Mafalda la contestataria in mostra al Museo Diotti

Autore: Tanina Cordaro ,

Anche le bambine invecchiano, ma ce ne sono alcune il cui spirito rimane immutato. È il caso di Mafalda che oggi festeggia 50 anni di carriera in Italia, e a cui il Museo Diotti di Casalmaggiore dedica una mostra.

Nata dalla penna di Quino, Mafalda è stata definita da Umberto Eco come un’eroina di quegli anni che, dal 1964 alla metà degli anni Settanta, la videro protagonista della cultura dell’Argentina e non solo.

Facebook/MuseoDiotti
Mafalda incontra il suo amico Manolito

La sua prima striscia uscì sul settimanale Primera Plana di Buenos Aires, e riscosse un ottimo successo tanto da essere poi tradotta in 26 lingue ed essere eletta tra i personaggi argentini più influenti del XX secolo.

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In Italia Mafalda appare per la prima volta nel 1968 in un’antologia di testi letterari e disegni umoristici pubblicata da Feltrinelli: Il libro dei bambini terribili per adulti masochisti. L’anno successivo Umberto Eco ne pubblica il primo libro per Bompiani: Mafalda la contestataria per il quale scrive una presentazione dal titolo “Mafalda o del rifiuto”. 

Facebook/MuseoDiotti
Una delle strisce di Mafalda esposte alla mostra

“Mafalda non è solo un personaggio dei fumetti - sottolinea Eco - è forse il personaggio degli anni Settanta nella società argentina. Se nel tentativo di definirlo è stato usato l'aggettivo "contestataria", non è stato per uniformarla alla moda dell’anticonformismo: Mafalda è davvero un'eroina arrabbiata che rifiuta il mondo così com'è.”

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Eco continua descrivendola in continuo dialogo con il mondo degli adulti, il mondo che non crede, non rispetta, molesta, umilia e respinge, rivendicando il diritto a rimanere una bambina che non vuole farsi carico di un universo adulterato dagli adulti.

Museo Diotti
Il poster della mostra Mafalda la contestataria

Curata da Ivan Giovannucci con il patrocino dell'Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia, Touring Club Italiano, Centro Fumetto "Andrea Pazienza" e Tapirulan, la mostra si compone di 96 strisce realizzate tra il 1964 e il 1973. Le tavole di Mafalda esposte, per la prima volta in Italia, sono state ricavate dagli originali di Quino, in principio inaccessibili.

A corredo della mostra - visitabile fino al 27 gennaio 2019 - le sagome dei personaggi del fumetto, lo spazio TV con la proiezione dei cartoni animati, l’atelier con laboratori per ragazzi da 8 a 13 anni, oggettistica ed edizioni rare.

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