Joker è un film pericoloso? Da Venezia 76, la risposta alle critiche

Autore: Alessandro Zoppo ,

Joker, il comic-movie con Joaquin Phoenix nei panni del celebre villain dei fumetti DC Comics, è stato uno dei film più applauditi a Venezia 76. Lo stand-alone di Todd Phillips, che sarà nelle nostre sale a partire dal 3 ottobre 2019, ha tuttavia scatenato un aspro dibattito (soprattutto dagli Stati Uniti) a causa della sua ferocia: Joker verrà distribuito con rating R (ovvero sarà vietato ai minori non accompagnati) e lo stesso Phillips ha spiegato più volte di aver impiegato un anno per riuscire a convincere Warner Bros. a produrre questa versione "adulta e brutale" del Clown Principe del Crimine.

Come sottolineato in questa recensione da Venezia 76, dove il film è stato presentato in anteprima in Concorso, Joker è una discesa nella follia ambientata in una New York alienante e violenta, come quella dipinta da Martin Scorsese nelle sue opere degli anni '70. Molti critici statunitensi non hanno gradito questo approccio, specie nel clima che il Paese sta vivendo in questi mesi: il dibattito sulla gun-violence è aspro (negli USA le armi uccidono quanto gli incidenti stradali), soprattutto dopo le stragi di El Paso, Dayton e Odessa. Il presidente Donald Trump ha addirittura individuato la causa dei "mass shooting" nei videogame e in alcuni film della Hollywood "liberal", mentre Universal ha deciso di rimandare l'uscita di The Hunt, il thriller diretto da Craig Zobel, a causa delle sparatorie suprematiste. 

Warner Bros.
Joaquin Phoenix esplode di rabbia in una scena del film Joker
Joaquin Phoenix in Joker

Numerose recensioni arrivate da Venezia 76 puntano il dito contro Joker: secondo questi commentatori statunitensi, qualche spettatore – in particolare maschi bianchi – potrebbe "glorificare" o emulare il personaggio e il suo sviluppo nel film, quello di uomo disadattato e completamente ignorato dalla società che si fa catalizzatore dell'insofferenza e fa della violenza il mezzo della rivincita. Un rischio che potrebbe costituire un vero e proprio pericolo. 

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Qualche giovane alienato come il protagonista Arthur Fleck si identificherà con tutto questo? Il tema della "vendetta sul mondo" di un uomo "mediocre" reso un mostro dagli altri e radicalizzato dalla propria inadeguatezza, che potrebbe riverberarsi per le peggiori ragioni in un pubblico "sbagliato", è al centro di numerosi post apparsi sui social. 

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Sull'argomento è intervenuto il direttore della Mostra, Alberto Barbera, che in un'intervista a Deadline si è detto sicuro del successo del film e ha spiegato che queste lamentele sbagliano obiettivo: il film non glorifica né empatizza con il Clown né rende la psicosi "cool".

Il modo in cui tratta questi elementi è intelligente, non è una visione semplicistica. I fattori sociali, e altri fattori esterni, si combinano con lo stato d'animo del personaggio per renderlo un quadro complesso. È questo il punto di forza del film. Un film forte, inaspettato e originale. Anche se ci sono riferimenti a Taxi Driver e a Re per una notte, è un film molto originale.

Cosa ne pensate di tutta questa polemica? Anche voi condividete queste preoccupazioni su Joker?

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