Ford v Ferrari incanta il Telluride Film Festival (e alcuni spettatori lasciano la sala in lacrime)

Autore: Alessandro Zoppo ,

Ford v Ferrari, l'atteso nuovo film di James Mangold, che con Logan - The Wolverine ha sbalordito fan e critica, ha entusiasmato pubblico e stampa del Telluride Film Festival. Film d'apertura della kermesse, Le Mans '66 - La grande sfida (arriverà con questo titolo nelle sale italiane dal 14 novembre 2019) ha impressionato i presenti all'evento in Colorado. 

Sceneggiato da Jez e John-Henry Butterworth con Jason Keller, Ford v Ferrari ricostruisce la vera storia del designer di automobili Carroll Shelby (Matt Damon) e del pilota britannico Ken Miles (Christian Bale), che insieme si batterono contro l'interferenza delle corporation, le leggi della fisica e i loro demoni personali per costruire una rivoluzionaria auto da corsa per la Ford Motor Company e sfidare le imbattibili auto di Enzo Ferrari alla 24ore di Le Mans in Francia nel 1966.

Merrick Morton / 20th Century Fox
Christian Bale nei panni del pilota Ken Miles in una scena del film Le Mans '66 - La grande sfida
Christian Bale in Ford v Ferrari

Nel resto del cast spiccano altri pezzi da novanta. Tracy Letts veste i panni di Henry Ford II e Jon Berntha quelli del suo manager Lee Iacocca, mentre Remo Girone e Corrado Invernizzi interpretano, rispettivamente, Enzo Ferrari e il dirigente Franco Gozzi. L'attrice e modella irlandese Catriona Balfe, già star della serie TV Outlander, è infine Mollie Miles, la moglie di Ken.

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Con questo cast, una vicenda così incredibile alle spalle e un comparto tecnico eccellente (spiccano la fotografia di Phedon Papamichael, il montaggio di Andrew Buckland e Michale McCusker, le musiche di Marco Beltrami, il sound design di Jay Wilkinson), il film di Mangold punta dritto all'Oscar. Specie dopo le prime reazioni entusiaste che sono arrivate da Telluride. Alcuni spettatori hanno addirittura lasciato la sala dell'Herzog Theatre in lacrime, riferisce IndieWire. 

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L'aspetto "emotivo" è sempre stato al centro del progetto, come ha spiegato Mangold, che in un'intervista concessa a EW ha definito il suo film come un "Butch Cassidy e Sundance Kid nel mondo delle corse". E a giudicare dalle prime reazioni, il regista ha fatto ancora una volta centro. 

Quando ho approcciato Logan, sentivo che il genere dei supereroi era diventato troppo dipendente dalla computer grafica, quindi ho voluto renderlo quanto più emotivamente e fisicamente reale possibile. E lo stesso proposito mi ha seguito in Ford v Ferrari. Volevo vedere un film di corse nel quale le auto non fossero creazioni digitali e dove fossimo davvero sulla pista. E non solo per parlarne in conferenza stampa, ma perché fa una effettiva differenza quando si vede qualcosa di reale sullo schermo. 

Insomma, un cinema d'altri tempi e da Hollywood "old-school", reso possibile anche grazie alle performance dei suoi attori

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I protagonisti Carroll e Ken sono persone reali con amori, perdite e paure che non sono liquidate in tre brevi intermezzi tra una scena d'azione e l'altra a 100 decibel e lunga dodici minuti. È un tour de force di recitazione e Matt e Christian non sono mai stati così bravi. 

Con queste premesse, Ford v Ferrari giocherà un ruolo centrale nella corsa agli Oscar: l'edizione numero 92 ha già uno dei suoi favoriti?

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