Come si è concluso Game of Thrones? Cosa significa il finale

Autore: Silvia Artana ,

Quello di Game of Thrones è stato un lungo viaggio. E a un certo punto, i fan hanno quasi sperato che non giungesse mai a destinazione. Invece, il finale è arrivato. Ineluttabile, per citare un'altra grande saga che è approdata alla conclusione più o meno negli stessi giorni.

Ma cosa significa ciò che è accaduto nell'ultimo episodio, The Iron Throne? Al netto della evidente volontà di condensare tanti (troppi) eventi in poco tempo (6 episodi per 432 minuti), le (molto discusse) scelte di David Benioff e D.B. Weiss hanno dato tutte le risposte (o almeno, la maggior parte) alle domande in sospeso e chiuso il cerchio della narrazione?

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Ecco alcune considerazioni, con la doverosa avvertenza che rappresentano il pensiero di chi scrive.

Il destino di Daenerys

Daenerys Targaryen ha sconfitto Cersei Lannister e ha conquistato Approdo del Re. Con "fuoco e sangue", come recita il motto della sua famiglia.

La trasformazione della Madre dei Draghi nella Mad Queen è una delle scelte narrative che i fan hanno criticato maggiormente, giudicandola non coerente con il personaggio. Eppure, a ben guardare, i segnali della deriva folle e tirannica della Khaleesi c'erano se non da sempre, da molto tempo.

Probabilmente, una stagione in più (almeno) avrebbe esplorato a fondo le emozioni e le motivazioni di Daenerys e non avrebbe fatto sentire molti fan spaesati di fronte alle sue azioni in The Bells. D'altra parte, vale la pena ricordare che anche se il finale della serie è opera di Benioff e Weiss, George R.R. Martin ha dichiarato che è basato su indicazioni date da lui agli sceneggiatori e che quello dei libri (che deve ancora scrivere...) non si discosterà molto. Almeno, per quanto riguarda i personaggi principali.

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Daenerys Targaryen
Il dolore, la rabbia, la solitudine hanno spezzato Daenerys

Sullo schermo, la trasformazione di Daenerys in un tiranno comporta un profondo, disturbante scarto nel suo concetto di libertà, giustizia e compassione. La Madre dei Draghi vuole ancora distruggere la ruota. Ma come dice giustamente Tyrion a Jon, per sostituirla con un'altra che sarà lei a fare girare:

Quando l'hai sentita parlare ai suoi soldati, ti sembrava che volesse smettere di combattere? Ha liberato gli abitanti della Baia degli Schiavisti. Ha liberato i cittadini di Approdo del Re. E andrà avanti così, fino a che gli abitanti del mondo saranno liberi... sotto il suo comando.

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Straniera in terra straniera e ancora di più in quella che le ha dato i natali, sola, respinta dalla gente che voleva salvare e dall'uomo che ama, la giovane Targaryen ha scelto il terrore ed è sprofondata in una distorta convinzione messianica di costruire un mondo migliore.

Daenerys non ha pietà per chi ha combattuto contro di lei e non prova empatia per le vittime innocenti. Attribuisce la responsabilità del massacro alla mancata volontà di Cersei di trovare un accordo di pace e non è più capace di perdonare chi l'ha tradita. Dopo avere riaccolto Ser Jorah, non riesce a fare lo stesso con Tyrion. Eppure, il Folletto non le ha mentito. Anzi.

Ma Daenerys riconosce solo più una giustizia e una visione del mondo: la sua. E la condivide con l'uomo che ama e nelle cui vene scorre il suo stesso "sangue di drago": 

Non ci possiamo nascondere dietro piccoli atti di compassione. Il mondo di cui abbiamo bisogno non sarà fatto di uomini fedeli al mondo che abbiamo. [Sì, sarà un mondo di compassione]. Non è facile riuscire a immaginare ciò che non è mai esistito. Un mondo buono. [Io so che sarà buono], perché io so cosa è buono. [E per quanto riguarda tutte le altre persone che pensano di sapere cosa è buono], non sta a loro decidere.

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Daenerys e Jon insieme
Fino all'ultimo, Daenerys prova a convincere Jon a restare con lei

La Khaleesi prova in tutti i modi a convincere Jon a restare con lei e nella sua domanda si mescolano il disperato appello di una donna innamorata, di una regina che ha perso la misura del proprio potere e di una ragazzina ingannata dagli echi di antiche profezie e diritti di sangue:

Costruisci il nuovo mondo con me. È il nostro scopo. Lo è dal principio. Da quando tu eri un bambino con il nome di un bastardo e io una bambina che non sapeva contare fino a 20. Dobbiamo farlo insieme. Distruggiamo la ruota insieme.

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Ma come le aveva mostrato la visione nella Casa degli Eterni, arriverà vicina all'Iron Throne, tuttavia non riuscirà mai a sedercisi sopra...

Il tradimento di Tyrion e Jon

I fan hanno speculato molto sul reale amore di Jon per Daenerys. Ogni uomo è diverso, ma l'ex bastardo del Nord non è mai sembrato provare per la Madre dei Draghi il sentimento totalizzante di Ser Jorah. 

Certo, come un uomo accecato dall'amore, Jon ha ignorato (o scelto di ignorare) caparbiamente ogni avvisaglia della vera natura della Khaleesi. E forse così ha contribuito a spingerla lungo la china da cui è precipitata. Tuttavia, nel suo sentimento, è sempre sembrato che l'onore pesasse di più della passione.

Al di là delle implicazioni morali insite nelle sue vere origini, il giovane rinuncia al proprio diritto di nascita e ribadisce la propria lealtà alla sua regina a più riprese. Ma il senso del dovere è un passo pesante che non lo abbandona mai e lo accompagna ovunque.

E Tyrion fa leva su quello per armare la sua mano:

A volte, il dovere è la morte dell'amore.

Tyrion che rivela a sua volta a Jon di amare Daenerys.

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Tyrion scopre Jon e Daenerys
Preoccupazione e gelosia sono la chiave dello sguardo di Tyrion quando vede Jon entrare nella cabina di Daenerys

Probabilmente, la dichiarazione del Folletto ha stupito più di un fan, perché il Primo Cavaliere è sempre stato molto riservato riguardo ai propri sentimenti nei confronti della sua regina. Ma come è emerso dagli script degli episodi 6x10, I venti dell'inverno, e 7x04, Spoglie di guerra, Tyrion è innamorato da tempo della Madre dei Draghi.

Lo stesso Peter Dinklage lo ha confermato, commentando il famoso sguardo del suo personaggio quando vede l'ex bastardo del Nord bussare alla porta della cabina di Daenerys, mentre sono in viaggio in nave alla volta di Grande Inverno (7x07, Il drago e il lupo).

Ma qualunque sia la natura dell'amore di Jon e Tyrion per la Madre dei Draghi, entrambi scelgono di tradirla.

Un'eco della profezia degli Eterni?

Tre tradimenti dovrai conoscere: uno per il sangue, uno per l'oro e uno per l'amore.

I due uomini amano Daenerys e prendono le loro decisioni per amore della giustizia, della libertà e dei legami di sangue e onore che muovono da sempre le loro azioni.

Il destino di Jon

Poteva esserci un altro epilogo per Jon (e Daenerys)? A ripercorrere il lungo viaggio del giovane, sembra proprio di no.

L'ex bastardo degli Stark e legittimo erede del Trono di Spade non ha mai voluto reclamare il proprio diritto a regnare sui Sette Regni e ha sostenuto fino all'ultimo la sua regina. Anche quando le implicazioni morali delle sue vere origini hanno avuto il sopravvento sui sentimenti per la Madre dei Draghi e la Khaleesi ha dato alle fiamme Approdo del Re:

Cersei non le ha dato altra scelta. Ha visto decapitare la sua amica! Ha visto il suo drago cadere dal cielo! È facile giudicare, lontano dal campo di battaglia.

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Jon Snow nel finale di GoT
Fino all'ultimo, Jon resta dalla parte di Daenerys

Jon prova a difendere l'indifendibile (per amore? Per onore? Per entrambi?), ma le parole di Tyrion (politico navigato, abile oratore e "manipolatore" gentile) lo mettono di fronte alla sua responsabilità. Ovvero, regnare o impedire a Daenerys di farlo:

Hai sempre cercato di fare la cosa giusta. A qualunque costo. Hai provato a proteggere le persone. Chi è la più grande minaccia per loro, adesso? È una cosa terribile quella che ti chiedo, ma è anche la cosa giusta. Pensi che sarò l'ultimo uomo che farà giustiziare? Chi è più pericoloso del legittimo erede del Trono di Spade? E le tue sorelle? Le vedi a inginocchiarsi davanti a lei? Tu puoi decidere [se sarà regina]. E devi decidere adesso.

Il richiamo al dovere e alla famiglia scavano in profondità nel giovane Stark/Targaryen. Ma quando si congeda da Tyrion, probabilmente Jon non ha ancora preso la decisione di uccidere Daenerys.

Nel dialogo che ha con lei nella sala del trono, l'ex bastardo di Grande Inverno cerca l'umanità, l'empatia e la pietà che crede o vuole credere che siano ancora presenti nella Madre Draghi. E viene distrutto quando capisce che non ci sono più (cosa che, in un certo senso, viene prefigurata nell'immagine in cui Drogon spalanca le ali dietro la Khaleesi e quest'ultima sembra lei stessa un drago). Nel momento in cui la consapevolezza si fa strada dentro di lui, Jon non può fare altro che decidere di proteggere le persone, la sua famiglia, il Nord e la stessa Daenerys:

Sei la mia regina... ora e sempre.

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Daenerys è lei stessa un drago
Daenerys non è più Daenerys, ma il drago Targaryen

E forse adempie la profezia di Azor Ahai/Principe che venne promesso. Forse l'oscurità annunciata dalle antiche leggende era quella che avrebbe portato la Madre dei Draghi e non (solo) il Night King.

Ma se profezie e leggende lasciano il tempo che trovano, di certo Jon non è completamente libero nella sua scelta. Le sue azioni sono guidate da onore, dovere e ragione. E da un profondo, annichilente senso di responsabilità.

In tal senso, la decisione del nuovo re di Westeros, l'onnisciente Corvo a Tre Occhi, sembra tutto meno che casuale. Mandando (di nuovo) Jon tra i Guardiani della Notte, probabilmente sapendo bene che ad attenderlo ci sono Tormund e i Bruti, Bran libera definitivamente l'ex fratellastro dal giogo che lo ha sempre oppresso a Westeros. Di fatto, gli permette di abbracciare la vita che ha sempre voluto.

In nessun altro posto come tra il Popolo Libero, Jon sembra sé stesso e sembra a casa.

Drogon e il Trono di Spade

Il figlio prediletto di Daenerys è sopravvissuto a sua madre. Dopo che Jon pugnala al cuore la Khaleesi e la uccide, Drogon raccoglie delicatamente il corpo della giovane regina e si allontana in volo. Ma prima mette fine al "gioco del trono".

Il drago non attacca l'uomo che ha ucciso sua madre. Forse perché riconosce in lui il sangue Targaryen o il legittimo erede. Forse perché sa che Daenerys lo amava. Forse perché capisce che la vera causa della morte della giovane regina e di tutto il dolore che lacera Westeros da secoli è quello scranno di acciaio, costruito secondo la leggenda con le spade delle migliaia di nemici sconfitti da Aegon il Conquistatore.

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Drogon distrugge l'Iron Throne
Drogon distrugge l'Iron Throne e il simbolo del potere e della corruzione

Drogon liquefa l'Iron Throne e cancella il simbolo assoluto del potere del Continente Occidentale. Un manufatto che ha corrotto e distrutto chiunque gli si sia avvicinato.

In un certo senso, è il "drago" (e dunque, in definitiva Daenerys) che rompe (o contribuisce a rompere) la ruota e ad aprire la strada al nuovo ordine proposto da Tyrion. 

Bran e il nuovo ordine di Westeros

Per molto tempo, i fan hanno creduto che Bran si sarebbe rivelato il villain di Game of Thrones, ovvero il Night King. Invece, non solo la stagione finale ha azzerato la teoria con l'episodio 8x03, The Long Night (benché qualcuno non si rassegni e continui a credere che il giovane Stark sia il male assoluto, perché porta il marchio del Re della Notte), ma ha fatto del Corvo a Tre Occhi la chiave del nuovo ordine di Westeros.

Nel concilio che riunisce le più importanti famiglie del Continente Occidentale e gli alleati ancora fedeli a Daenerys, Tyrion (che è prigioniero nel fisico, ma non nel pensiero) propone che colui che è la memoria degli uomini diventi il nuovo re:

Cosa unisce le persone? Armate? Oro? Vessilli? No, storie. Non c'è niente di più potente di una buona storia. Niente può fermarla. Nessun nemico può sconfiggerla. E chi ha una storia migliore di Bran the Broken? Il bambino che è caduto da una torre ed è sopravvissuto. Sapeva che non avrebbe più camminato, perciò ha imparato a volare. Si è spinto oltre la Barriera, un bambino storpio. Ed è diventato il Corvo a Tre Occhi. È la nostra memoria, il custode di tutte le nostre storie. Di guerre, matrimoni, nascite, massacri, carestie. Dei nostri trionfi. Delle nostre sconfitte. Del nostro passato. Chi meglio di lui per guidarci verso il futuro?

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Bran Stark nel finale di GoT
Bran Stark è il nuovo re di Westeros

La visione del Folletto è ambiziosa, ma allo stesso tempo pragmatica. Il nuovo ordine di Westeros si reggerà sul monito eterno della storia e sulla conoscenza. Ma anche su una embrionale forma di democrazia. Nessuno sarà più re per diritto di nascita (quel diritto che ha scritto il tragico destino di Jon/Aegon e di Daenerys), bensì i Lord e le Lady del Continente Occidentale eleggeranno il candidato più meritevole.

È difficile prevedere se dopo l'onnisciente e disinteressato ai giochi di potere degli uomini Corvo a Tre Occhi (il quale, d'altra parte, trasmetterà la sua conoscenza a un prescelto) la formula di Tyrion si rivelerà vincente. Ma la memoria storica sarà sempre presente nell'opera dei Maestri e degli Arcimaestri della Cittadella e dei loro manoscritti. Come le Cronache del ghiaccio e del fuoco, che narrano gli ultimi, drammatici eventi di Westeros.

Il destino di Tyrion

L'outsider di Game of Thrones è colui che pone le basi del nuovo mondo.

Tyrion Lannister, il Folletto, il nano amante del buon vino e delle belle donne, compie un lungo viaggio, commette molti errori e si macchia di terribili crimini. Si lascia conquistare dal potere (lui stesso lo confida a Varys), uccide la sua amante, uccide suo padre, tradisce la sua famiglia (ma lo fa davvero?), condanna a morte il suo amico e compagno di numerose, drammatiche avventure, affida il destino dell'umanità a un tiranno, tradisce la donna che ama e la regina che ha giurato di servire.

Di fronte a tutto questo, è chiaro perché l'oblio sia "quanto di meglio" possa sperare per sé. 

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Tyrion tra le macerie di Approdo del Re
Tyrion, l'outsider di Game of Thrones, è l'artefice del nuovo mondo

Ma in ogni azione di Tyrion c'è una urgenza di giustizia e una umanità che rendono molto difficile, per non dire impossibile, giudicarlo un uomo sciocco o malvagio. Semplicemente, il Folletto gioca sempre, senza risparmiarsi, tutte le mani che la vita gli mette davanti. In questo risiede la sua grandezza ed è questo che lo spinge a preoccuparsi delle genti di Westeros (e non solo) mentre è in catene e la sua vita è appesa a un filo.

Bran lo vede, lo sa, e gli chiede di essere il suo Primo Cavaliere. Perché Tyrion continui a spendere tutto sé stesso nella ricerca di un mondo migliore (lui sì, davvero), senza dimenticare mai chi è stato e cosa fatto. 

Un finale agrodolce e una condanna eterna.

Brienne, la memoria di Jaime e Cersei

L'arco narrativo di Jaime ha appassionato i fan e li ha fatti molto discutere in seguito alla decisione del Kingslayer di abbandonare Brienne e tornare da Cersei. Ma per quanto triste e doloroso, il destino del Leone dei Lannister era l'unico possibile. Non tanto per la famigerata profezia del Valonqar (ancora una volta, che valore hanno davvero le profezie?), ma perché i due gemelli erano indissolubilmente legati, come ha spiegato la stessa Lena Heady:

Più ne parlavamo, più mi sembrava il finale perfetto. Loro due sono venuti al mondo insieme, lo lasciano insieme.

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L'addio di Brienne e Jaime
Brienne riconosce all'uomo che amava ciò che desiderava di più: l'onore

Però, la storia di Jaime non si conclude in quella sorta di ventre materno che rappresenta la Cripta della Fortezza Rossa. A scrivere la parola fine ci pensa Brienne, nuovo Lord Comandante della Guardia Reale di Approdo del Re, che completa la biografia di Jaime nel Libro Bianco. La donna riconosce all'uomo che amava quello che ha sempre voluto: l'onore.

Brienne descrive il sacrificio di Jaime per proteggere lei, il suo tenere fede al giuramento a Catelyn Stark e di "combattere per i vivi", il coraggio in battaglia a Winterfell e la decisione di restare al fianco e proteggere la sua regina fino alla morte.

E cancella per sempre il disonore del Kingslayer.

Il destino degli Stark

Alla fine di Game of Thrones, tutti gli Stark sono dove volevano essere. Fa eccezione (forse) Bran, che dice che non desiderava diventare re. Ma d'altra parte, quanto del giovane Stark è rimasto nel Corvo a Tre Occhi? E poi, la potente (anche se le sue capacità restano oscure) creatura può davvero fare qualcosa contro la propria volontà?

Di sicuro, Sansa ottiene quello che voleva. Non solo (o non tanto) diventa regina, quanto guadagna l'indipendenza del Nord. La giovane Stark non è più un "uccellino", ma un lupo e ha abbandonato da tempo i sogni infantili per osservare con sguardo disincantato la realtà. Sarà una buona reggente? Molto probabilmente, sì. I suoi maestri erano spietati, ma eccelsi e Sansa ha imparato a proprie spese il valore della compassione e della equità. 

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Sansa nel finale di GoT
Sansa regina del Nord

Anche Arya è dove voleva essere. La figlia più giovane di Ned e Catelyn non ha mai desiderato diventare una Lady. Simile nei tratti e nello spirito alla zia Lyanna, sceglie di partire per scoprire cosa c'è ad ovest di Westeros, come aveva detto a Lady Crane nell'episodio 6x08, Nessuno. Quale sarà il suo destino? I fan la rivedranno ancora, magari in uno degli spin-off in lavorazione da parte di HBO?

Con Jon insieme al Popolo Libero (e probabilmente destinato a diventare il nuovo Re oltre la Barriera), tutti gli Stark sembrano trovare il loro posto nel mondo. Ma non solo. Il mondo è nelle loro mani.

Un finale in cui, dopo la morte di Ned, Robb e Catelyn (e anche del povero Rickon), era davvero difficile credere... 

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