Phenomenon: trama, spiegazione del film con John Travolta (e i suoi legami con Scientology)

Autore: Alice Grisa ,

Phenomenon è un film del 1996 diretto da Jon Turteltaub e con John Travolta nel ruolo principale, affiancato da Kyra Sedgwick, Forest Whitaker, Robert Duvall e Jeffrey DeMunn.

Il genere è il romance che incontra il fantastico.

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La trama

La storia parla di un meccanico di nome George Malley che vive ad Harmon, cittadina fittizia nel nord della California. La sera del suo 37esimo compleanno va in un bar con alcuni amici, e dal locale esce brillo dopo aver bevuto diversi bicchieri. Una volta fuori, la sua attenzione è catturata da misteriose luci che vede nel cielo, ma a quanto pare lui è l’unico a scorgerle. Dopo questa strana apparizione, la vita di George cambia e il tranquillo meccanico di provincia si scopre un novello genio con una conoscenza universale, percezioni fisiche potenziate, mancanza di bisogni primari come il sonno, e poteri inediti come la telecinesi. L'uomo inizia a fare del bene, come installare pannelli solari e migliorare le fonti energetiche, trovare i bambini scomparsi, e anche sviluppare capacità come imparare in pochi minuti il portoghese.

In prima battuta George, che condivide il suo cambio di status con i suoi concittadini, riceve plauso e onori soprattutto dagli amici e da Lace, una madre single con due figli. Ma poi, quando si scopre che riesce a decifrare importanti codici governativi, viene messo al bando e arrestato. Anche un professore universitario, Ringold, che aveva manifestato interesse per lui, sembra volerlo abbandonare quando si scopre che Malley appare “pericoloso”.

Isolato e depresso, George cade in una spirale discendente, e cerca di catturare di nuovo l’attenzione con l’intervento a una fiera della contea. Assalito dalla folla, ha un malore e perde i sensi. Quando torna in sé, i medici hanno una bruttissima notizia da comunicargli: il meccanico è affetto da un grave tumore cerebrale che ha potenziato le sue facoltà invece che comprometterle e ha causato la visione delle luci. La prognosi, però, non è diversa da quella di un altro paziente: George è destinato a morire per la malattia.

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Interessantissimo per la scienza e la neurochirurgia, George potrebbe essere operato (forse salvarsi, ma ha una possibilità su 500) e studiato come una cavia da laboratorio per il bene del progresso. Ma l’uomo rifiuta, preferendo raggiungere Lace, di cui è innamorato da sempre, e con cui corona un momento di amore. La donna riesce anche a convincere l’FBI a lasciare George in pace, affinché l'uomo possa trascorrere gli ultimi tempi della sua vita con le persone a lui care. Anche gli abitanti di Harmon si dimostrano solidali con lui e si uniscono per tutelarlo.

L’epilogo si svolge al 38esimo compleanno di George: il ragazzo è morto, ma gli altri lo ricordano come qualcuno che ha portato del bene a tutti, e ha compiuto una vera “rivoluzione umana”.

La spiegazione

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Una scena di Phenomenon
La folgorazione di George

La fine del personaggio principale di Phenomenon è estremamente umana e avviene a causa di una patologia. Ma l'illuminazione del protagonista, poi attribuita a una malattia, è qualcosa che - a prescindere dal suo sacrificio, un concetto molto "religioso" - porta del bene alla collettività.

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Il finale commemora un George che non esiste più, che è morto a causa di una grave malattia, ma che a livello simbolico è stato "folgorato sulla via di Damasco", tanto da veder migliorare in pochi istanti le proprie funzioni cognitive allo scopo di aiutare gli altri e rendere il pianeta un posto più sano.

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L'uomo comune vive nella propria quotidianità ma "la luce" può elevarlo, può farlo accedere alla conoscenza assoluta, a tutti i poteri della sua mente, anche se questo non cambia la sua natura caduca e immortale, e anche se la luce costa fatica e isolamento, in alcuni casi anche la morte.

Gli enti governativi, la burocrazia, le istituzioni, gli ospedali, la ricerca, la medicina, persino le università con le loro complessità mostrano di scontrarsi e nuocere a quello che dovrebbe essere il principio dell'esistenza: la pace, la purezza, il vivere la propria vita nel modo migliore per coabitare con i propri simili.

Alla fine della vita, quando tutto è ormai perduto, rimane solo una cosa: There Is a Light That Never Goes Out, cantavano gli Smiths, e Phenomenon fa equivalere quella luce onnipresente alla forza dell'amore, l'amore romantico ma anche quello della comunità e della collettività.

Le attinenze con Scientology

Quando uscì Phenomenon, furono in molti a individuare attinenze tra il personaggio di George e i principi guida di Scientology (di cui Travolta è seguace e sostenitore).

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Qualcuno definì questo film “uno spot di Scientology” e Entertainment Weekly ne ha messo in luce le analogie, a partire dal fascio di luce che “illumina” il protagonista a inizio film. Basandosi sulle corrispondenze tra il libro Dianetics, scritto dal fondatore di Scientology Ron Hubbard, e i punti salienti del film, EW ha tracciato un reticolo di punti in comune tra i temi del film e le dottrine di Scientology.

Un esempio? In Phenomenon George spiega che, dopo la folgorazione luminosa, le cose gli si chiariscono da sole, dai codici Morse da decifrare alle mosse di una partita a scacchi. In Dianetics a pagina 25 c’è un passo che riporta queste parole.

La mente [illuminata] pensa soluzioni… a una tale velocità che il flusso di coscienza delle parole non riesce a starci dietro.

In un altro passo George inganna un'infermiera facendole credere di aver ingerito delle pillole, per poi fuggire dall’ospedale. A pagina 502 del libro si trova questo passo.

Dianetics sveglia le persone: non cerca di drogarle o ipnotizzarle.

Si potrebbe continuare (quasi) all’infinito…

Voi che ne dite? Vi è piaciuto questo film?

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