Trump pensa a un divieto per la crittografia dei servizi di comunicazione

Autore: Simone Alvaro Segatori ,

Sembra che l'idea dietro al possibile divieto della crittografia end-to-end stavolta non provenga direttamente da Donald Trump, già alle prese con i dazi sulle console di videogiochi e il tira e molla con Huawei, ma dai membri anziani della sua amministrazione.

Secondo il sito Politico, ci sono già varie fonti affidabili a conoscenza della questione: il dibattito sulla crittografia avrebbe avuto luogo, infatti, durante una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale a cui era presenti ben 2 funzionari chiave del governo Trump. Questi avrebbero discusso se chiedere o meno al Congresso di "bandire efficacemente" la crittografia end-to-end utilizzata da decine di applicazioni per proteggere le comunicazioni degli utenti.

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I 2 funzionari avrebbero dovuto rilasciare una dichiarazione o esprimere una posizione generale dell'amministrazione Trump sulla questione crittografia ma, secondo quanto riferito, alla fine non è stata presa nessuna decisione in merito ne c'è stata alcuna dichiarazione.

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Come funziona il sistema di crittografia nella messagistica
La crittografia end-to-end in una sola immagine.

La crittografia end-to-end è un sistema utilizzato da tantissime aziende come Apple, Facebook, Google e Telegram, tanto per citarne alcune. La tecnologia consente agli utenti di inviare messaggi e chiamare, sapendo che la privacy delle loro conversazioni viene (quasi totalmente) rispettata. Anche se qualche piccola porzione di informazione traspare, usare un sistema di messagistica come Whatsapp garantisce un elevato livello di privacy delle informazioni scambiate.

I fautori di un divieto sulla crittografia abbatterebbero totalmente la privacy degli utenti per consentire alle autorità di affrontare meglio il terrorismo e altri crimini. Il rovescio della medaglia sarebbe l'estrema facilità, per i criminali informatici o per altri governi, di intercettare comunicazioni e dati sensibili. Un arma a doppio taglio proprio come il sistema Cellebrite per sbloccare gli iPhone della polizia.

Al momento, fortunatamente, la proposta è solo un'idea su cui non si sono espressi nemmeno i produttori di smartphone perché anche loro utilizzano la crittografia per proteggere i dati memorizzati sui dispositivi. Altri guai in arrivo per Trump e le aziende di telefonia?

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