Maleficent - Signora del male, la recensione: malefica mai, cattiva sì ma non troppo

Autore: Elisa Giudici ,

Signora del male, recita il titolo, ma di malvagità assortite nel sequel di Maleficent se ne vedono davvero poche. E dire che sulla carta il film, figlio dello straordinario successo di botteghino del predecessore (qualitativamente assai modesto), aveva tutte le carte in tavola per far bene e meglio del primo capitolo. Il centro della narrazione e l'oggetto di attenzione principale della cinepresa rimane lei, Angelina Jolie, splendida 44enne che ammalia e seduce nei panni glamour e dark di una Malefica che è tale più di nome che di fatto. Addolcito dal rapporto con la figlioccia Aurora (interpretata da Elle Fanning), persino il total black delle sue strepitose mise da gran regina e superba villain ha lasciato il passo a sfumature di grigio e di verde. 

Se nella foresta degli esseri magici da lei presieduta tutto procede per il meglio, nel regno confinante una nuova minaccia sta sorgendo, sottile e pericolosa. Per permettere a Malefica di rispolverare la magia e sfoderare gli artigli serve una cattiva all'altezza e quindi ecco scendere in campo una splendida 60enne che di nome fa Michelle Pfeiffer, superbamente vestita e ingioiellata come si confà alla regina Ingrith, madre del futuro sposo di Aurora. Sarà proprio il matrimonio tra il principe del regno e la ragazza della foresta incantata, inizialmente concepito come mossa per rappacificare le acredini tra i due territori, a costituire il casus belli di una battaglia violenta e improvvisa tra esseri umani e creature magiche. 

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Angelina Jolie è Malefica
Angelina Jolie torna a vestire di panni di una Malefica mai veramente cattiva

Se dalla sua ha uno sfarzo produttivo notevole, Maleficent - Signora del male deve accontentarsi di quello e dell'aura glamour delle sue protagoniste, perché dal punto di vista narrativo ha ben poco da offrire. 

Malefica sì ma non troppo 

Il nocciolo della questione sta nel considerare il pubblico a cui si rivolge questo lungometraggio, che continua ad essere quello delle famiglie che vogliono divertirsi garbatamente insieme ai loro piccoli, senza il benché minimo elemento controverso o almeno pungente nella storia a loro raccontata. Così ancora una volta Malefica diventa un'apostola della non violenza, talvolta bonacciona per come accetta a testa bassa e senza quasi colpo ferire il fatto di dover proteggere la sua Aurora senza poter sfruttare davvero i suoi poteri o la sua malvagità. Diceva un certo Sherlock televisivo che proteggere gli angeli non fa di te uno di loro: evidentemente non aveva visto questo live action. 

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D'altro canto nemmeno la cattivissima putativa del film Michelle Pfeiffer può poi fare chissà cosa: i suoi piani diabolici vengono più spiegati che mostrati, portati avanti convenientemente da comprimari di comodo. Persino nella grande scena di battaglia finale (che dovrebbe essere una carneficina) l'azione è confusa non tanto perché il film non sappia cosa fare, ma perché deve tirare per le lunghe le tre idee su cui è basato il risvolto action della storia. Il risultato è ben più modesto di quanto visto nel diretto concorrente Biancaneve e il cacciatore, che sapeva essere ben più dark e malevolo, ancorché alla fin fine risultasse ugualmente inconsistente dal punto di vista della storia. 

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Elle Fanning torna ad essere Aurora
Elle Fanning, ricercatissima da Hollywood, qui è costretta ad una presenza incolore

Se Maleficent - Signora del male azzecca una scelta e quella di ritirarsi al di qua dei confini della fiaba, assumendo i toni e le atmosfere del racconto principesco, che aiutano a perdonargli almeno in parte la banalità costante delle sua storia. Ciò che però continua a rimanere irrisolto è la grande potenziale sprecato di un personaggio come Malefica, specie se interpretata da un'attrice iconica come Angelina Jolie. In teoria dovrebbe essere il centro nevralgico del film, ma sia l'incolore Elle Fanning (per forza di cose ridimensionata dalla pellicola per lasciar spazio alla sua madrina) sia il personaggio di Chiwetel Ejiofor (un grande interprete ridotto a poco più di bella presenza) finiscono per guidarla, quasi che il film stesso abbia paura di lei e quello che potrebbe fare. Invece che sfruttare appieno l'incredibile potere magico e il notevole carisma di Malefica, questo sequel sembra preoccuparsi di contenerne la libertà d'azione

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Certo i costumi e le scenografie sono davvero sontuosi e la produzione spettacolare, a differenza di un'effettistica digitale che si divide tra momenti alti e bassi. Come spesso accade però alla prova dei fatti con tutto il suo sfarzo Maleficent - Signora del male non riesce a lasciare il segno, perché si ferma all'idea di partenza: prendiamo Angelina Jolie e facciamole vestire i panni di Malefica, senza articolare davvero questo iniziale. 

Disney
Elle Fanninf e Angelina Jolie in Maleficent 2
È un peccato che Disney non dia vera libertà d'azione al personaggio di Malefica

Maleficent - Signora del male sarà nei cinema italiani a partire dal 17 ottobre 2019

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Commento

cpop.it

50

Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer che si fronteggiano come cattiva danno al film la verve senza cui sarebbe spacciato, ma rimane l'impressione che ci sia molto potenziale inutilizzato.

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