Godzilla II: King of the Monsters, la recensione: Godzilla & co. fanno tremare un film dalla trama debole

Autore: Elisa Giudici ,

Agli occhi dei fan dei film sui kaiju (i colossali mostri della tradizionale cinematografica giapponese) Godzilla II: King of the Monsters non potrà che essere un successo. Cosa ci può essere di meglio di un sequel che riporta su grande schermo Godzilla in versione più grande, più arrabbiata e con un surplus di compagni e nemici kaiju? Per questo secondo capitolo infatti Warner Bros ha scavato a piene mani nella mitologica cinematografica del genere, ripescando creature fantastiche come Mothra, Rodan e Ghidorah, lo spettacolare drago a tre teste che risolleverà il morale persino degli sconsolati orfani di Game of Thrones. 

Sotto il punto di vista della spettacolarità è difficile insomma battere questo pop corn movie che promette di scuotere i chicchi di mais scoppiati e le bibite in sala con la potenza devastante dei suoi titani, splendidamente ritratti su grande schermo grazie all'imponenza dei mezzi economici e tecnologici messi in campo da Warner Bros.

Warner Bros
Sally Hawkins e Ken Watanabe in Godzilla II
Le grandi star a disposizione di Godzilla II vengono spese per infilare colpi di scena d'effetto

Anche il cast però si preannuncia spettacolare: ritornano Kyle Chandler, Vera Farmiga e Ken Watanabe, arrivano una rediviva Zhang Ziyi, l'inossidabile Charles Dance e la lanciatissima Millie Bobby Brown da Stranger Things. In un'operazione tanto gargantuesca, chi ne farà le spese? Prevedibilmente gli Stati Uniti e la solidità della trama. 

Godzilla vs disaster movie

Sulla carta Godzilla II dovrebbe essere ancora più vicino del predecessore al cinema di (sotto)genere a cui si ispira, risvegliando dal loro sonno cinematografico tanti grandi mostri del passato. L'impressione - visivamente spettacolare - manca però di un vero e proprio carattere specifico. In questo King of the Monsters Godzilla si batte con Ghidorah per la posizione di alpha nel branco di kaiju, certo, mentre a margine la trama tenta anche di imbastire una sorta di motivazione ecologica sia per i buoni sia per i cattivi. Niente di nuovo sotto il sole: è da un po' che la sensibilità ambientale ha fatto breccia anche nei prodotti più commerciali di Hollywood, che tentano di amalgamare i personaggi più improbabili al riscaldamento globale, sovrappopolamento e tematiche affini. Di fatto la storia e Ken Watanabe ci insegnano che Godzilla è nato come potente metafora della minaccia nucleare: perché non farlo diventare dunque un monito ecologica sul collasso climatico della terra?

Warner Bros
Godzilla emerge dal mare al fianco di un sottomarino
Godzilla lotterà contro Ghidorah per il dominio sui titani

Il problema è che il film - orfano di un grande regista come Gareth Edwards - il secondo capitolo fatica enormemente a trovare una sua identità. Edwards è uno che riesce sempre a tirare fuori sequenze cinematografiche splendide e film di gran carattere (Vedi Godzilla appunto, per non parlare di Rogue One) anche quando ha per le mani progetti di natura più che commerciale. In questo secondo capitolo non ci sono più le sue sequenze spettacolari (ricordate il volo a caduta libera dei parà con i fumogeni rossi, che da solo valeva il prezzo del biglietto di Godzilla?) e se ne sente molto la mancanza: nel genere action di grandi proporzioni, sono scappatoie spettacolari come queste che perdonano alle mancanze narrative del film. Chiedetelo a Tom Cruise e ai suoi spettacolari stunt in Mission:Impossible, su cui a costruito l'ultimo decennio della sua carriera. 

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il sostituto Michael Dougherty fa quel che può dietro la macchina da presa e la sceneggiatura arriva in suo soccorso, sacrificando alcuni attori importanti e piazzando notevoli colpi di scena sin dalle prime battute del film. Quando però l'attenzione dello spettatore si rivolge ai kaiju, per fare in modo che i personaggi umani rimangano della partita il film deve rilanciare così spesso e così tanto da risultare incoerente e poco credibile. Il problema persiste anche considerando che siamo di fronte a una pellicola con dinosauri e draghi giganti che trovano in qualche modo posto nella storia evolutiva del pianeta e a cui quindi non è richiesta la logica scientifica più verosimile. 

Warner Bros
Rodan e gli elicotteri statunitensi
Visivamente il film ricalca le scelte stilistiche di Gareth Edwards

Orfano del regista che aveva firmato il suo successo qualitativo, Godzilla II ne segue le orme. Tuttavia Michael Dougherty non è in grado di dargli un carattere unico e finisce per farlo scivolare pericolosamente nel territorio del "banale" disaster movie, spendendo male la carta dei titani. Pobabilmente Godzilla II si rivelerà sin troppo spinto nel suo genere per convincere davvero il pubblico generalista. Peccato davvero, perché nel suo genere rimane comunque uno spettacolo perfetto per l'estate, con una prima parte che osa davvero tanto. Nel secondo tempo però tutti gli azzardi che il film prende si rivelano scelte sbagliate. 

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Godzilla II: King of the Monsters è nelle sale italiane dal 31 maggio 2019

Commento

cpop.it

70

Orfano di Gareth Edwards ma sorretto da una moltitudine di mostri, Godzilla II dà grande spettacolo con un buon ritmo, tanta azione ma davvero poca credibilità. Per appassionati di kaiju e affini.

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