Bryan Singer vietò i fumetti su set di X-Men: Hugh Jackman svela un retroscena sul film

Autore: Emanuele Zambon ,

X-Men è da molti considerato il vero film apripista di un genere, quello dei cinecomic, che ormai spopola da diverso tempo. Fatta eccezione per il Superman con Christopher Reeve e il Batman gotico di Tim Burton, prima dell'action del 2000 sui mutanti targato 20th Century Fox i supereroi se la passavano piuttosto male sul grande schermo.

Il film di Bryan Singer, però, fece da spinta a tutti gli altri, venendo all'epoca apprezzato per una serie di tematiche "adulte" - su tutte la discriminazione razziale - ma altresì suscitò diverse critiche da parte dei fan integralisti dei fumetti, che accusarono il primo X-Men di essere poco in linea, dal punto di vista estetico, con le avventure cartacee di Wolverine e soci.

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Una scelta voluta, quella del regista ora nelle sale con Bohemian Rhapsody. A confermarlo è Hugh Jackman, che nel corso di un'intervista video a MTV News ha svelato il clima sul set di quel film e il ruolo fondamentale di Kevin Feige, all'epoca tra i produttori del cinecomic di Singer e che ora è il deus ex machina dei Marvel Studios.

Vietato fum... etto

Nel tempo l'interprete australiano di Wolverine è diventato un appassionato dei fumetti Marvel. Ma all'epoca del primo film, risalente a 18 anni fa, Jackman era completamento ignaro di quell'universo. E l'atmosfera sul set di X-Men non lo aiutò di certo, visto che - lo scopriamo grazie all'intervista di Josh Horowitz - Bryan Singer vietò la lettura dei fumetti Marvel durante le riprese. Fondamentale in quel frangente fu il ruolo di Feige, il primo che Jackman conobbe una volta entrato a far parte del progetto:.

Quando ottenni la parte ricordo di essere andato nel suo ufficio. C'erano fumetti appesi su ogni parete e, a proposito, i fumetti erano vietati sul set perché Bryan Singer era preoccupato della reazione del pubblico… voleva che i supereroi dei fumetti venissero considerati sul serio, come personaggi tridimensionali. Pensava: 'Le persone che non sono pratiche di questi fumetti potrebbero pensare che siano personaggi piatti', così a nessuno venne permesso di portarli sul set… erano tipo degli oggetti di contrabbando.

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Sul ruolo dell'attuale CEO dei Marvel Studios, Jackman ha poi aggiunto: "Mi recavo di continuo nell'ufficio di Kevin Feige, era una stanza interamente tappezzata da poster dei fumetti e da oltre 600 figurine raffiguranti diversi personaggi", ha rivelato il 50enne attore, che poi ha aggiunto: "Gli chiesi cosa avrei dovuto leggere per calarmi nel personaggio e lui mi diceva cosa leggere. Da allora siamo diventati buoni amici. Sono felice che abbia ottenuto un tale successo".

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