Free Solo, il documentario candidato agli Oscar in arrivo su National Geographic

Autore: Chiara Poli ,

Si chiama free solo climb: è l'arrampicata senza corde. Uno sport che richiede una dura preparazione - atletica e mentale - e che non si può improvvisare dalla mattina alla sera.  Uno sport che Alex Honnold, alpinista e arrampicatore statunitense classe 1985, conosce e pratica da molto tempo.

Conosciuto in tutto il mondo per i suoi numerosi record - è esperto anche di arrampicata veloce - Alex è passato alla storia per la sua storica impresa: la scalata senza corde di El Capitan, parete rocciosa del Parco di Yosemite che sale di oltre 900 metri.

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Ora, la sua arrampicata record in 3 ore e 56 minuti, potrebbe conquistare un altro importante riconoscimento.

Il documentario Free Solo, prodotto da National Geographic, è candidato agli Oscar e uscirà anche al cinema, in alcune sale italiane, e in onda in tv in esclusiva su National Geographic (canale 403 di Sky).

Alex Honnold: Un'impresa straordinaria

In Italia Free Solo verrà trasmesso in primavera da National Geographic con le spettacolari immagini dell'arrampicata compiuta da Honnold il 3 giugno del 2017. Le riprese mozzafiato sono state realizzate da Jimmy Chin, fotografo e scalatore, che ha sfidato le proprie paure per seguire l'amico Honnold.

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I due infatti si conoscono da tempo e hanno condiviso diverse arrampicate negli ultimi 10 anni. Il loro primo lavoro in squadra fu l'esplorazione di Low's Gully, uno fra i canyon più profondi di tutto in mondo, proprio nel 2009.

Chin, che già prima di conoscere Honnold aveva portato a termine imprese degne di nota - come la scalata dell'Everest - da quel momento ha seguito con assiduità le scalate di Honnold, filmando alcuni fra i free solo più celebri portati a termine da Alex.

Samuel Crossley/National Geographic
Jimmy Chin e Alex Honnold: El Capitan
Jimmy Chin con l'amico Alex Honnold sulla vetta d El Capitan

Free Solo: storia di un documentario estremo

La storia che racconta Free Solo non è solo quella di una straordinaria scalata senza corde, è anche la storia di come si realizza un documentario in condizioni che a noi comuni mortali sembrano irrealizzabili. Oltre ad assicurarsi di avere con sé operatori che siano anche esperti scalatori, è fondamentale circondarsi di persone che sappiano mantenere il sangue freddo e che rispettino le ferree regole della scalata.

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Per esempio: mentre Alex avanza è assolutamente vietato parlargli, e fare qualsiasi riferimento ai tempi per evitare di metterlo sotto pressione o di interrompere la sua preziosa concentrazione. Ma anche fare qualsiasi altro rumore - da un colpo di tosse alla caduta di un piccolo oggetto o di un sassolino - potrebbe compromettere l'esito delle riprese.

Senza contare la difficoltà di registrare l'audio vicino ad Alex, che si trovava spesso molto distante dai film-maker ed era difficile da raggiungere senza essere disturbato.

La preparazione di Chin insieme alla moglie Elizabeth, che lavora insieme a lui, è durata più di un anno: ogni dettaglio va pianificato e per ogni possibile imprevisto bisogna avere una soluzione pronta.

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Il progetto di una vita

In qualche modo, effettuare le riprese di un'impresa sportiva così ambiziosa è una sfida non solo piena di rischi, ma anche ricca di incognite lavorative. Come ci racconta questo articolo di National Geographic, fondamentale per la riuscita è stato il reciproco rispetto degli spazi.

Honnold doveva potersi muovere in autonomia, secondo i suoi tempi e le sue scelte, senza pensare a chi doveva seguirlo per filmarlo. Allo stesso tempo, la troupe doveva potersi preoccupare delle proprie necessità tecniche senza temere d'influenzare Alex Honnold, mettendolo sotto pressione o spingendolo a compiere gesti che, senza riprese, non avrebbe compiuto.

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Filmare uno scalatore con le capacità fisiche e mentali di Alex mentre compie un’impresa così ambiziosa e rischiosa è il progetto di una vita.

Le parole di Jimmy Chin accompagnano il racconto del film-maker sullo scopo di Free Solo.

Non aveva importanza se sarebbe finito con lui in vetta a El Capitan, o con lui che rinunciava: era comunque un film sul processo che ti porta anche soltanto a pensare di fare una cosa del genere.

National Geographic
Il suggestivo poster di Free Solo
Il suggestivo poster di Free Solo

Un documentario da Oscar

Diretto e firmato a quattro mani da Jimmy ed Elizabeth, Free Solo è stato presentato al Telluride Film Festival nell'agosto del 2018.

I coniugi Chin l'hanno portato a molti festival - dal Los Angeles Film Festival al Toronto International Film Festival, passando per l'Adelaide Film Festival in Australia - ottenendo sempre un grande successo grazie a immagini davvero straordinarie, che certamente non si vedono tutti i giorni.

Alla data dello scorso 21 gennaio, Free Solo aveva già incassato oltre 13 milioni di dollari ai botteghini di tutto il mondo. Il documentario dura un'ora e quaranta minuti e ha ricevuto consensi unanimi da parte della critica, oltre a vincere molti premi fra cui 7 Critics' Choice Documentary Awards.

Free Solo è candidato all'Oscar per il migliore documentario insieme a Of Fathers and Sons (con la storia di un gruppo terroristico, affiliato ad Al-Qaida, e di come i fondatore Abu Osama indottrinava i suoi figli), RBG (le iniziali di Ruth Bader Ginsburg, 85 anni, prima donna ebrea divenuta giudice della Corte Suprema), Minding the Gap (incentrato su tre amici appassionati di skateboard) e Hale County This Morning, This Evening (che racconta la vita della comunità afroamericana di Hale County, Alabama).

Subito dopo l'annuncio della nomination, è stato lo stesso Alex Honnold a darne notizia ai suoi follower su Instagram:

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Un'idea fuori dal comune

Nel 2017, dopo l'annuncio della scalata terminata con successo da Honnold, l'esperto scalatore Tommy Caldwell, che aveva definito l'impresa di Honnold su El Capitan lo "sbarco lunare della salita libera", è famoso per aver scalato El Capitan con l'ausilio di corte e altri attrezzi per la sicurezza.

Come ricordava Jimmy Chin, anche solo pensare a effettuare una scalata del genere senza alcun ausilio rappresentava già un evento eccezionale.

Oltre ad Alex Honnold, l'unico che ci ha provato portando a casa uno straordinario successo, gli unici altri due scalatori che avevano ipotizzato, rendendolo noto, di affrontare El Capitan senza corde erano stati Dean Potter e Michael Reardon, entrambi rimasti vittime di incidenti fatali durante il tentativo di realizzare altre imprese. Cosa che, oltre a impressionare molto, dà il polso del livello di difficoltà di ciò che Alex Honnold non ha solo intrapreso, ma anche portato a termine.

Continuate a seguire NoSpoiler per gli aggiornamenti sulla messa in onda di Free Solo su National Geographic!

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