Code Vein, la recensione: se Dark Souls fosse un anime giapponese

Autore: Silvio Mazzitelli ,
Videogames
11' 25''

Bandai Namco, dopo aver fatto conoscere al mondo la saga di Dark Souls producendo tutta la trilogia di From Software, torna con un nuovo esponente di questo sottogenere di successo. Il nuovo titolo è Code Vein, sviluppato da Studio Shift, già autori della saga di God Eater, serie con un gameplay simile a quello di Monster Hunter da poco arrivata al terzo capitolo. 

Code Vein ha avuto uno sviluppo travagliato per via di diversi problemi, molti di natura tecnica, palesatisi durante la creazione del titolo. In origine infatti il gioco era previsto per settembre dell’anno scorso, per poi sparire per circa un anno dalle scene, tanto che si era pensato a una possibile cancellazione del progetto. 

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Fortunatamente si è trattato solo di una pausa necessaria per fare in modo che gli sviluppatori potessero migliorare il più possibile il prodotto finale. Code Vein è finalmente uscito per PlayStation 4, Xbox One e PC: vediamo dunque qual è stato il risultato di tanta attesa.

Vampiri pieni d'umanità

Code Vein si apre con la possibilità di creare il proprio personaggio, selezionando l’aspetto fisico che si preferisce e il nome. L’editor per la sua creazione è davvero incredibile per la quantità di opzioni disponibili nella personalizzazione. Avrete la possibilità di scegliere tra tantissimi diversi volti, capigliature, colori e accessori. Se amate gli anime potrete davvero creare il vostro personaggio dei sogni, tanto che sulla rete è già nato un meme per cui quest’editor sarebbe il perfetto “waifu simulator” (per chi ignorasse questo termine, con “waifu” si identificano i personaggi immaginari per cui si ha un debole).

Creato il proprio alter ego, si entrerà in un tutorial che ci guiderà pian piano a scoprire le meccaniche del titolo. La storia di Code Vein si differenzia molto dallo stile narrativo tipico dei soulslike, infatti le vicende sono raccontate con cutscene e dialoghi espliciti, che ci espongono quanto accade senza puntare troppo sulla cripticità. Nonostante ciò al giocatore viene comunque lasciato il piacere di scoprire alcuni dettagli sul mondo di gioco non raccontati nella storia principale, come ad esempio il passato di alcuni comprimari, raccontato tramite il ritrovamento dei loro ricordi.

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La trama di Code Vein ci mette nei panni di un Redivivo, una sorta di creatura molto simile a un vampiro, ma con le dovute differenze. I Redivivi sono infatti delle creature che si nutrono di sangue per via di un misterioso parassita che ha dato vita a questa trasformazione. Quando una persona subisce questa trasformazione mantiene comunque la sua umanità, nonostante un aumento delle capacità fisiche e di alcuni poteri speciali. I Redivivi sono immortali, o per meglio dire possono rinascere diverse volte dopo la morte, ma ad ogni morte perdono parte dei loro ricordi. Inoltre, se il cuore viene distrutto anche il Redivivo perisce definitivamente. Un Redivivo che cede alla sua sete di sangue e perde il controllo si trasforma in un Corrotto, una creatura mostruosa ridotta allo stato di una bestia.

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Code Vein inizio

La nascita dei Redivivi si deve a un cataclisma conosciuto come la Grande Rovina, dovuto alla comparsa di gigantesche guglie uscite dal terreno chiamate Rovi del Giudizio. Non si conoscono le cause della comparsa di queste misteriose formazioni, ma per sopravvivere l’umanità ha creato i Redivivi. 

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Tempo dopo sorse una regina dei Redivivi, che venne poi abbattuta dall’unione di alcune di queste creature vampiriche, ma la sconfitta della Regina fece apparire la foschia rossa, una misteriosa nebbia che circondò una grossa area chiamata Vein. Quest’area divenne presto una prigione per Redivivi e umani, infatti respirare la foschia favorisce la trasformazione in Corrotti, cosa che dunque rende impossibile attraversare la foschia per fuggire dall’area. 

Ben presto la situazione interna di Vein divenne insostenibile, le lotte per la sopravvivenza erano all’ordine del giorno. Questo fino a quando un Redivivo chiamato Silva iniziò a governare con il pugno di ferro: le gocce di sangue furono centellinate e distribuite secondo il suo volere. Il sangue, oltre a provenire dagli umani si trova anche in una misteriosa pianta chiamata Vischio, che cresce in tutta l’area di Vein.

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Code Vein poteri protagonista

Il nostro personaggio entrerà in gioco in questa complessa situazione, scoprendo infatti di essere diverso dagli altri Redivivi. Egli può infatti far rifiorire le fonti del vischio corrotte o appassite utilizzando il suo sangue, così da dissipare la foschia rossa e creare nuove fonti di sangue. Schieratici contro la tirannia di Silva, la nostra missione sarà quella di salvare i Redivivi rimasti dentro Vein e di risolvere i misteri dietro tutti questi complessi avvenimenti.

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La trama di Code Vein ricalca spesso gli stilemi classici degli anime action, infatti anche l’opening è realizzata con delle splendide animazioni dello Studio Ufotable. Nonostante all’inizio possa sembrare piena di cliché tipici del genere, ben presto ci ritroveremo a vivere una storia molto più profonda di quanto non sembri, con personaggi costruiti in maniera efficace, tanto che ben presto ci affezioneremo ai nostri compagni e saremo invogliati a scoprire ogni dettaglio del loro passato. 

Code Vein abbandona quindi la cripticità tipica dei soulslike per abbracciare una narrazione che ci farà sentire all’interno di un anime, una scelta che in questo caso pensiamo sia azzeccata, data la natura del titolo.

La guerra del sangue

La prima mezz’ora di gioco di Code Vein vi sembrerà familiare, se nella vostra carriera videoludica avete messo le mani su uno qualsiasi dei capitoli di Dark Souls. Lo stile è infatti molto simile ai titoli di From Software. Ci saranno i falò, qui rappresentati dal vischio, parte della misteriosa pianta in grado di generare gocce di sangue; ci saranno le cure equivalenti alle fiaschette Estus; alla morte perderete tutta la vostra “foschia”, l’equivalente delle anime, che potrete recuperare tornando sul luogo della vostra ultima dipartita (con una perdita totale se morirete nuovamente nell’intento).

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La foschia servirà anche per aumentare il livello del nostro personaggio e per comprare oggetti e potenziamenti per il nostro equipaggiamento. Oltre a ciò, ci saranno molte altre piccole meccaniche che identificano il sottogenere soulslike. 

Nel gioco dovrete esplorare rovine dimenticate pullulanti di corrotti per purificarle dal miasma che fa impazzire i Redivivi, fino ai classici scontri con gli imponenti boss. Ci sarà perfino una modalità simile ai calici di Bloodborne, in cui potrete esplorare dei dungeon speciali (non generati casualmente come nel gioco dei From) per recuperare dell'equipaggiamento migliore del normale.

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Code Vein combattimenti

Code Vein, nonostante riprenda molto delle meccaniche dei Souls, non è un semplice copia e incolla, ma riesce a dare un’impronta personale a questo stile di gioco. La base su cui si fonda il sistema di combattimento è infatti legata ai Codici Sanguigni, nome per definire quelle che sono le diverse classi viste in tanti giochi di ruolo, come guerriero, ranger, mago, ecc.

Ogni Redivivo ha infatti un proprio Codice Sanguigno personale, che ne determina le abilità. Il nostro personaggio ha la particolarità di avere il Codice del Vuoto, il cui potere è quello di poter utilizzare qualsiasi altro codice memorizzato nel suo sangue. Dunque, in termini di gameplay, potremo alternare qualsiasi tipo di classe in ogni momento. 

Inizieremo con tre semplici classi: combattente, ranger e occultista. La prima è basata sul combattimento fisico, la seconda sull’agilità e la terza è l’equivalente di un mago. In tutto il gioco ci saranno oltre 20 Codici Sanguigni, ognuno con abilità e particolarità uniche. Ciascuno di questi, una volta equipaggiato, cambia le nostre statistiche e le competenze in armi e armature. Ad esempio, il Berserker aumenterà difesa e salute e darà il meglio di sé con armi a due mani, limitando di molto la nostra Icore (equivalente dei punti magia), mentre un Cacciatore ci darà maggiore Icore e potenza con le baionette e gli attacchi a distanza.

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Code Vein boss fight

Ogni Codice Sanguigno ha poi dei Doni, le abilità speciali del gioco. I Doni si dividono in abilità attive e passive. Potremo equipaggiare fino a 8 doni attivi e 4 passivi. Giocando con una specifica classe equipaggiata potremo massimizzare i doni che le appartengono, così che, una volta al massimo livello, sia possibile equipaggiarli anche quando non usiamo quello specifico Codice Sanguigno. In alternativa, spendendo foschia e alcuni specifici oggetti potremo massimizzare un Dono senza utilizzare il suo Codice, così da poterlo utilizzare subito con una differente classe.

Questo sistema è molto intrigante perché permette di cambiare strategia in qualsiasi momento, anche nel bel mezzo di una boss battle, se ad esempio ci rendiamo conto che la stiamo affrontando con un Codice non adatto alla situazione. Inoltre, le combinazioni di codici e doni nelle fasi avanzate dell’avventura, permetteranno una personalizzazione enorme del nostro personaggio, con la possibilità di scegliere lo stile che ci è più consono.

In combattimento potremo utilizzare fino a due armi, intercambiabili con la pressione di un tasto, per sferrare fendenti leggeri o potenti a cui si aggiungono le tipiche parate e schivate, la cui velocità sarà legata al peso trasportato dal nostro personaggio. Le tipologie di armi non saranno moltissime, infatti ci saranno classiche spade a una mano, spadoni, asce, martelli, baionette per la distanza e poco altro. Tutte queste avranno uno stile sopra le righe per quanto riguarda l’estetica, in pieno stile anime. Sarà possibile anche utilizzare il parry e il backstab, quest’ultimo molto più facile da attuare rispetto ai Souls, forse troppo. 

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Code Vein potere dei veli di sangue lupo

Altra meccanica unica è quella dei Veli di Sangue, ossia le armature equipaggiabili. Ci saranno 4 diversi tipi di Veli, ognuno con la capacità di generare una sorta di arma unica che servirà ad assorbire l’icore dai nemici. Si andrà da un guanto artigliato a una sorta di coda dotata di un grosso pungiglione, fino alla creazione di due appendici con la testa di lupo. Questi poteri potranno essere combinati con gli attacchi delle nostre armi di base per riuscire ad assorbire icore e accrescerne la nostra riserva, scatenando allo stesso tempo sequenze molto spettacolari.

Le battaglie, nonostante queste aggiunte uniche, non raggiungono comunque i livelli di tecnica e varietà dei Dark Souls, per via di una risposta ai comandi non sempre perfetta e delle animazioni che non riescono a rendere al meglio le combinazioni d’attacco da noi eseguite. Il titolo è comunque molto più facile rispetto alla norma dei soulslike e ciò è principalmente dovuto alla possibilità di essere quasi sempre accompagnato da un secondo personaggio gestito dall’IA, che non solo è in grado di curarci in caso di morte, ma picchia anche tantissimo. Nelle prime fasi di gioco vi sembrerà che faccia quasi tutto lui, ma andando avanti la situazione diventerà più bilanciata e sarete voi a dover fare gran parte del lavoro sporco.

Sarà poi possibile utilizzare la modalità multiplayer cooperativa (l’unica presente per quanto riguarda l’online) per chiamare un altro giocatore ad aiutarci, oppure per andare noi ad aiutare qualcun altro, un po' come succedeva nei Dark Souls. Nonostante queste meccaniche facilitino il gioco, si morirà comunque molto, dato che in alcune aree ci saranno picchi di difficoltà non in linea con il resto dell’avventura. Fortunatamente questi non saranno così tanti da sbilanciare troppo il gioco.

Le macerie del nuovo mondo

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Code Vein battaglia boss

Quando non sarete in giro ad affrontare mostruose creature, potrete andare nell’hub di gioco, la base dove troverete i vostri comprimari e i diversi negozi. Qui sarà presente una fase più da GDR classico, grazie a cui potrete approfondire la conoscenza dei membri principali del vostro gruppo parlando con loro e invitandoli a unirsi alla vostra prossima spedizione. Potrete anche rilassarvi ascoltando della musica o decidere di cambiare look al vostro personaggio. Ci saranno anche le terme che, oltre a fornire un po’ di fanservice sui personaggi (soprattutto quelli femminili), saranno utili anche per fare il punto della situazione sulla storia del gioco con alcuni pratici riassunti. 

Nell’hub potrete anche rivivere i ricordi dei vostri compagni dopo aver trovato determinati oggetti sparsi nei livelli. Rivivendo i ricordi vi sarà possibile sbloccare nuovi doni per il Codice Sanguigno legato a quel personaggio, oltre che ovviamente approfondire le loro storie personali.

Le creature da affrontare sono dotate di un design piuttosto scarno, con molti modelli riciclati e poca fantasia nella realizzazione. Si salvano perlomeno alcuni boss, fulcro come sempre dell’esperienza di questo genere di giochi. Anche questi comunque avranno alti e bassi, con creature molto ispirate e altre poco riuscite.  

Bandai Namco
Code Vein mondo di gioco

Un altro difetto che abbiamo notato riguarda le ambientazioni dei livelli, piuttosto scialbe e povere nel complesso. Certo, dati i limiti dovuti alla trama non potevamo aspettarci grandi variazioni nei paesaggi, però quelli presenti non sono il massimo per quanto riguarda impatto visivo e livello di dettaglio grafico. Buoni invece i modelli dei personaggi principali, ben caratterizzati anche esteticamente.

Il gioco su PS4 base soffre di qualche calo di frame rate, con animazioni altalenanti soprattutto nei nemici parecchio distanti dalla nostra posizione. Nonostante ciò non ci sono grosse pecche che limitano il giocatore. 

Il Verdetto

Code Vein è un’alternativa ai classici “figli di Dark Souls” che preferisce raccontare una storia in maniera più esplicita affidandosi a uno stile narrativo caro all’animazione giapponese. Il gameplay prende tanto dai giochi di From Software e riesce anche a offrire qualche aggiunta esclusiva legata al sistema dei Codici Sanguigni, piuttosto originale.

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Il titolo non è comunque per tutti, infatti i puristi dei soulslike potrebbero non apprezzare il calo di difficoltà dovuto soprattutto alla presenza di PNG che vi seguiranno per la maggior parte dell’avventura e che vi daranno un grosso aiuto in molte situazioni. 

Se invece siete alla ricerca di un buon action RPG dotato di una trama ben realizzata e azione in stile soulslike allora Code Vein potrebbe essere il gioco che fa per voi.

Commento

cpop.it

80

Un buon action RPG di stampo nipponico, dotato di una trama ben realizzata, un livello di difficoltà abbordabile e con tanta azione in stile soulslike.

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