Scoperto il primo "animale" che non ha bisogno di respirare

Autore: Matteo Tontini ,

La respirazione è un processo essenziale per la vita dell'uomo. Le nostre cellule infatti, come quelle degli animali, sopravvivono grazie all'ossigeno. Ma a quanto pare non tutti gli organismi pluricellulari del nostro pianeta ne hanno bisogno per prosperare. Un'équipe di scienziati della Tel Aviv University, in Israele, ha scoperto che il parassita Henneguya salminicola non ha bisogno di respirare per sopravvivere.

Composto da meno di 10 cellule, vive nel tessuto muscolare del salmone e non possiede un genoma mitocondriale: ciò significa che non può trasformare l'ossigeno in energia. Di fatto, sembra sia il primo animale noto che sappia vivere senza di esso.

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Dorothee Huchon, zoologa presso l'Università di Tel Aviv in Israele, ha dichiarato:

Pensavamo che la respirazione aerobica fosse onnipresente negli animali, ma abbiamo appurato che non è così. La nostra scoperta dimostra che l'evoluzione può prendere strane direzioni. La respirazione aerobica è una delle principali fonti di energia, eppure abbiamo trovato un animale che ha rinunciato a questo processo fondamentale.

In realtà, è stata una scoperta quasi casuale per il team che stava analizzando il genoma della specie. Per quanto riguarda l'aspetto, Henneguya salminicola può essere considerato un lontano parente delle meduse che evolvendosi ha perduto la capacità di respirare. Il motivo più probabile di questo cambiamento naturale, secondo gli esperti, è da ricercarsi nella riproduzione: a quanto pare, infatti, evitando di "perdere tempo" nella respirazione riuscirebbe a procreare più rapidamente.

Molti batteri e protozoi possono vivere senza ossigeno, come quelli sul fondo dell'oceano e alcuni microrganismi patogeni che vivono all'interno del corpo umano. Invece dell'ossigeno, traggono energia dalla fermentazione o usano altre molecole come mercurio o ferro. Ma come Henneguya salminicola generi energia non è ancora chiaro: la Huchon suggerisce che potrebbe prelevare ossigeno dalle cellule del salmone o adottare metodi simili a quelli degli organismi unicellulari che gli scienziati hanno documentato in passato.

Via: CNET

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