Silicon Valley, National Geographic racconta la valle del boom

Autore: Chiara Poli ,

La nascita, il boom economico e l'incredibile sviluppo della Silicon Valley: è questo il tema della nuova serie in arrivo su National Geographic (canale 403 di Sky) dal 12 febbraio ogni martedì alle 21.55.

Silicon Valley: la valle del boom è una serie a metà fra il documentario e la fiction, ideata per portarci alla scoperta della rivoluzionaria area californiana tramite le testimonianze di chi, il boom della Silicon Valley, l'ha vissuto in prima persona. Tre personaggi, tre storie che mescolano documentario, avventura, dramma, commedia e molti altri generi: Silicon Valley è un prodotto difficile da etichettare, ma proprio per questo è assolutamente da vedere.

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Valley of the Boom, questo il titolo originale, è una serie in sei episodi interpretata da grandi attori, fra i quali spiccano i volti noti del piccolo schermo - Bradley Whitford (The West Wing, Transparent), Lamorne Morris (New Girl) e Steve Zahn (The Crossing, Modern Family) - e firmata da Matthew Carnahan, già creatore delle serie Dirt e House of Lies.

Le storie raccontate sono quelle vere delle ormai storiche guerre fra browser e fra le aziende che diedero forma al web, giorno dopo giorno.

Erano gli anni '90 e il mondo stava per essere rivoluzionato in tutto. Internet non avrebbe cambiato solo il modo di comunicare, mettendo in contatto in tempo reale persone in ogni parte del mondo, ma avrebbe anche portato a un cambiamento radicale nelle abitudini sociali, economiche, relazionali.

Oggi fare la spesa online è un'abitudine consolidata, ma quando il web iniziò a entrare nelle nostre vite non era semplice immaginarne le potenzialità.

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Le menti brillanti protagoniste di Silicon Valley: la valle del boom, invece, ci riuscivano benissimo. Non sempre, però, trovavano il modo più efficace per esprimerlo. Nei giorni della New Economy, all'epoca della quotazione in borsa di Netscape - con la conseguente bolla finanziaria che ne deriverà - l'industria tecnologica mondiale fa un passo da gigante, portandoci dritti verso il futuro.

Ce lo raccontano, in particolare, tre storie. La grande avventura di James L. Barksdale (Whitford), Presidente e CEO di Netscape dal 1995 al 1999. Classe 1943, Barksdale è famoso per aver lavorato gratis i primi due anni alla guida di Netscape, sostenendo che l'azienda non era ancora al top come avrebbe dovuto. E finì per andarsene altri due anni dopo, quando AOL comprò l'azienda, con un assegno in tasca da 700 milioni di dollari.

National Geographic
Bradley Whitford è Jim Barksdale in Silicon Valley: la valle del boom
Bradley Whitford è Jim Barksdale in Silicon Valley: la valle del boom

Poi c'è la storia dell'antenato di Facebook, theglobe.com, di fatto il primo social network della storia. Anche qui si parte dal 1995, per arrivare al 1998 con la messa on line aperta a tutti e il più grande guadagno dell'epoca, con l'aumento del 606% del valore iniziale in un solo giorno.

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Ideato da due studenti della Cornell University, Stephan Paternot e Todd Krizelman, theglobe.come ebbe una storia destinata a finire male, ma anche a scrivere una pagina importante per la tecnologia.

E poi c'è Michael Fenne (Zahn), fondatore nel 1998 di Pixelon, azienda che prometteva la distribuzione di video di alta qualità per internet ma che, invece, si basava su una truffa fatta e finita.

Da un'idea geniale al grande successo, dal boom economico al fallimento: le vicende raccontate da Valley of the Boom sono accomunate dalla corsa alla vetta seguita dalla caduta, con un sonoro tonfo.

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A memoria di come la tecnologia, negli anni della rivoluzione di internet, potesse rappresentare la chiave per cambiare il proprio futuro ma anche quella per comprometterlo...

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Silicon Valley, la valle del boom: Steve Zahn è Michael Fenne
Silicon Valley, la valle del boom: Steve Zahn è Michael Fenne

Silicon Valley: la valle del boom è una docu-serie che alterna la presenza dei veri protagonisti delle vicende narrate a quella dei loro alter ego interpretati da attori professionisti.

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Fra immagini di repertorio, ricostruzioni, interviste ed eventi inattesi (mettiamoci pure il musical, fra i generi presenti nel mix), la serie in arrivo su National Geographic è destinata a fare ciò che fecero i suoi protagonisti: scrivere la storia. 

Senza la parte finale della caduta, dalla vetta produttiva raggiunta con un progetto davvero rivoluzionario, interessante e utile per capire meglio la nostra vita di oggi e le sue origini.

Imperdibile, con il cast che si rivolge direttamente ai telespettatori (e la memoria corre al Bruce Willis di Moonlighting, spesso intento a mostrarci la finzione dell'avventura che stava vivendo) e con espedienti tecnici e tecnologici che lasceranno il segno.

Non vi dico di più, perché le sorprese sono tante... Ma vanno gustate al momento opportuno.

In questo caso, dal 12 febbraio solo su National Geographic!

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