Quel pomeriggio di un giorno da cani, le frasi dal film con Al Pacino

Autore: Simona Vitale ,

Diretto da Sidney Lumet nell'ormai lontano 1975, Quel pomeriggio di un giorno da cani è un famoso film drammatico interpretato dal grande Al Pacino insieme a John Cazale, Chris Sarandon, James Broderick e Charles Durning. La pellicola, accolta con entusiasmo dalla critica cinematografica, ha ricevuto ben sei candidature ai premi Oscar, riuscendo a vincere quello per la miglior sceneggiatura originale.

Quel pomeriggio di un giorno da cani trae ispirazione da un fatto di cronaca realmente avvenuto, ovvero una tentata rapina in una banca di Brooklyn, a New York, il 22 agosto del 1972. La pellicola si concentra principalmente su uno dei due rapinatori, Sonny Wojtowicz che insieme al suo complice Salvatore Naturale, sequestrò le persone presenti nell'istituto. Quel che avvenne durante la tentata rapina è stato raccontato in un articolo giornalistico scritto da P.F. Kluge e Thomas Moore della rivista Life, pubblicato nel mese di settembre del 1972.

Come anticipato, la trama del film ripercorre la storia vera descritta nel citato articolo. La storia comincia in un caldo pomeriggio di agosto a New York con tre rapinatori che, poco prima dell'orario di chiusura, entrano in una banca per rapinarla, immobilizzando il personale. Subito avviene il primo colpo di scena che lascia presagire nulla di buono. Il rapinatore più giovane, impaurito, decide di abbandonare gli altri due e e se ne va. Rimangono, così, solo Sonny e Sal.

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Peccato che nella cassaforte sia rimasto poco più di un migliaio di dollari, visto che il furgone portavalori ha portato via l'incasso da poco tempo. I due decidono di raccogliere tutti i soldi e averi degli ostaggi, ma la polizia è oramai schierata fuori dall'edificio. Il piano sembra quindi essere già destinato al fallimento. Ai due rapinatori non rimane altro che negoziare con la polizia, dicendo agli agenti di avere degli ostaggi e che li uccideranno se qualcuno proverà ad entrare all'interno. Sonny decide di comunicare esclusivamente con Eugene Moretti della polizia municipale, che avvia i negoziati sotto la supervisione di Sheldon, agente dell'FBI.

Quel pomeriggio di un giorno da cani - Le frasi celebri dal film

La pellicola deve il suo successo anche ad una serie di frasi celebri, che hanno di certo contribuito a renderlo apprezzato sia dalle vecchie che nuove generazioni.

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"A mia madre io chiedo perdono: per te non hanno senso le cose che ho fatto e detto, ma devi capirlo, sono diverso". 
- Sonny


"Siamo reduci dal Vietnam, e per noi ammazzare non vuol dire niente. Hai capito?"
- Sonny


"Baciami! Baciami! Quando mi si fotte voglio essere baciato sulla bocca!"
- Sonny


"Ehi, Sal! Puntala in alto l'arma: se prendo una buca non si sa mai". 
- Sal


"Attica! Attica!"
-Sonny


"Il corpo è il tempio del signore!"
-Sal


Il dialogo tra Sheldon e Sonny

Warner Bros.
Sonny al telefono con Sheldon
Quel pomeriggio di un giorno da cani: Sonny al telefono con Sheldon

- Agente Sheldon: Non voglio ucciderti ma lo farò se è necessario.
- Sonny: È il tuo mestiere eh?
- Agente Sheldon: Sì...
- Sonny: Se qualcuno deve uccidermi spero che lo faccia perché mi odia a morte e non perché è il suo mestiere! 

Quel pomeriggio di un giorno da cani - Le scene più famose

Tra le scene più famose del film ricordiamo quella in cui Sonny viene intervistato telefonicamente da un giornalista che gli chiede come mai abbia rapinato una banca piuttosto che cercarsi un lavoro onesto...

Altra scena famosa è quella in cui, alla TV, viene detto che i due rapinatori della banca sono omosessuali, affermazione che suscita in Sal un certo sdegno...

Qual è la vostra scena/frase preferita di questa celebre pellicola con Al Pacino? 

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