The Mask: tutti i film e gli spin-off della spumeggiante saga

Autore: Francesco Ursino ,

Può una maschera trasformare completamente un uomo? Nel caso di The Mask, la risposta è sicuramente sì. Il personaggio dei fumetti Dark Horse ideato nel 1987 da Mike Richardson e Mark Badger ha segnato prima il mondo dei fumetti e poi quello cinematografico, grazie alla straordinaria interpretazione di Jim Carrey.

In tutte le versioni della storia, il punto di partenza è la presenza di una maschera magica. Chi la indossa è immediatamente riconoscibile. Il viso si tinge completamente di verde, i denti diventano più grandi e per qualche motivo l’abbigliamento del soggetto vira verso un estroso stile anni ’40. Oltre a far cambiare il look, la maschera dona anche altri poteri interessanti. Ad esempio, chi la indossa è dotato di forza e velocità sovrumane, una sostanziale invulnerabilità e la capacità di alterare la realtà nei modi più bizzarri. Tutto questo, però, ha un prezzo, ovvero la crescente perdita di sanità mentale e autocontrollo.

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Ispirato a iconici personaggi moderni come Joker, ma anche a opere letterarie come Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson, The Mask è stato rappresentato in maniera differente nel corso del tempo. Nei fumetti, infatti, chi indossa la maschera vira pericolosamente verso la criminalità, creando così veri e propri antieroi. Nei film, invece, le tematiche sono di gran lunga più leggere e umoristiche.

New Line Productions
Una scena di The Mask - Da zero a mito

Dopo questa breve introduzione, è giunto dunque il momento di concentrarsi sulla trama di pellicole e serie TV dedicate a The Mask, oltre che sulle ultime voci legate a un possibile reboot.

I film di The Mask

The Mask – Da zero a mito (1994)

Titolo originale: The Mask
Sceneggiatura: Mike Werb
Regia: Chuck Russell
Durata: 97 minuti

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La storia di The Mask arriva per la prima volta sul grande schermo nel 1994, e lo fa in grande stile. La regia di Chuck Russell accompagnava un cast che poteva contare sulla verve di Jim Carrey, ma anche sulla bravura di Cameron Diaz. Il film registrò un grande successo al botteghino. Le rilevazioni Box Office Mojo parlano di incassi totali pari a 351 milioni di dollari, a fronte di un budget di 23 milioni di dollari. Non mancarono i riconoscimenti da parte della critica. Alla nomination agli Oscar 1995 per i migliori effetti speciali, seguì una nomination ai Golden Globe per il miglior attore in un film commedia o musicale a Jim Carrey.

Il film presenta allo spettatore Stanley Ipkiss (Jim Carrey), impiegato bancario timido e riservato. Il protagonista non se la passa tanto bene. La sua padrona di casa, la signora Peenman (Nancy Fish), non fa altro che infastidirlo, e sul lavoro la situazione non è migliore. Stanley vive con il suo cagnolino, Milo, e trova conforto nel suo unico amico, Charlie Schumaker (Richard Jeni).

Il cuore di Stanley inizia a battere più forte quando incontra la bellissima Tina (Cameron Diaz). La ragazza, intenzionata ad aprire un conto, entra in banca per la prima volta in maniera particolarmente sobria:

Le intenzioni di Tina, però, non sono delle più nobili. La ragazza sta filmando l’interno della banca, in modo da favorire la rapina del fidanzato Dorian Tyrell (Peter Greene), gangster impegnato in una guerra di potere con il boss locale, Niko (Orestes Matacena).

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Una sera, dopo una sfortunata esperienza al Coco Bongo Club, Stanley è particolarmente triste. Sconsolato, e con l’auto in panne, il protagonista si ferma in corrispondenza di un ponte, e la sua attenzione viene attirata da una maschera di legno che galleggia nel fiume sottostante. Dopo averla potata a casa, Stanley fa la cosa che appare più sensata, ovvero indossare la maschera misteriosa. Ed è qui che il protagonista si trasforma in The Mask, in una scena “sfumeggiante”:

Le conseguenze delle azioni di The Mask non tardano ad arrivare. Il tenente Kellaway (Peter Riegert), infatti, avvicina Stanley, chiedendogli informazioni sugli atti di teppismo avvenuti vicino alla sua casa. Il tutore dell’ordine non può fare a meno di notare lo strambo pigiama indossato dal personaggio. Come se non bastasse, il protagonista viene contattato anche dalla giornalista Peggy Brandt (Amy Yasbeck), in cerca di scoop.

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Le preoccupazioni svaniscono nel momento in cui Stanley scopre che Tina si esibisce come cantante al Coco Bongo. Il protagonista decide di andare al club indossando la maschera: la sua speranza è che, in questo modo, troverà il coraggio di conquistare la donna. A corto di soldi, The Mask rapina una banca facendosi beffe degli sgherri di Tyrell. Una volta giunto al locale, il bizzarro personaggio con la maschera balla con tina, ma viene riconosciuto dai gangster ridicolizzati poco prima. Il protagonista riesce a scappare, ma nel fare ciò perde un pezzo della sua cravatta, che si trasforma nel pigiama di Stanley. Ed è proprio questo particolare che salterà agli occhi di Kellaway, giunto poco dopo sulla scena:

La mattina successiva, Kellaway interroga con convinzione Stanley, ma senza successo. Tina, intanto, torna in banca per parlare con il personaggio portato in scena da Jim Carrey. La ragazza convince il protagonista a incontrarsi al tramonto, ma a una condizione: Stanley deve indossare la maschera. Il protagonista, intanto, grazie all’aiuto del dottor Neuman (Ben Stein), scopre che la maschera funziona solo di notte, e che contiene l’anima di Loki, il potente dio della mitologia norrena.

Dopo l’incontro con Tina, The Mask riesce a fuggire a un attacco della polizia grazie a Peggy. La giornalista, però, si scopre essere in combutta con Tyrell. Il boss rapisce il povero Stanley e indossa la maschera, diventando ancora più cattivo e crudele. La sua prima mossa è mandare i suoi scagnozzi a casa di Stanley, nel tentativo di recuperare i soldi della rapina in banca. Il protagonista, intanto, viene arrestato e messo in prigione. Il povero cagnolino Milo attende fedele il padrone fuori della cella.

Il giorno dopo, Stanley riceve la visita di Tina. La donna, subito dopo, viene attaccata dagli uomini del boss Niko. Il protagonista, dopo aver assistito alla scena, riesce a evadere di prigione grazie all’aiuto di Milo. Dorian indossa nuovamente la maschera e uccide Niko, concludendo il suo piano criminale. Tina, però, riesce a far togliere la maschera all’uomo con l'inganno. Ancora una volta, il cagnolino Milo è l’eroe della situazione: ruba la maschera dalle mani di Dorian e la porta a Stan, che dopo essersi trasformato in The Mask fa fuori i suoi avversari… a modo suo:

Il finale della pellicola vede l’abbandono della maschera da parte di Stanley. Il protagonista può finalmente coronare il suo sogno d’amore con Tina.

The Mask 2 (2005)

Titolo originale: Son of the Mask
Sceneggiatura: Lance Khazei
Regia: Lawrence Guterman
Durata: 92 minuti

A dieci anni di distanza dall’uscita nelle sale del primo The Mask, la maschera dai bizzarri superpoteri tornò alla ribalta con The Mask 2. Si trattava di un seguito che non riprendeva la trama della pellicola precedente, concentrandosi invece su personaggi e vicende del tutto inedite. L'unico anello di congiunzione rimaneva il dottor Neuman, interpretato ancora una volta da Ben Stein. Di produzione statunitense e tedesca, la pellicola non ebbe la stessa fortuna del suo predecessore. Le rilevazioni Box Office Mojo parlano di incassi totali pari a 57 milioni di dollari, a fronte però di un budget di 84 milioni di dollari.

L’insuccesso è dimostrato ancora di più dall’accoglienza tutt’altro che trionfale riservato dalla critica. The Mask 2 è stato protagonista assoluto dei Razzie Awards 2005, il premio dedicato alle peggiori pellicole dell’anno. Il film ricevette nomination nelle categorie Peggior Film, Peggior attore protagonista (Jamie Kennedy), Peggior attore non protagonista (Alan Cumming e Bob Hoskins), Peggior regista (Lawrence Guterman), Peggiore coppia e Peggior sceneggiatura (Lance Khazei). Oltre alle nomination giunse anche un premio: quello di Peggior remake o sequel.

Eppure la storia sarebbe potuta andare diversamente, se solo Jim Carrey avesse accettato l’offerta da 10 milioni di dollari ricevuta per tornare a indossare la maschera. La mancanza di motivazioni, però, spinse l’attore a rinunciare al progetto. Lo stesso Carrey non è mancato di tornare più volte sull’argomento, spiegando che recitare nei sequel lo fa sentire “come un pappagallo”.

La trama inizia 11 anni dopo gli avvenimenti del primo The Mask, all’interno del museo di Edge City. Il dottor Neuman (Ben Stein) è impegnato a spiegare a una scolaresca la storia di Loki e della sua maschera. Nel corso della lezione, un uomo si fa strada tra la folla: si tratta di Loki in persona (Alan Cumming), giunto in città per recuperare la sua amata maschera. Ma le cose non vanno come previsto: quella del museo è solo una riproduzione, e a farne le spese è il povero Neuman, a cui viene letteralmente strappato il viso dalla testa.

Dove si trova, allora, la vera maschera? Nel letto di un torrente, spinta verso Fringe City. Qui viene ritrovata da Otis, il cane di Tim Avery (Jamie Kennedy), aspirante cartoonista che vive insieme alla moglie Tonya (Traylor Howard). La sua vita viene letteralmente messa sottosopra dalla maschera, che ben presto attira le attenzioni del dio nordico Odino, che spinge il figlio Loki a riappropriarsi del manufatto.

Tim, in occasione di un party di Halloween, indossa per la prima volta la maschera e si trasforma in The Mask, diventando l’animo della festa al ritmo di una versione remixata di Can’t Take My Eyes off of You:

Non contento, The Mask torna a casa tra le braccia di Tonya. Dopo qualche tempo, la donna scopre di essere incinta. Il fatto che il futuro figlio di Tim sia stato concepito quando l’uomo era The Mask fa sì che il piccolo possieda i poteri della maschera. Alla nascita, il bambino viene chiamato Alvey, e ben presto dimostra di possedere le stesse capacità speciali di Loki.

Proprio Loki riesce a rintracciare Tim e suo figlio, ma finisce per essere battuto facilmente da Alvey. Il figlio di Odino, però, rapisce il bambino, e ricatta Tim: potrà avere indietro il piccolo solo se gli consegnerà la maschera. Anche in questo caso, le cose prendono una piega imprevedibile. Nel momento in cui Tim consegna la maschera a Loki, questo dimostra di essersi affezionato ad Alvey, e rompe il patto stretto con il povero Tim. Il protagonista, però, si rivolge direttamente al suo bambino, e grazie al legame stretto con il figlio lo convince a tornare da lui.

Loki cerca allora di uccidere Tim, ma questa volta è Odino in persona a intervenire, rimproverando pesantemente il figlio. Lo stesso Tim, però, ricorda al dio che Loki dopotutto fa parte della sua famiglia, e perciò dovrebbe perdonarlo. Odino accetta, e sceglie di riportare con sé Loki ad Asgard.

Il film termina facendo luce sulla storia di Tim, diventato un cartoonista di successo grazie alla sua esperienza con la maschera. Tonya, inoltre, scopre di essere nuovamente incinta.

La serie TV animata

The Mask (1995)

Titolo originale: The Mask: Animated Series
Regia: Russell Calabrese
Stagioni: 3
Episodi: 54

Sulla scia del primo film di The Mask, nel 1995 venne proposta la serie animata del personaggio dalla faccia verde. Composta da 54 episodi ripartiti in tre stagioni, in Italia la serie fu trasmessa dal 1996 al 1997 su Canale 5. L’opera vede protagonista ancora una volta Stanley Ipkiss, impiegato bancario tanto timido quanto sfortunato. La storia continua, in qualche modo, le vicende del primo film, visto che Stanley torna in possesso della maschera che alla fine della pellicola aveva gettato via.

Rientrato in possesso del magico manufatto, il protagonista si trasforma nuovamente in The Mask per combattere i criminali di Edge City e andare a ballare al Coco Bongo. Torna in scena anche Milo, il cagnolino che in alcuni frangenti indosserà la maschera diventando Milo Mask. Allo stesso modo, non mancano il tenente Kellaway, nemico giurato di The Mask, la giornalista Peggy Brandt e Charlie Schumaker, il miglior amico di Stanley.

Le differenze tra la serie animata e il primo film con Jim Carrey, in ogni caso, erano sostanziali. Mancava, ad esempio, il personaggio di Tina, assoluta protagonista del primo film. Stanley poteva inoltre trasformarsi in The Mask anche di giorno.

È interessante concentrarsi sull’ultimo episodio della serie, chiamato Ace Ventura e io (The Aceman Cometh in lingua originale). Nella puntata, Milo viene rapito dal dott. Pretorius, temibile scienziato cyborg. Per venire a capo della situazione, The Mask chiama in soccorso Ace Ventura, altro personaggio di Jim Carrey dal grande successo cinematografico, e protagonista a sua volta in una serie animata. Il crossover continuava anche nell’episodio 26 del cartone animato di Ace Ventura, chiamato Viaggio in maschera.

Le ultime su un possibile reboot (e il ritorno di Jim Carrey?)

La saga di The Mask potrebbe non essere ancora giunta al capolinea. Secondo gli ultimi rumor, infatti, Mike Richardson sarebbe intenzionato a proporre una versione al femminile del personaggio con la maschera. Richardson si è spinto a dire di aver pensato già a un’attrice che sarebbe perfetta per il ruolo.

Le prime speculazioni indicano Karen Gillan come una delle possibili candidate. L’attrice, che avrebbe espresso il desiderio di dirigere un film Marvel, ha però negato ogni possibile notizia in merito. Dalle pagine di Digital Spy, l'interprete ha infatti dichiarato:

Posso sicuramente confermare di non avere notizie su The Mask. Non conosco niente del progetto. In ogni caso, adoro quel film. A dire la verità, è uno dei film preferiti della mia infanzia. È strano, perché i miei film preferiti erano Jumanji e The Mask. Faccio parte dei reboot di Jumanji, quindi sarebbe veramente strano se entrassi a far parte anche nel reboot di The Mask. E comunque no, non so niente.

Ma all’orizzonte potrebbe delinearsi anche una sorpresa clamorosa. Secondo quanto riferito da We Got This Covered, infatti, il reboot in versione femminile di The Mask potrebbe non escludere il ritorno in scena di Jim Carrey, che indosserebbe nuovamente la maschera in un progetto separato. Al momento, pertanto, Warner Bros. starebbe valutando il da farsi, lasciando aperte tutte le possibili opzioni.

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