ll trasformismo di Andy Serkis, da Il Signore degli Anelli a Non succede, ma se succede...

Autore: Emanuele Zambon ,

Da quasi un ventennio per lui recitare fa rima con digitale. Andy Serkis, nel campo della performance capture, semplicemente non ha eguali. Racchiude in sé le qualità che i buontemponi di Amici miei scomodavano per definire meglio il genio: fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione.

Provateci voi a mimare gesti, eseguire movimenti e dispensare espressioni indossando una tuta - pure un tantino ridicola - piena zeppa di sensori che il computer sarà poi chiamato a convertire in immagini virtuali, ricercando quanto più possibile il realismo in termini di grafica.

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Disney Studios
Andy Serkis sul set di Star Wars: Gli Ultimi Jedi

Serkis, 55 anni, ha fondato il proprio successo quasi sempre su personaggi di fantasia capaci di bucare lo schermo con le loro personalità straripanti. Avatar figli della computer grafica che hanno reso l'attore britannico una vera e propria superstar, pioniere dell'ala più tecnologica del cinema.

In attesa di vederlo in sala con la commedia Non succede, ma se succede... , commedia diretta da Jonathan Levine con protagonisti Seth Rogen e Charlize Theron nei panni (lui) di un giornalista sui generis e (lei) in quelli di una delle donne più potenti della Terra, ripercorriamo la carriera di Serkis con alcuni dei suoi ruoli più significativi, virtuali e non.

Ladri di cadaveri - Burke & Hare 

L'omicidio è da ridere nel film di John Landis del 2010. E pensare che Andy Serkis un film come Ladri di cadaveri - Burke & Hare non avrebbe dovuto neppure girarlo. Subentrò a David Tennant poco prima dell'inizio delle riprese, andando a formare con Simon Pegg una sgangherata coppia di cinici malviventi nella Edimburgo del XIX secolo che improvvisano un business "agevolando" la morte di alcuni cittadini e vendendo poi i cadaveri da dissezionare ad un anatomista.

Le avventure di Tintin - Il segreto dell'Unicorno 

In questo curioso esperimento girato interamente in digitale da Steven Spielberg, Serkis interpreta il compagno d'avventura del protagonista Tintin (impersonato da Jamie Bell, sempre mediante motion capture), il Capitano Haddock, nella cui dinastia è nascosta la chiave per ritrovare il favoloso tesoro della nave che dà il titolo al lungometraggio. Un mix di avventura e mistero in cui Serkis si rivela più che un'ottima spalla del "reporter" Bell.

The Prestige

Giochi di prestigio tra Christian Bale, Hugh Jackman e Michael Caine e una piccola parte per Serkis, che se non altro ribadisce come il suo talento non sia una mera illusione. In The Prestige, film diretto da Christopher Nolan il performer britannico si scrolla di dosso sensori e marcatori per impersonare l'aiutante dell'inventore Nikola Tesla (David Bowie ad uno dei suoi ruoli più noti sul grande schermo). Pochi minuti che però l'attore sfrutta a dovere, come un panchinaro di lusso chiamato a sostituire l'attaccante titolare.

Avengers: Age of Ultron / Black Panther

Marvel Studios
Andy Serkis in Avengers: Age of Ultron

Anche qui piccola, ma significativa, parte nel secondo capitolo de I Vendicatori. Serkis interpreta il trafficante di vibranio Ulysses Klaue, in affari piuttosto turbolenti col villain principale del film, il cibernetico Ultron (di carattere parecchio instabile, tant'è che mozza un braccio al personaggio di Serkis). Il re della performance capture ancora una volta mostra il proprio volto senza ricorrere ad artifici digitali, impersonando un bieco commerciante di morte, ambiguo e vile. Pochi minuti sulla scena che però gli valgono l'ingaggio anche per Black Panther, altro cinecomic dei Marvel Studios in cui Serkis riprende il ruolo di Klaue, impreziosendo un film a tratti noioso con la sua verve. Ancora una volta, però, il trafficante sceglie male i suoi soci in affari...

24 Hour Party People

Dramedy che ripercorre tre lustri della scena musicale di Manchester, a partire dal punk rock anni '70 per arrivare ai primi '90. 24 Hour Party People segue le vicende di Tony Wilson, fondatore della Factory Records, ruotando attorno alle band e agli artisti più in voga di quel periodo legati all'etichetta discografica (Joy Division, New Order, A Certain Ratio, The Durutti Column e Happy Mondays).

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Serkis nel film è Martin Hannett, produttore artefice del successo degli Joy Division, eccentrico e maniacale nella ricerca ossessiva della perfezione sonora (sigaretta in mano, chiede durante una sessione di registrazione un ritmo impossibile "faster but slower", ordinando al batterista di suonare sul tetto dello studio).

Sex & Drugs & Rock & Roll

Film per certi versi speculare al precedente, in cui l'attore nato a Ruislip il 20 aprile 1964 presta il volto al rocker new wave Ian Dury, alle prese sin dall'età di 7 anni con gli strascichi della poliomielite che ne minò le capacità motorie. Nel biopic diretto da Mat Whitecross (autore anche dello splendido docu-film sui fratelli Gallagher, Oasis: Supersonic), Serkis impersona questa figura tragica del punk (morto di cancro nel 2000 a 57 anni), autore della canzone che dà il titolo al film. Il suo è un vero e proprio assolo nel mare della disperazione e del coraggio. Bravo bravissimo.

King Kong

Un film, due ruoli. È possibile? Sì se ti chiami Andy Serkis e hai la capacità innata di switchare dal blue screen al set vero e proprio con la stessa disinvoltura con cui il resto del mondo solitamente si allaccia le scarpe. Sul bestione protagonista del blockbuster di Peter Jackson c'è poco da dire: ruba la scena a tutto il cast in carne ed ossa senza nemmeno aprir bocca, bensì giocando su movenze, sguardi e scatti d'ira, instaurando una chimica incredibile con la Ann Darrow di Naomi Watts. Un vero e proprio sfoggio di talento da parte di Serkis nel proiettare al computer - per mezzo di motion capture, che qui registra passi da gigante - la dimensione "umana" di Kong senza mai farci dubitare della sua credibilità. Come se non bastasse, l'attore britannico si ritaglia anche la parte dell'eccentrico Lumpy, cuoco di bordo della SS Venture, che finirà divorato dalle bestie fantastiche di Skull Island.

Il Signore degli Anelli

Il ruolo della vita, quello che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. In un momento in cui il cinema stava forzando i progressi tecnologici, ecco il grande passo dell'industria dopo gli exploit di Terminator e Jurassic Park: il Gollum, un essere (solo) all'apparenza insignificante, pedina fondamentale nello scacchiere della CGI. Personaggio realizzato dai prodigi della WETA e affidato alle movenze di Serkis, bravo a dargli una caratterizzazione ben precisa, protesa verso la cupidigia e l'inganno, tanto da renderlo, da personaggio di fantasia, umano a tutti gli effetti.

Nel recitare il Gollum, Serkis  mette in scena due personalità differenti, costantemente in conflitto l'una con l'altra. Cattura sia l'innocenza che il fare docile di Sméagol ma pure la follia del suo alter ego Gollum. Oltre che nella trilogia de Il Signore degli Anelli, il personaggio compare anche nella saga de Lo Hobbit.

Il pianeta delle scimmie

20th Century Fox
Andy Serkis in The War - Il pianeta delle scimmie

Ave Andy, il cinema te salutant. Con la saga de Il pianeta delle scimmie (e in particolare con l'ultimo, epico capitolo The War), Serkis ha raggiunto l'apice, la vetta di una carriera costellata di momenti e ruoli incredibili. Nei panni del leader dei primati (umanoidi), l'attore, oltre ad aggiudicarsi il titolo di "uomo delle scimmie" (dopo Kong era inevitabile del resto), consegna al grande schermo un eroe che sembra quasi poter essere toccato con mano, tanto è realistico. 

Un condottiero dotato di un'intelligenza sopraffina, scaltro e giusto (proprio come lo si richiedeva ai Cesari dell'antica Roma), segnato dal dolore della perdita e consapevole del proprio ruolo di guida per un intero popolo. Un leader a cui molti, troppi politici dovrebbero oggi guardare.

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