vicende, di 3 sofisticati elaboratori e 24 Hood, sequenziatori di geni. In pratica l'ente è in allarme per via della concreta possibilità che la InGen abbia costruito un laboratorio altamente tecnologizzato di ingegneria genetica su un'isola sperduta dell'America Centrale dove non vige alcun regolamentazione in materia. L'ipotesi è parzialmente suffragata dagli avvistamenti di lucertoloni sul continente.

Grant e la Sattler vengono invitati nel frattempo dal loro finanziatore Hammond a visitare la riserva biologica realizzata a Isla Nublar. A loro si uniscono il matematico Malcolm e l'avvocato Gennaro, colui che cura gli interessi dei soci di Hammond nell'ambizioso progetto, preoccupati da continue voci di ritardi e incidenti che metterebbero a serio rischio la sicurezza del parco.

Il controllo a Isla Nublar si rivelerà impossibile (Malcolm sarà il primo a intuirlo chiamando in causa la celebre "Teoria del caos") complice il piano delinquenziale di Dennis Nedry, corpulento responsabile dei sistemi informatici e di comunicazione del parco vendutosi alla concorrenza (altra tematica portante del libro, che poi ritornerà nel sequel Il mondo perduto, è lo spionaggio industriale messo in atto dalla concorrenza, la Byosin di Cupertino con a capo il viscido Lewis Dodgson). Nedry disattiverà momentaneamente i sistemi di sicurezza di Isla Nublar non riuscendo però a ripristinarli dal momento che, dopo aver trafugato gli embrioni nel laboratorio del Centro Visitatori, finirà tra le fauci del velenoso Dilophosauro.

Isla Nublar a quel punto, con l'elettricità disattivata e un temporale tropicale in procinto di abbattersi, è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, un po' come la narrazione di Crichton, efficace e mai avara di particolari. Lo scrittore statunitense non lesina dettagli macabri, esalta odori e sensazioni avvolgendoli in un mix di avventura e paura che fa da cornice all'incidente InGen datato agosto '89.

Intrigante, realizzato con dovizia di particolari e competenza scientifica (un aspetto per nulla trascurabile, questo): Jurassic Park è un must della fantascienza letteraria, uno dei punti più alti della già brillante carriera di Michael Crichton: a lui si devono infatti alcuni romanzi di successo quali Andromeda, Congo e Sfera, la serie TV E.R. - Medici in prima linea e le pellicole cult Il mondo dei robot - Westworld (da cui deriva l'omonima serie TV targata HBO) e Coma profondo.

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In Jurassic Park lo statunitense condensa avventura, thriller e fantascienza mettendo in guardia l'umanità dai pericoli insiti nell'uso scriteriato della genetica. In questo, il personaggio del matematico di nero vestito - Malcolm - fa da alter ego dell'autore, dispensando massime come "Il pianeta non è affatto in pericolo. Noi lo siamo" e prevedendo il fallimento dell'esperimento di Hammond, sineddoche di un'umanità cieca dinanzi alle conseguenze del "voler giocare a fare Dio" armeggiando con provette e DNA.

Il grande successo del romanzo - e di conseguenza del film di Spielberg - si deve al grande fascino rappresentato dalla vita e dall'estinzione dei dinosauri e ad un termine alla moda in quegli anni: clonazione. Crichton è un pioniere, solamente letterario s'intende, della scienza anni '90 di cui è figlia la pecora Dolly. L'interesse per la clonazione ha inizio relativamente tardi, nel 1982, in seguito all'estrazione del DNA dalle mummie egiziane e dal quagga, un mammifero estinto simile alla zebra.

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Per questo, all'epoca dell'uscita, Jurassic Park è di estrema attualità pur narrando di creature preistoriche. L'autore cavalca il fermento di quegli anni relativo ai processi riproduttivi artificiali. La bravura di Crichton, poi, è quella di rendere plausibile il comportamento di animali tutto sommato "nuovi" - un paradosso, questo, visto che si tratta di specie estinte da milioni di anni - i cui comportamenti sono tuttora sconosciuti ai più.

Jurassic Park: differenze tra film e romanzo

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Il cast di Jurassic Park

"Quell'isola ha un problema. È un incidente in attesa di verificarsi". La dinamica non lineare fornisce all'accademico Malcolm un assist per capire con netto anticipo sugli altri che Isla Nublar è destinata a chiudere presto i battenti. Nel libro di Crichton la spirale di eventi è accompagnata da sette iterazioni formulate dal personaggio che al cinema avrà le fattezze di Jeff Goldblum. Crocevia per ipotesi di un disastro già annunciato, il pensiero malcolmiano procede attraverso curve frattali, "effetti farfalla" e caos a go-go.

Il processo dal romanzo al film, invece, è di gran lunga meno complesso. Si è trattato in pratica di accorciare pagine e personaggi, comprimendoli in una sceneggiatura più asciutta e dislocata su scene madri. Malcolm, però, è lo stesso sia nel film che nel libro, eccezion fatta per l'aspetto (nel romanzo è calvo e gracile di corporatura). Lo stesso non si può dire per i restanti protagonisti: a Lex e Tim, i nipotini di Hammond, viene invertita l'età nel passaggio dalle pagine allo schermo; Gennaro nel romanzo è un tipo muscoloso che riesce a cavarsela; Ed Regis nel film non compare (la sorte del responsabile della comunicazione ricorda quella di Gennaro nel film); il guardiacaccia Robert Muldoon sopravvive nel best-seller, Hammond invece no; il genetista Henry Wu, ridotto a semplice comprimario nel film del '93, ha invece un ruolo di primo piano nel romanzo: finirà però divorato da un Raptor (il che stride con il ritorno in veste di subdolo villain del personaggio sia in Jurassic World che nel sequel, Il Regno Distrutto).

Anche l'azione presenta differenze sostanziali: nel romanzo gli eventi si svolgono nell'arco di 3 giorni (l'anno è il 1989) mentre nel film di Spielberg - ambientato nei primi anni '90 - hanno durata più breve. Ciò che accomuna la trasposizione cinematografica e l'opera letteraria è la percezione continua del pericolo latente che i protagonisti corrono sull'isola già prima del disastro (nel romanzo, agli occhi di un Grant appena sbarcato sull'isola il lucernario del bungalow presenta sbarre rinforzanti, vetri più spessi e porte blindate che non ricorda di aver visto nei progetti originali; nel film il suo sguardo mentre osserva il baby Raptor fa percorrere un brivido nella schiene allo spettatore).

Libro e film convergono di conseguenza su molteplici aspetti. Sull'isola sono state ricreate 15 specie. Si tratta di esemplari di sesso femminile, lisina-dipendenti (un sistema, questo, destinato a scongiurare l'allontanamento dal parco dei dinosauri, dal momento che, se l'amminoacido non viene loro somministrato, cadono in coma entro le 24 ore successive al mancato apporto). Il parco, poi, offre i più avanzati sistemi di controllo al mondo: rilevazione degli animali tramite un sistema di video-sorveglianza e sensori di movimento disseminati in tutto il parco, censimento ogni 15 minuti, fossati e reti elettrificate a 10mila volt. Ma il controllo sull'isola si rivela praticamente impossibile. Gli animali eludono la sorveglianza muovendosi nelle ore notturne attraverso zone non completamente coperte da sensori e videocamere come la spiaggia, la strada della manutenzione e il fiume. In più si riproducono, nidificando per tutta l'isola (scopriremo il perché).

Tra le sostanziali differenze fra romanzo e pellicola vi è lo sviluppo delle vicende in seguito all'attacco del T-Rex. Nel romanzo Grant e i nipotini di Hammond dovranno attraversare tutto il parco per raggiungere il Centro Visitatori (come nel film). Durante il tragitto, però, nel libro si avventureranno nella Voliera che ospita i Ceratodattili (uno dei momenti thrilling del best-seller, poi ripreso al cinema nel terzo capitolo di Jurassic Park a firma Joe Johnston) e navigano sul fiume a bordo di un gommone, perseguitati per tutto il tempo dal re dei rettili tiranni.

Anche il finale del romanzo differisce da quello realizzato poi da Spielberg (il regista pensò anche ad un epilogo alternativo, con l'elicottero dei sopravvissuti attaccato dal T-Rex): Grant uccide alcuni dei Raptor somministrandogli con l'inganno un potente veleno; in seguito l'isola viene bombardata dalle autorità del Costa Rica.

Per concludere, va sottolineato un importante aspetto: nel romanzo già fa capolino un'idea sviluppata ora nell'atteso Jurassic World: Il Regno Distrutto, ovvero la (ri)creazione di esemplari perfezionati di dinosauri in laboratorio, come dimostra la versione 4.4 elaborata dal genetista che avrebbe dovuto assicurare al parco di Hammond animali "più mansueti".

Commento

cpop.it

90

Un romanzo survival che ha fatto epoca: Jurassic Park è il capolavoro di Michael Crichton, bravo a dosare fantascienza e avventura, etica e bioingegneria.

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