L'esorcista, un articolo del 1974 racconta il panico suscitato in sala dal film

Autore: Alessandro Zoppo ,

William Friedkin, con L'esorcista, ha rivoluzionato la storia del cinema, non soltanto horror. Nel 1973 il Diavolo, incarnato nella piccola Regan, entrava letteralmente nel privato del pubblico statunitense. Dopo le prime proiezioni, è ormai cosa nota, furono riportati casi di convulsioni, svenimenti, isteria, terrore e vomito tra gli spettatori. A distanza di quasi cinquant'anni, un utente ha condiviso su Reddit un articolo scritto il 27 gennaio 1974 dalla cronista Judy Klemesrud per il New York Times che fa rivivere l'atmosfera malsana e terrificante che si respirava nelle sale all'epoca dell'uscita del film.

La campagna di marketing per il lancio dell'horror, sottolinea Klemesrud, si rivelò un successo clamoroso: il pubblico sfidava il freddo gelido di quell'inverno e molti arrivarono addirittura a pagare sottobanco i bigliettai per saltare la fila e garantirsi l'accesso nei cinema.

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La gente è rimasta in piedi come pecore sotto la pioggia, al freddo e al nevischio per quattro ore per vedere questo film agghiacciante su una ragazzina di 12 anni impossessata dal demonio. Molti hanno acceso dei falò per riscaldarsi durante l'attesa sulla Second Avenue, tra la 59a e la 60a, altri hanno lasciato per strada gli incarti per alimenti, altri ancora hanno fatto a botte.

La giornalista del Times racconta che alla prima del venerdì sera si arrivò addirittura ad una situazione al limite: un gruppo di persone prese d'assalto una sala quando, per qualche minuto, sembrava che non ci fossero più biglietti disponibili dopo quattro ore d'attesa. Diversi cinema furono costretti ad assumere delle guardie di sicurezza e tra questi ci furono dei casi di corruzione: venivano offerte bustarelle fino a 110 dollari per permettere ad alcuni spettatori di passare avanti agli altri.

Quello che accadde all'interno del cinema fu sconvolgente. Nel suo articolo, Klemesrud raccoglie la testimonianza di uno degli agenti della sicurezza, chiamato a sedare il panico scatenato dal film di Friedkin.

Dinanzi alle scene più esplicite molti spettatori hanno vomitato. Altri svenivano, o lasciavano la sala nauseati e tremanti, prima che il film fosse finito. Diverse persone hanno avuto un infarto. Una donna ha avuto anche un aborto spontaneo.

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Una delle scene più terrificante del film L'esorcista

L'esorcista ricevette recensioni diverse da parte della critica. Molti lo capirono e lodarono, altri lo stroncarono. Tra le testate che giudicarono negativamente il film ci fu, ironia della sorte, proprio il New York Times, che lo definì "uno sproloquio sull'occulto con grotteschi effetti speciali". Klemesrud, ad un mese dall'uscita, tornò nella stessa sala nella quale aveva assistito alla premiere. Era un giovedì mattina e la quantità di pubblico presente non era affatto diminuita, anzi. Parlando con il pubblico in coda, le era chiara soprattutto una sensazione: L'esorcista rappresentava qualcosa di diverso da qualsiasi altro film fosse mai stato fatto prima.

La sala era piena, tranne che per le prime due file. Prima dell'inizio del film, c'era una sensazione di tensione, un urlo a caso qua e là, una risatina nervosa. Il ragazzo alla mia sinistra è stato seduto sul bordo della poltrona per tutto il film, e continuava a gridare: 'Oh, wow! Oh, wow!'. Ogni tanto mi toccava il gomito, come per rassicurarmi. Due ragazze alla mia destra erano invece sprofondate nelle loro poltroncine e nei momenti più spaventosi si coprivano il viso con le loro pellicce. Durante la scena dell'esorcismo, si sentivano urla continue e sembrava di ascoltare quelle grida a squarciagola che si ascoltavano ai primi concerti dei Beatles e dei Rolling Stones. Ho notato che diverse persone se ne sono andate nel bel mezzo del film...

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Un primissimo piano di Linda Blair nel film L'esorcista

Negli Stati Uniti il film venne distribuito con il visto censura Restricted (R), vietato quindi ai minori di 17 anni non accompagnati. Klemesrud sottolinea proprio questo aspetto.

La mia principale lamentela è che il film ha avuto un R rating, e quindi è possibile vederlo per i più piccoli purché siano con un genitore o con un adulto. Penso che se ci sia un film che debba avere un X rating semplicemente perché bisognerebbe tenere i bambini fuori dal cinema, quello è L'esorcista.

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L'esorcista fu la prima esperienza cinematografica a causare un profondo disagio nel pubblico: qualcosa che oggi appare impensabile, nell'epoca di horror sempre più stereotipati e dei multisala con posti a sedere riservati e comfort estremo. E voi ricordate la vostra reazione la prima volta che avete visto il film di William Friedkin?

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