Joker: 10 differenze tra film e copione originale (che puoi leggere online)

Autore: Alessandro Zoppo ,

La sceneggiatura originale di Joker, il film di Todd Philips scritto dal regista con Scott Silver, è ora disponibile online per la lettura integrale.

Scripts Lug ha pubblicato lo script dell'anti-cinecomic con Joaquin Phoenix, che si apre con alcune interessanti annotazioni. Philips precisa che questo film "non ha alcun legame con nessuno dei film DC che l'hanno preceduto" e che "si svolge nel passato, diciamo nel 1981".

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Invitandovi alla lettura del copione perché molto è stato improvvisato sul set, vi segnalo 10 differenze tra il film per come è arrivato nelle sale e lo script concepito dai suoi autori. Una di queste potrebbe (forse) risolvere il "mistero" del suo ambiguo finale.

1 – La prima scena

A differenza di quanto di legge nella sceneggiatura, il film inizia con Joker davanti allo specchio alle prese con la sua risata, mentre la scena dell'assistente sociale arriva dopo i titoli di testa, molto anni '70.

2 – Le cicatrici

Nello script Arthur ha addosso numerose cicatrici, che sarebbero la conseguenza delle violenze e i maltrattamenti subiti da bambino.

3 – Arthur balla

La scena della danza nel bagno è stata totalmente improvvisata da Phoenix durante le riprese. La sceneggiatura non includeva la sequenza in cui Arthur danza come un cigno che allarga le ali e si sente finalmente libero. Così come quella sull'ormai celebre scalinata sulle note di Rock and Roll Part 2 (tra l'altro l'autore del brano, il 75enne Gary Glitter, è attualmente in prigione per una pena di 16 anni per pedofilia e potrebbe non ricevere il versamento delle royalties).

4 – Arthur con Murray Franklin

Nella scena in cui Arthur immagina di essere tra il pubblico del talk show di Murray Franklin (Robert De Niro), di venire scelto e chiamato sul palco, Philips e Silver avevano previsto qualcosa di diverso. Lo script aggiunge numerose annotazioni a questo momento perché il protagonista vede il conduttore come una sorta di figura paterna, totalmente assente nella sua vita.

5 – L'arco narrativo di Sophie

Il destino di Sophie è stato spesso al centro di numerose speculazioni. Arthur ha ucciso la sua vicina nella scena in cui appare all'improvviso nell'appartamento di lei? Nel copione c'è la conferma che la ragazza interpretata da Zazie Beetz non viene ammazzata (compare nello script mentre guarda Arthur in televisione, dopo la scena dell'appartamento). Nel film invece la sfumatura tra realtà e fantasia è più marcata. Si può tuttavia sostenere, come ha confermato lo stesso Philips, che Arthur non uccide Sophie.

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Warner Bros.
Zazie Beetz in una scena del film Joker

6 – Frank Sinatra

Nella sceneggiatura Send in the Clowns, la canzone del musical A Little Night Music cantata in questo caso da Frank Sinatra, non accompagna il primo omicidio di Arthur, l'assassinio dei broker di Wall Street. Anzi: nel copione sono i tre a canticchiare il brano con sarcasmo quando stanno per picchiare Arthur in metro.

7 – Il ghigno di Arthur

Non c'è soltanto la risata a caratterizzare il personaggio. Nello script si legge testualmente:

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Arthur ulula alla luna. È fottutamente strano.

8 – La barzelletta al talk show

Se la vita di Joker è "solamente una commedia", nella sceneggiatura la barzelletta del "toc toc" (la polizia che avvisa una madre del figlio investito da un ubriaco: il gioco di parole in originale è su "his dad" e "he's dead") non è presente. Al suo posto Arthur viene rimproverato dal conduttore per aver detto che sua madre è morta.

9 – Le molestie

Nello script Arthur descrive con maggiore accuratezza le molestie subite da piccolo, descrivendo come il fidanzato di sua madre abbia abusato di lui sessualmente quando aveva 3 anni, legandolo ad un termosifone.

10 – Il finale

Nella sceneggiatura si legge questo.

Arthur è seduto davanti ad un'affaticata dottoressa dell'ospedale, una donna afro-americana sui 50 anni. In qualche modo è la stessa stanza nella quale Joker immaginava sua madre 30 anni prima. Anche le pareti e la dottoressa sembrano in qualche maniera simili all'assistente sociale e al suo ufficio che abbiamo visto nella scena iniziale.

Ora, vale la pena notare che ci sono differenze sostanziali nella versione finale rispetto a ciò che avevano previsto Philips e Silver, come ad esempio Arthur con i capelli rasati e il sorriso "tagliato" sulla faccia (e non dipinto di sangue come nel film). Ma la descrizione della stanza di Arkham e questo ulteriore passaggio è coerente con quanto Philips ha spesso ripetuto sulle sorti di Arthur Fleck.

Questa storia ci è stata raccontata tutta dalla "white room" di Arkham? C'è più di un Joker? Le ambiguità sono il piatto forte del film e il regista non vuole certo risolverle. Anche perché, confermato o meno, Philips potrebbe puntare ad un sequel del suo exploit.

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