Gotti non piace alla critica: 0% recensioni positive per il film con John Travolta

Autore: Rina Zamarra ,

Gotti arriva nei cinema americani e l’accoglienza è glaciale. Il film sulla storia del boss John Gotti non conquista la critica e raccoglie un misero 0% su Rotten Tomatoes, il celebre portale che aggrega recensioni e stile un suo voto "globale".

John Travolta non convince del tutto nei panni del famoso boss newyorkese appartenente alla famiglia Gambino e la pellicola viene bollata come confusa e sbagliata. E forse non ci si poteva aspettare una valutazione diversa, data la storia travagliata del film che è arrivato al cinema dopo 8 anni di problemi.

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Il figlio di Gotti ha acquistato i diritti nel 2010, affidando la gestione del film a un gruppo di lavoro con poca esperienza. Inizialmente, il regista Barry Levinson era stato messo alla guida di un cast costituito da Al Pacino, Joe Pesci e Lindsay Lohan. Il progetto iniziale è sfumato presto e sono cominciate le traversie. Finalmente, tutto si è rimesso in carreggiata con la designazione di Kevin Connolly alla regia. Sono iniziate le riprese e si è definito il cast con John Travolta, Kelly Preston (moglie di Travolta), Stacy Keach e Pruitt Taylor Vince.

EFO
Gotti, il poster del film con John Travolta

Poco prima del debutto in sala nel dicembre del 2017, la casa di produzione Lionsgate ha ritirato la pellicola e posticipato l’arrivo nelle sale. Insomma, la gestazione di Gotti è stata lunga e difficile e si preannuncia tale anche il cammino al cinema. Uscito nelle sale americane il 15 giugno 2018, il film è stato stroncato dalla critica.

Il New York Times ha scritto:

Che il dramma Gotti potesse essere un casino non era una sorpresa. Lo shock è nel numero di sfaccettature di questo casino.

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Variety rincara la dose, senza risparmiare Travolta definito “non pessimo”:

La sua interpretazione non è pessima, ma il film che lo circonda è pessimo. Ed è quasi ridicolo vedere una stella iconica impegnarsi così tanto per un progetto così mal costruito sin dalle sue intenzioni.

Purtroppo non è la prima volta che Travolta si ritrova nel cast di un film che non riesce a superare lo 0% su Rotten Tomatoes. Nella lista delle pellicole stroncate dalla critica sono inclusi anche Senti chi parla e Staying Alive, il sequel de La febbre del sabato sera con la regia di Sylvester Stallone. L’attore è comunque in buona compagnia perché la lista comprende anche il nostro Roberto Benigni con il suo Pinocchio!

La risposta di Gotti alle critiche

Gotti cerca di rispedire al mittente le critiche negative che rischiano di affondare il film. 

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Sulla sua pagina Twitter è comparsa una difesa ufficiale, con tanto di riferimento all'amore del pubblico per Gotti. L'ironico post rivolge al pubblico una domanda: perché i critici stanno remando contro il film e non vogliono che il pubblico vada in sala a vederlo? Al termine del post, gli spettatori vengono semplicemente invitati a esprimere il proprio giudizio andando a vedere il film.

Insomma, si tratterebbe di un invito a non lasciarsi influenzare troppo dai giudizi negativi.

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Ovviamente, i critici si sono sentiti chiamati in causa e hanno risposto. Jason Bailey (critico di The New York Times, The Village Voice, VICE, Indiewire) ha sottolineato che gli incassi di Gotti sono troppo bassi per poter parlare di buona accoglienza del pubblico.

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In effetti, il film ha guadagnato 1,7 milioni di dollari nel primo weekend di programmazione, posizionandosi solo all’11esimo posto della classifica del box office americano. E secondo la critica Valerie Complex (Rotten Tomatoes), la difesa di Gotti non sortirà l'effetto sperato. 

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L'accusa delle false recensioni del pubblico

Gotti si è difeso sostenendo che il pubblico ha dimostrato di amare il film e invitando gli spettatori a giudicare la pellicola senza farsi influenzare dalle valutazioni dei critici. In effetti, su Rotten Tomatoes si registra una certa differenza tra le votazioni dei critici e quelle del pubblico. Non è una sorpresa che il gradimento di critica e spettatori non coincida, ma secondo qualcuno c’è qualcosa di anomalo.

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Il primo a sollevare delle perplessità è stato il critico Dan Murrell. Quando la polemica si è infuocata, Gotti aveva il 78% di giudizi positivi da parte del pubblico. 

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L’anomalia è apparsa lampante agli occhi di Murrell soprattutto se paragonata al numero di spettatori che ha lasciato il suo giudizio sugli Increbili 2. Il film Pixar è uscito al botteghino registrando subito un record di incassi, con un guadagno pari a 180 milioni di dollari nel weekend di debutto. I guadagni dei due film non sono comparabili, perché Gotti nello stesso periodo di programmazione degli Incredibili 2 ha ottenuto 1,9 milioni di dollari. Eppure, Dan Murrell ha notato che lunedì 19 giugno risultavano 6,893 utenti votanti per Gotti conto i 7,454 utenti votanti per gli Incredibili 2. Numeri a suo parere troppo discordanti con gli incassi delle due pellicole.

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Probabilmente, chi ha visto Gotti è stato più attivo su Rotten Tomatoes rispetto a chi ha visto gli Incredibili 2. Dan Murrell, però, ha sottolineato un altro aspetto. Molti degli account votanti sono stati creati nel mese di giugno e hanno espresso il loro parere solo su Gotti. Rotten Tomatoes è intervenuta nella polemica dichiarando:

Monitoriamo con attenzione la nostra piattaforma e non abbiamo riscontrato alcun problema. Tutte le recensioni sono state rilasciate da account attivi.

La risposta non è stata sufficiente a sedare la polemica e Murrell ha fatto una precisazione. In un ulteriore post ha chiarito che non intendeva affermare che gli account fossero artificiali, ma semplicemente che si sono registrati nel mese di giugno e hanno dato 5 stelline al film.

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Cosa ne pensate? Dan Murrell ha ragione? Secondo il critico, sono semplicemente i numeri a parlare. E a suo parere l'operazione di marketing messa in piedi è solo un tentativo disperato per salvare Gotti e far salire gli incassi al botteghino.  

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