Il Cavaliere Oscuro: Maggie Gyllenhaal ricorda Heath Ledger

Autore: Claudio Rugiero ,

 Maggie Gyllenhaal non ha dimenticato i giorni delle riprese de Il Cavaliere Oscuro.

Durante una sua ospitata a Watch What Happens Live, l'attrice e futura regista di un romanzo di Elena Ferrante (La figlia oscura) ha raccontato a Andy Cohen le sue emozioni sul set di Christopher Nolan.

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L'interprete di Rachel Dawes si è soffermata in particolare sul ricordo del collega Heath Ledger, scomparso il 22 gennaio 2008.

Ricordo di essere andata sul set e di averlo visto entrare e iniziare a fare il suo lavoro - la scena era quella in cui Joker mi butta giù dal tetto - e quella è stata la prima volta che l'ho visto.

La Gyllenhaal naturalmente non ha mancato di lodare l'indimenticabile performance del collega, peraltro premiata con l'Oscar assegnato postumo (come miglior attore non protagonista):

È difficile essere bravi in un film enorme come quello e non è questione di come reciti. È più facile essere bravi in un piccolo titolo in cui ruota tutto intorno a te. Ma essere incredibile come Heath in un film con esplosioni e scene acrobatiche è tutta un'altra cosa. 

Tutti i ricordi su Heath Ledger

La Gyllenhaal ovviamente non è l'unica ha conservare un ricordo così indelebile del collega. In precedenza anche Christopher Nolan ha ripensato a Ledger come ad "una persona e un attore straordinario".

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In più, dopo la sua morte, ne sono piovuti di racconti sulla sua incredibile preparazione per il ruolo di Joker. Alcuni di questi sono stati raccolti nel documentario di Adrian Buitenhuis e Derik Murray I Am Heath Ledger.

Tra gli aneddoti emersi, uno in particolare merita più attenzione degli altri: la versione di Christian Bale (allora interprete di Batman) secondo il quale, nella scena dell'interrogatorio, Ledger gli chiese di picchiarlo davvero per dare maggiore credibilità alla scena:

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Più lo picchiavo, più lui godeva, più gli stavo dando soddisfazione. Gli dissi: 'Sai una cosa? Non c'è bisogno che ti picchi, verrà bene anche se non lo faccio'. E lui insisteva: 'Vai avanti, vai'. Si dimenava in giro e c'erano muri piastrellati all'interno di quel set che lui aveva graffiato e scalfito buttandosi contro. Il suo impegno era totale.

Se ancora oggi, a distanza di dieci anni, non avete dimenticato il Joker di Ledger, sappiate di non essere i soli!

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