La Cosa (1982): la trama e la spiegazione del film di John Carpenter

Autore: Maico Morellini ,

Nel 1982, poche settimane dopo l'uscita al cinema di E.T. L'Extraterrestre, si insinuò nelle sale di tutto il mondo un altro film. Anche questo parlava di un alieno che però ben poco aveva a che vedere con la tenera bontà del piccolo E.T., un alieno indefinibile e indefinito, aggressivo e capace di orrori indicibili. Il film era La Cosa e l'uomo dietro la macchina da presa John Carpenter.

La storia di questo film inizia in realtà molti anni prima del 1982 e lo fa per mano di un altro John, lo scrittore John W. Campbell, che nel 1938 pubblica il racconto La Cosa di un Altro Mondo (Who Goes There?). Nel 1951 il regista Howard Hawks realizza un film ispirato a quel racconto ed è di questa pellicola che John Carpenter dirige il remake con il suo La Cosa. A dirla tutta, il film di Carpenter risulta ben più fedele di quello di Hawks al racconto originale ed è capace di offrire suggestioni incredibili. In un'intervista fu lo stesso Carpenter a dire che le differenze tra il lavoro di Hawks e quello di Cambpell lo avevano così insoddisfatto da spingerlo, trent'anni dopo, a voler realizzare una sua versione della storia. 

L'orrore tra i ghiacci

La Cosa è ambientato nel 1982 (coerente con l'anno di uscita del film), in una base di ricerca americana situata in Antartide, l'U.S. Outpost #31. L'attività del gruppo di scienziati viene disturbata dall'arrivo di un elicottero proveniente della vicina stazione norvegese: pilota e copilota sono impegnati nell'inseguimento di un cane che corre tra i ghiacci e hanno tutta l'intenzione di ucciderlo prima che raggiunga l'Outpost #31. Ma qualcosa va storto. In una sparatoria folle i norvegesi vengono uccisi e l'elicottero distrutto.

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The Turman-Foster Company / Universal Pictures
McReady scopre la bara di ghiaccio nella stazione norvegese

McReady (un grande Kurt Russell) e Copper (Richard Dysart) decidono di raggiungere la base norvegese per scoprire cosa ha spinto a un gesto così folle i pacifici vicini. Quello che scoprono è a dir poco inquietante: sepolto da metri di neve i ricercatori hanno rinvenuto qualcosa. Qualcosa che ha messo a ferro e fuoco il campo in una escalation di orrore culminata nella terribile creatura a due teste che i due trovano carbonizzata tra i resti dell'avamposto.

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Ben presto scopriranno che il siberian husky in fuga non era un semplice cane ma portava al suo interno una creatura aliena tenace, capace di imitare le forme di vita con le quali entra in contatto fino ad assumerne in tutto e per tutto le sembianze. Come dice lo stesso Childs (Keith David):

Come facciamo a sapere chi è umano? Se io fossi un'imitazione, una perfetta imitazione, come lo capireste che non sono veramente io?

Inizia una lotta serrata tra gli uomini dell'U.S. Outpost #31 e la cosa che ha come posta in palio la loro sopravvivenza e quella dell'intero genere umano. 

Il primo tassello dell'apocalisse

La Cosa è il film che inizia il progetto tematico ribattezzato dallo stesso John Carpenter come Trilogia dell'Apocalisse. Si tratta di un trittico di lungometraggi che orbitano intorno alla fine del mondo per come lo conosciamo, alla distruzione di tutte le certezze su cui si fonda la civiltà contemporanea. Le altre due pellicole che compongono la Trilogia dell'Apocalisse sono Il Signore del Male (1987) e Il Seme della Follia (1994), film diversi tra loro, girati in epoche differenti ma che condividono una sorta di tragico destino per l'umanità. 

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Tra i ghiacci è sepolta un'astronave aliena

Ne La Cosa la minaccia arriva dall'esterno. Quando la forza aliena irrompe nelle vite degli scienziati americani, McReady sta giocando a scacchi contro il computer e lo sconfigge versando whiskey sui suoi circuiti: uno scontro tra l'uomo e la macchina, tra due intelligenze differenti che diventa presagio di ciò che verrà. Ma se in apparenza il vero nemico da combattere è l'alieno, la realtà è molto più complessa. E molto più terribile.

Una paranoia incontrollata 

Immaginate di essere in una casa di montagna, in mezzo alla neve, insieme ad amici che conoscete quasi meglio di voi stessi. Immaginate che fuori stia infuriando una tormenta capace di farvi perdere l'orientamento o di uccidervi in pochi istanti, una bufera così forte da costringervi in quella casa senza possibilità di andarvene. Poi immaginate di scoprire, di avere le prove certe, che i vostri amici non sono ciò che voi credevate. Ma anzi, possono e vogliono farvi del male. Ci sono assassini tra loro, ma non sapete chi e non immaginate come e quando questi colpiranno. L'unica cosa certa è che, prima o poi, qualcuno tenterà di farvi a pezzi.

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McReady prepara il test per scoprire chi è infettato dalla cosa

Quello che McReady e i suoi compagni affrontano è questo ma elevato all'ennesima potenza. Perché l'alieno, la cosa, può assumere la forma di ciascuno di loro. Perché l'alieno non cerca di comunicare, non cerca un compromesso, non vuole empatizzare con gli uomini e nemmeno gli interessa sapere o capire ciò che pensano. Vuole solo ucciderli. La paranoia è l'architrave della narrazione di Carpenter. Il senso di sfiducia, di frammentazione di una società che lui riporta all'interno U.S. Outpost #31 e che ci mostra come monito verso ciò che potrebbe accadere se la distruzione della collettività dovesse raggiungere il suo apice.

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La base antartica è una riproduzione del mondo. E se la paranoia dovesse prendere il sopravvento, il mondo brucerebbe proprio come l'Outpost #31.

La distruzione totale

Ma Carpenter non si accontenta, Carpenter si spinge ancora più in là. Ci ha mostrato cosa può fare la paranoia alla civile e organizzata società contemporanea, ma quali sono i suoi effetti sull'essere umano? La distruzione totale, rappresentata dai poteri dell'alieno. L'alieno corrompe, infetta, deforma, spezza, frantuma. Gli esseri viventi che entrano in contatto con la cosa ne vengono totalmente stravolti: ossa e carne si fondono tra loro cancellando ogni traccia dell'ordine morale e fisico che la natura da sempre impone come suo marchio inconfondibile.

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Una delle terribili mutazione della cosa

Questo è il destino dell'umanità se proseguirà lungo il sentiero di isolamento che ha intrapreso: non solo paranoia, ma anche la fine di sé, dell'io, del singolo. Se non collaboriamo, se non cerchiamo armonia, siamo destinati a vedere distrutto anche il più elementare mattoncino fondante la civiltà: il singolo essere umano.

L'eredità della cosa

La Cosa è il film più fisico e materiale della Trilogia dell'Apocalisse. Qui Carpenter identifica un nemico alieno ben diverso dell'intelligenza artificiale contro cui si misura a scacchi McReady all'inizio del film e lo trasforma in un catalizzatore di paranoia e di orrore. Perciò saldato il conto con la più violenta mutazione fisica, che in qualche modo ritroveremo un anno dopo con David Cronenberg nel suo Videodrome (1983), Carpenter poi intraprende altre strade confrontandosi anche con le più profonde mitologie legate alle opere letterarie di Howard Phillips Loveraft. In questo senso Il Seme della Follia è forse una delle pellicole più lovecraftiane mai realizzate.

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McReady cerca di scoprire chi è stato infettato

Ma la paura di trovarsi all'improvviso all'interno di una realtà ostile, la paura di non sapere più di chi o di cosa fidarsi, questa rimane la più inquietante eredità de La Cosa. Un fardello anche troppo moderno, una sorta di profezia che a distanza di quasi mezzo secolo risuona nel presente mettendoci in guardia rispetto ai pericoli cui la solitudine e la paranoia ci espongono.

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