George R. R. Martin: "La mia differenza con Tolkien? Non c'è porno nella Terra di Mezzo!"

Autore: Silvia Artana ,

Lo scorso 20 novembre, in libreria è arrivato Fire & Blood, il nuovo libro di George R. R. Martin sulla storia della casata Targaryen. E ovviamente, lo scrittore non poteva esimersi dal tour promozionale.

L'autore della saga delle Cronache del ghiaccio e del fuoco è stato ospite a The Late Show with Stephen Colbert e ha rivelato qualche dettaglio in più sulla sua ultima fatica. Ma non solo.

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Durante la chiacchierata è stato (inevitabilmente) tirato in ballo J. R. R. Tolkien e... il fatto che nei suoi romanzi non si parla di sesso. Colbert ha chiesto a Martin come avrebbe rimediato e insieme hanno iniziato a immaginare una serie di (improbabili) ipotesi.

Dopo un bel po' di risate, lo scrittore ha messo un punto fermo alla questione, con una buona dose di ironia (dal minuto 6:56 nel video che trovate qui sotto):

Fire & Blood è scritto da un Gran Maestro che utilizza antiche fonti e c'è un episodio in particolare in cui deve consultare - con una certa riluttanza - un libro intitolato A Caution for Young Girls, che fondamentalmente è un libro di letteratura erotica di Westeros. Questa è una delle ragioni per le quali mi discosto profondamente da Tolkien, perché non c'è porno nella Terra di Mezzo!

L'affermazione di Martin ha lasciato senza parole il suo ospite e ha fatto scoppiare a ridere il pubblico. Ma del resto, c'erano pochi dubbi sul fatto che lo scrittore sarebbe riuscito a infilare dell'erotismo anche in quella che lui stesso ha definito un libro di "storia immaginaria".

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Martin ha spiegato brevemente che le oltre 700 pagine di Fire & Blood coprono un arco temporale che va da Aegon I il Conquistatore a Aegon III e che il libro contiene "un sacco di draghi, di battaglie e di tradimenti". Incidentalmente, ha anche detto che si tratta del primo di due volumi, provocando l'immediata e scherzosamente (insomma...) sconvolta reazione di Colbert, che ha messo il dito nella piaga, osservando che nel mentre poteva finire The Winds of Winter.

Prima, Martin si è difeso dicendo che "c'era un mucchio di re [di cui parlare, n.d.r.]" e poi ha chiosato affermando che comunque non ha ancora scritto il secondo volume (dichiarazione che suona come un campanello d'allarme a trombe bitonali, visti i precedenti).

Alla fine, l'autore delle Cronache del ghiaccio e del fuoco ha detto ridendo che probabilmente non avrebbe dovuto stare lì:

In effetti, credo che forse dovrei andare a casa e mettermi al lavoro.

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Del resto, i fan lo avevano lasciato (con grandi speranze) rinchiuso in un "remoto rifugio di montagna" a finire The Winds of Winter. Ma l'eremitaggio non sembra che funzioni tanto bene...

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