Mars Attacks!, la recensione del film di Tim Burton

Autore: Emanuele Zambon ,

I Marziani? Che cosa fantastica. Più o meno. Dopo gli alieni da favola anni '80 (E.T. e Cocoon), il decennio successivo Hollywood rispolvera gli extra-terrestri invasori della fantascienza anni '50. Nello stesso anno, il 1996, escono du sci-fi speculari: il kolossal Independence Day - che bilancia muscoli (Will Smith), cervello (Jeff Goldblum) e sensazionali effetti speciali - e il grottesco Mars Attacks!, parodia del genere diretta con piglio cinico dal regista per cui si è sempre abusato dell'aggettivo "visionario", vale a dire Tim Burton.

Le due pellicole condividono, oltre alla data di rilascio, anche il fatto di scomodare i capolavori sci-fi di metà Novecento, su tutti Ultimatum alla Terra e La guerra dei mondi. Mentre il film di Emmerich, però, sfrutta i cliché del genere per innaffiare di retorica il delirio patriottico a stelle e strisce di Presidenti top gun, generali e "men in black" col sigaro, il film di Burton offre l'occasione al regista di ridicolizzare valori e miti della società americana attraverso una farsa-fumetto che mette in scena personaggi strambi e sopra le righe, specchi deformanti della realtà.

Dopo aver appiccato il fuoco ad una mandria di mucche, i marziani si palesano ai media e alle autorità di tutto il mondo. Hanno intenzioni ostili oppure sono venuti in pace? Il mondo si interroga, con la comunità che si divide tra ottimisti - il prof. Pierce Brosnan che li considera una civiltà altamente evoluta e non barbarica - e scettici sicuri delle intenzioni bellicose di questi extra-terrestri dal cranio esagerato e dalla fisionomia facciale simile ad un teschio umano.

Advertisement

Gli alieni di Mars Attacks! si riveleranno presto degli invasori senza scrupoli, equipaggiati con fenomenali armi a raggi laser in grado di disintegrare e rimpicciolire gli umani. Si salvi chi può, dunque, da questa girandola impazzita di creature per nulla amichevoli e di terrestri idioti fino al midollo. 

Proprietari d'albergo suonati, ex campioni dei pesi massimi, Tom Jones (nella parte di sé stesso), ragazzini allergici alla scuola e in fissa coi videogame, cronisti e scienziati tenteranno di sfuggire all'invasione aliena. Per pura coincidenza, grazie alla passione di una vecchietta per la musica country western, si scoprirà che i marziani sono vulnerabili. Finirà coi diffusori a tutto volume e i cervelli extra-terrestri in pappa.

Mars Attacks!, se l'ultimatum alla Terra è da ridere

Warner Bros.
Una scena del film di Burton

Tim Burton non si prende sul serio e sbandiera il politicamente scorretto con una satira feroce che non risparmia proprio nessuno, dalle istituzioni ai cittadini, e che vive di momenti davvero spassosi (così il padre quando vede in diretta TV il figlio militare - Jack Black - ucciso, disciolto dalle armi aliene: "Nah, è tutto finto, cambio canale"). Peccato solo che nel caos delle molteplici sotto-trame il cast superlativo appaia davvero sprecato (da un Jack Nicholson in preda ad un'esaltazione overacting a Glenn Close passando per Michael J. Fox e Sarah Jessica Parker) e che la pellicola risulti un'accozzaglia di - seppur geniali - gag disunite, tra cui quella dell'aliena squillo intrufolatasi alla Casa Bianca.

Advertisement

Advertisement

Burton firma "l'epilogo da ridere perfetto per il XX secolo", in cui si ironizza sulle tematiche dei film di fantascienza anni '50 (la paura del diverso) e ci si prende gioco della società contemporanea fondata su banalità e luoghi comuni. I marziani guardoni, che leggono Playboy e non hanno rispetto per niente e nessuno, non sono altro che noi stessi, solo un tantino più ripugnanti nell'aspetto.

Commento

cpop.it

65

Tim Burton si muove tra la parodia e la farsa con una carrellata di personaggi detestabili e assurdi. Ne risente molto l'unità di trama anche se alcuni siparietti sono davvero spassosi.

Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!

Sto cercando articoli simili...