The Sinking City, la recensione: il mito di Cthulhu in un videogioco

Autore: Silvio Mazzitelli ,

I Miti di Cthulhu, scritti dal visionario autore H.P. Lovecraft, sono entrati sempre più nella cultura di massa, tanto che con il tempo sono diventati conosciuti in tutto il mondo fino a influenzare in maniera massiccia tantissime opere d’intrattenimento.

Il fascino misterioso e terrificante che l’essere semi-divino che riposa nella perduta città sommersa di R’lyeh, ha creato nel corso degli anni si può notare dalla grande “fanbase” di persone amanti degli scritti del defunto Lovecraft. Tra film, apparizioni in diverse serie TV (tra cui i Simpson e South Park), fumetti e, ovviamente, videogiochi, il mito di Cthulhu e degli altri Grandi Antichi è cresciuto negli anni, tanto che non sarebbe una cosa sorprendente se spuntassero dei cultisti veri e propri; d’altronde anche la filosofia della Forza di Star Wars è stata riconosciuta come una religione in alcune parti del mondo.

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Parlando di videogiochi, l’ultimo arrivato tra i tanti che hanno provato a trasporre in questo media gli scritti di Lovecraft, è The Sinking City di Frogwares, software house che ha già trattato diversi titoli dedicati ai romanzi di Sherlock Holmes.

Rendere bene una storia dei Miti di Cthulhu in un videogioco non è facile, perché bisogna dare forma agli orrori indicibili descritti nei racconti e inoltre bisogna dare al giocatore una costante sensazione di follia che permea tutte le cose. Rendere visivamente questi punti non è un gioco da ragazzi, e infatti molti titoli in passato ci hanno provato ma con scarsi risultati. Sarà riuscito The Sinking City in quest’impresa?

La città sommersa dal male

La storia di The Sinking City è ambientata in America negli anni ’20 dello scorso secolo, in pieno periodo del proibizionismo. Vestiremo gli scomodi panni del detective privato Charles Winfield Reed, ex soldato della marina militare statunitense, che, dopo un incidente in mare ha iniziato ad avere delle visioni che lo perseguitano ormai da diversi anni. Reed spesso sogna a occhi aperti di antiche città sommerse, sente canzoni in una lingua sconosciuta e vede creature partorite dai peggiori incubi che si possano fare.

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Reed non è l’unico ad avere queste visioni, e presto viene a sapere che probabilmente la causa di queste tremende allucinazioni che stanno facendo impazzire molta gente è a Oakmont, una città sulla costa americana cancellata dalle mappe. Dopo aver ricevuto una lettera dal misterioso Johannes Van der Berg, il nostro detective decide di lasciare immediatamente Boston per arrivare nella strana cittadina costiera.

Arrivato a Oakmont, Reed troverà una situazione surreale, una città scossa da un’inondazione del tutto innaturale che ha devastato tutti i quartieri, allagando diverse zone che sono ormai praticabili soltanto se in possesso di un’imbarcazione. Oltre ciò sono anche iniziate ad apparire alcune creature mostruose mai viste prima che attaccano chiunque capiti a tiro. In pratica potremmo dire che la cittadina costiera sia diventata una sorta di Venezia da incubo.

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The Sinking City barca

Reed non perderà tempo e, dopo essere stato assunto da Robert Throgmorton, uomo facoltoso dai misteriosi tratti scimmieschi, appartenente a una delle famiglie più importanti di Oakmont, si metterà a indagare sulle cause delle visioni.

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La storia di The Sinking City è ben costruita, soprattutto se siete fan sia delle storie basate sulla risoluzione dei misteri e, ovviamente, dell’orrore. La narrazione prende a piene mani dagli abissi del background lasciato dai libri di Lovecraft e lo riadatta a modo suo, riuscendo a creare un ritmo di progressione molto serrato e senza troppi momenti morti, invogliando il giocatore a scoprire ogni segreto sopito all’interno di Oakmont.

I personaggi non brillano per il loro carisma, ma svolgono a dovere il loro ruolo nel comparto narrativo, riuscendo a sorprendere con diversi colpi di scena ben strutturati.

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The Sinking City personaggi

Persino le quest secondarie sono curate con attenzione per quanto riguarda il lato narrativo, anche se non mancano alcune più basilari in cui dovrete semplicemente trovare oggetti o sconfiggere dei mostri.

Possiamo perciò affermare che la trama di The Sinking City è la parte meglio riuscita della produzione di Big Ben Interactive e Frogwares: chi cercherà una storia intrigante ispirata ai Miti di Cthulhu non resterà deluso da quella di questo videogioco, i difetti invece sono da cercare in altri aspetti.

L’orrore inenarrabile

Parlando del gameplay, The Sinking City è un’avventura investigativa a tinte horror, posta in un mondo aperto con alcune sequenze di shooting in terza persona. Il nostro Charles è un ottimo investigatore privato, anche per via della marcia in più data ad alcune capacità paranormali ottenute dopo essere stato coinvolto nell’incidente in Marina.

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Le fasi in cui dovremo ricercare indizi e analizzare prove sono ben realizzati: le indagini si riveleranno sempre interessati con casi ben costruiti e mai troppo monotoni grazie alla varietà di situazioni in cui ci troveremo. Il nostro detective potrà sfruttare l’Occhio della Mente, uno speciale potere che gli permette di vedere fatti avvenuti in passato tramite l’energia residua presente in alcuni oggetti. Una volta accumulati diversi indizi potrà poi rivivere le sequenze fondamentali del caso in una sorta di dimensione parallela, che mostrerà tramite alcune ombre, i fatti avvenuti. Starà a noi mettere in sequenza le diverse fasi della scena in modo da ricostruire l’accaduto.

Reed potrà anche utilizzare l’abilità di retrocognizione, per seguire le orme paranormali di individui e creature in modo da trovare vie nascoste o scoprire pareti illusorie che nascondono nuove stanze ed eventuali prove. Si parla quindi di mettersi nei panni di un super detective in grado di scoprire cose normalmente non possibili.

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precognizione

Il nostro protagonista però non disdegnerà anche metodi più classici, come ad esempio recarsi nel municipio della città, in ospedale o alla centrale di polizia per cercare informazioni negli archivi di questi luoghi e scoprire nuovi particolari. Abbiamo apprezzato molto il fatto di dover cercare sulla mappa gli indirizzi forniti dai diversi indizi e segnare i luoghi interessati manualmente, così da aggiungere un certo fascino da detective vecchia scuola.

Altra fase importante sarà quella del Palazzo Mentale, dove dovremo fare deduzioni basandoci sugli indizi forniti dai diversi casi. Spesso le deduzioni potrebbero portare a diverse soluzioni, e starà a noi scegliere come portare avanti le indagini. Queste scelte cambieranno leggermente alcuni eventi, ma purtroppo non saranno incisive sul finale del gioco, dove potremo scegliere tra tre diversi epiloghi. Basterà però ricaricare il salvataggio per poter scegliere i rimanenti due, cosa che annulla quasi completamente la rigiocabilità del titolo.

Muoversi per la città risulterà facile grazie ai diversi punti di viaggio rapido e alle imbarcazioni che ci consentiranno di attraversare i canali incolumi. Volendo si potrà anche nuotare, ma saremo presto attaccati da anguille mangiauomini che ci uccideranno in pochi secondi, dunque non è molto consigliabile fare attività balneare a Oakmont. La cittadina sconvolta dall’innaturale alluvione è artisticamente molto riuscita, grazie a una decadenza che traspira in ogni angolo di strada, brulicante di pesci marci e altri orrori putrescenti non di questo mondo, e una popolazione la cui follia traspare nei volti e nei comportamenti.

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gunfight Sinking City

Il difetto maggiore è però dato da una certa vacuità delle interazioni possibili con il mondo aperto: infatti, a parte i luoghi in cui si svolgeranno i casi primari e secondari, non avremo altro da fare, e i vari PNG saranno solo dei manichini presenti nelle strade. Inoltre, i tempi di caricamento sono davvero eccessivi, sia che decidiamo di spostarci con i viaggi rapidi che dopo una nostra prematura dipartita.

L’altro aspetto importante del titolo è la fase di combattimento, che, nell’economia di gioco, è quella riuscita peggio. Il nostro Reed potrà utilizzare diverse armi da fuoco, fra pistole e fucili, per affrontare gli orrori mostruosi presenti nelle strade e nelle abitazioni di Oakmont. Purtroppo il sistema di mira lascia molto a desiderare, grazie a un’elevata imprecisione e una certa legnosità nei movimenti del nostro personaggio, che sarà troppo lento nel girarsi e non avrà neanche la possibilità di avere un comando di schivata in caso i mostri si avvicinino troppo. Anche il feedback dei colpi è piuttosto irrealistico e non riusciremo mai a quantificare quanto realmente stiamo danneggiando i nemici. L’unica consolazione è che almeno il gioco non è basato sui combattimenti.

Ci saranno talvolta anche delle brevi sessioni subacquee, che presentano problemi molto simili a quelli del combattimento a terra, ma riescono a proporre ambientazioni alternative spezzando la monotonia della città.

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Sezioni subacquee

Sarà presente anche un semplice sistema di crafting che ci permetterà di creare proiettili, medikit e altri oggetti utili a partire dalle cianfrusaglie trovate in giro. Fondamentale dato che i proiettili saranno piuttosto scarsi durante l’avventura.

Per sopravvivere agli orrori di Oakmont avremo anche un sistema di abilità divise in tre rami: combattimento, vigore e mente, che migliorerà le nostre capacità con le armi o aumenterà la nostra salute o la nostra barra della sanità mentale. Questa ha un funzionamento molto interessante: ogni qualvolta incontreremo situazioni irreali o sovrannaturali la nostra sanità mentale diminuirà, portandoci a vedere apparire su schermo delle allucinazioni. Se questa calerà troppo le allucinazioni potranno addirittura prendere vita e attaccarci, infliggendoci del vero danno.

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Allucinazioni

Tecnicamente il titolo è piuttosto arretrato nonostante l’utilizzo dell’Unreal Engine 4. I personaggi secondari si ripetono spesso nelle sembianze e ci è capitato spesso di notare diversi bug, come dei mostri che si incastrano nelle porte o comportamenti senza senso di alcuni PNG. Anche le texture dei vari ambienti spesso sono piuttosto sottotono. Il gioco è doppiato interamente in un ottimo inglese con i sottotitoli in italiano.

Il Verdetto

The Sinking City è un tentativo di trasposizione in formato videoludico dei Miti di H.P. Lovecraft riuscito a metà. Da un lato abbiamo una storia intrigante e ben raccontata con un sistema di investigazione molto interessante, dall’altro vi è un sistema di combattimento carente e una realizzazione tecnica appena sufficiente.

Prodotto Consigliato

The Sinking City - Day One Special Edition - PlayStation 4

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The Sinking City [Edizione: Francia]

Se questi difetti non vi spaventano, allora non resterete delusi da un’ottima rappresentazione delle storie dedicate a Cthulhu e agli altri Grandi Antichi di questo titolo.

Commento

cpop.it

75

The Sinking City è un tentativo di trasposizione dei Miti di H.P. Lovecraft riuscito a metà. Da un lato la storia intrigante e ben raccontata, dall'altro un sistema di combattimento carente.

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