Il Coronavirus potrebbe costare al box-office mondiale 5 miliardi di dollari

Autore: Elena Arrisico ,

L’emergenza sanitaria del Coronavirus sta, ovviamente, avendo degli effetti negativi anche sull’economia e l’industria del cinema non ne è esente. Secondo quanto riportato da The Hollywood Reporter, l’epidemia potrebbe costare al box-office mondiale circa 5 miliardi di dollari, ovvero quasi 4 miliardi e mezzo di euro.

Nel 2019, il box-office mondiale ha raccolto, più o meno, 42 miliardi e mezzo di dollari. Cifre da capogiro che non si erano mai viste ma, purtroppo, destinate a spegnersi con l’arrivo del 2020 e del Coronavirus che nessuno si aspettava.

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Secondo le stime fatte da The Hollywood Reporter, il contagio potrebbe dunque costare almeno 5 miliardi di dollari. Ormai, i cinema cinesi sono chiusi da settimane e le perdite si aggirano attorno ai 200 milioni di dollari; cifra, naturalmente, destinata a crescere, se si pensa alla diffusione del virus anche in Paesi come l’Italia, la Francia, il Giappone e la Corea del Sud, tra gli altri.

La perdita dei 5 miliardi di dollari stimati potrebbe non essere definitiva, dato che non si sa ancora quanto e come proseguirà l’epidemia. Il consiglio dei governi è quello di evitare, il più possibile, i luoghi pubblici e affollati come i cinema… per settimane o mesi? Non è ancora dato saperlo ma, se queste disposizioni arrivassero anche negli Stati Uniti – dove, al momento, i morti sono 9 su almeno 118 casi registrati – la cifra sarebbe destinata a lievitare ulteriormente.

In Cina, sono 70mila i cinema che sono stati chiusi e circa 2 i miliardi di dollari che dovrebbero andare persi. In Corea del Sud, durante il week-end del 29 febbraio e dell’1 marzo, le entrate sono diminuite circa dell’80% rispetto all’anno scorso: la Corea del Sud rappresenta il quinto mercato cinematografico più grande del mondo. Come dichiarato a The Hollywood Reporter da un funzionario della Korea Film Commission:

La situazione ora è molto peggiore di quella che abbiamo visto durante lo scoppio della MERS nel 2015. Il pubblico scese oltre il 40%, ma non vi furono chiusure dei cinema e il mercato si riprese dopo circa un mese. Non sarà la stessa cosa del Coronavirus. […] Le prospettive sono imprevedibili.

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Come accaduto in Italia, anche in altri Paesi - con la chiusura delle sale cinematografiche - l’uscita di molti film è stata posticipata. Nel nostro Paese – secondo quanto riportato dalla Protezione Civile e da ANSA – al momento, sarebbero 2263 i casi di persone ammalate e 79 i morti. Anche in Italia, dunque, le entrate dei botteghini sono diminuite: si parla del 44% in meno, durante il week-end del 29 febbraio e dell’1 marzo.

Ma l’industria del cinema è stata colpita anche in Giappone, Iran e Arabia Saudita, solo per citare qualche Paese. La paura per il COVID-19 sta iniziando a incidere sul mondo del cinema un po’ ovunque e c’è chi ha iniziato a rimborsare la vendita dei biglietti. Negli USA e nel Regno Unito, non ci sono ancora disposizioni in merito, ma diversi addetti ai lavori si sono detti preoccupati di ciò che potrebbe accadere a breve.

Gli inglesi hanno chiesto a MGM (Metro-Goldwyn-Mayer) di posticipare l’uscita di No Time to Die, il prossimo film su James Bond con Daniel Craig – la cui uscita, in Italia, è attualmente prevista per il 9 aprile 2020 – mentre sono state messe in pausa – forse del tutto cancellate - le riprese italiane di Mission: Impossible 7 e Mission: Impossible 8 con Tom Cruise e Red Notice con Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds, che avrebbero dovuto avere luogo a Venezia, Roma e in Sardegna.

Anche nel migliore degli scenari – come riporta The Hollywood Reporter - l'impatto economico del Coronavirus sull’industria cinematografica mondiale sarà comunque immensa.

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