Altered Carbon 2, la recensione della copia sbiadita di Blade Runner

Autore: Simone Alvaro Segatori ,

Se siete appassionati di fantascienza sicuramente l'uscita della seconda stagione di Altered Carbon su Netflix non vi è passata inosservata. Sono trascorsi 2 anni dall'arrivo della prima stagione dello show ed è finalmente giunto il momento di scoprire dove è stato Takeshi Kovacs, l'ultimo guerriero Envoy e soprattutto dove sta andando.

Mini Recensione

La seconda stagione di Altered Carbon cambia il volto (o custodia) al protagonista, che dopo Joel Kinnaman veste la pelle di Anthony Mackie (Falcon nel Marvel Cinematic Universe). Questo però non è l'unico cambiamento di questa nuova stagione: l'estetica cyberpunk della serie viene mantenuta e resa ancora più cinematografica grazie all'ambientazione diHarlan World che risulta un ecosistema credibile e funzionale. Alison Schapker ha sostituito la precedente showrunner Laeta Kalogridis dando un taglio decisamente più action alla narrazione. E gli episodi dello show sono passati da 10 a 8, per una trama più concentrata e con molti colpi di scena.

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Tutti cambiamenti che hanno decisamente giovato alla serie, ma che però non riescono ad elevare lo show al capolavoro fantascientifico che vorrebbe essere. Altered Carbon 2 intrattiene, ma rimane una copia sbiadita di Blade Runner.

Uno sguardo indietro poi sempre avanti

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Anthony Mackie nei panni di Takeshi Kovacs

La prima stagione è stata davvero ambiziosa nella costruzione del mondo delle custodie tratto dal romanzo di Bay City di Richard K. Morgan. Si è però spesso persa in trame contorte, violenza gratuita e storie secondarie che lasciavano un grande senso di insoddisfazione nello spettatore. Gli 8 episodi della seconda stagione invece provano a proporre qualcosa in più, muovendosi però su un binario più sicuro e che va dritto al dunque.

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Ambientato 30 anni dopo la prima stagione, Altered Carbon ritorna nella stessa distopia in cui gli umani immagazzinano la loro coscienza in dispositivi chiamati pile corticali e la trasferiscono all'infinito da un corpo (custodia) al successivo. Naturalmente è una tecnologia che solo i più ricchi possono permettersi, gi unici in grado di avere accesso anche a custodie modificate, potenziate e dalle fattezze che desiderano. Questa tecnologia è stata scoperta su Harlan World, pianeta da cui si estrae il materiale per le pile corticali, luogo natale di Kovacs e dove è ambientata buona parte della stagione 2.

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Tak, Quell e glia ltri rpotagonisti di Altered Carbon stagione 2

Takeshi Kovacs (Anthony Mackie), appartenente ad una razza morente di super guerrieri chiamata Envoy e la sua intelligenza virtuale portatile Poe (Chris Connor) tornano su Harlan World dopo aver trascorso gli ultimi 30 anni alla ricerca dell'amore perduto di Kovacs: l'ex leader degli Envoys e della resistenza Quellcrist Falconer (Renee Elise Goldsberry). Ancora una volta (proprio come nella prima serie), un ricco esponente della politica locale chiede l'aiuto di Kovacs per proteggersi da un misterioso assassino che sta decimando i membri fondatori del pianeta. In cambio offre a Kovacs una custodia militare potenziata e delle informazioni che potrebbero aiutarlo a trovare Quellcrist.

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Kovacs si troverà a fare i conti con la governatrice del pianeta Danica Harlan (Lela Loren) che insieme al governo militare istituito dal Protettorato - e capitanato da Ivan Carrera (Torben Liebrecht) - si dimostreranno subito degli astuti e pericolosi nemici. Fortunatamente Tak, potrà contare su alcuni alleati come il già citato Poe, che rimetterà in piedi una sorta di hotel simile a quello visto nella prima serie ma chiamato stavolta The Nevermore Hotel, la cacciatrice di taglie Trepp (Simone Missick, che assomiglia ad una versione spaziale del suo vecchio personaggio in Luke Cage) e un'altra intelligenza artificiale chiamata Dig 301 (Dina Shihabi) che andrà ad aggiungere qualcosa proprio alla vita sentimentale di Poe.

Da Kovacs agli altri protagonisti

Sin dai primi minuti, Altered Carbon 2 prova a tagliare i ponti con il passato presentando uno show ricco d'azione, narrativa e personaggi. La versione di Kovacs di Mackie funziona e consente momenti emotivi più sfumati rispetto a quelli solitari di Kinnaman, che aiutano lo spettatore a connettersi con il protagonista. Mackie è stato molto bravo però a non far sparire il Kovacs originale che rimane sempre attivo in lui. Tutti i caratteri del protagonista della serie vengono infatti rispettati e si ha l'impressione che Kovacs abbia davvero solo cambiato custodia/corpo.

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Takeschi Kovacs, spazio alla sua custodia originale nella seconda stagione

Lo show espande anche il ruolo del bravissimo Will Yun Lee, attore che da le fattezze al corpo originale di Takeshi Kovacs. Viene finalmente fatta luce su molti retroscena del passato del protagonista e sulla turbolenta vita che lo ha portato ad essere lo spietato assassino che è oggi.

La prima stagione della serie aveva dato adito a un dibattito sulla figura della donna. La serie era infatti stata criticata per alcune scene di violenza sessuale gratuita e di nudità femminile, ma la stagione 2 riesce a rimettere il discorso nella giusta carreggiata e creare dei personaggi femminili profondi e interessanti:

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Falconer, Trepp, Dig 301 e anche Danica Harlan, non sono semplicemente personaggi femminili messi a fare colore in un mondo di neon fluorescenti, ma sono persone con veri e propri traumi che li caratterizzano, che gli danno profondità e che permettono allo spettatore di esplorarli immedesimandosi in loro. Trepp aiuterà il protagonista ma ha una missione ben precisa da portare a termine che si lega con il suo passato e che la rende un personaggio ricco di sfumature. Allo stesso modo anche Quellcrist Falconer dovrà esplorare le profondità del suo passato e combattere con drammi che dopo tanto tempo risultano ancora irrisolti.

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Trepp la cacciatrice di tagli della seconda stagione di Altered Carbon

Nonostante Kovacs rimanga comunque il protagonista centrale della serie, man mano che la trama procede ci si accorge che la sceneggiatura chiusa su Takeshi delle prime puntate si allarga e diventa quasi un racconto condiviso, ottimo per dare respiro alla narrazione. Il mondo di Altered Carbon, infatti, proprio come la sua origine cartacea, ha molto da raccontare e soffermarsi ad approfondire gli aspetti di questo universo fantascientifico è stata una delle chiavi di volta migliori di questa seconda stagione.

Un materiale ricco di potenziale, ma appena scalfito

Nonostante tutti i punti di forza visti fino ad ora però Altered Carbon 2 sembra un prodotto mancato, tronco e incapace di attrarre. Eppure il mondo della serie è estremamente affascinante e strizza l'occhio a classici del genere in maniera pressoché perfetta (Blade Runner o Ghost in the Shell tanto per citarne un paio). Purtroppo però questo non basta a confezionare un grande prodotto e questa seconda stagione, come la prima, pare solo un assaggio di quello che sarebbe potuto essere.

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Poe, l'AI di Altered Carbon stagione 2

Gli episodi si lasciano guardare è vero, così come le grandi sequenze d'azione, ma non colpiscono. Soprattutto col passare degli episodi, quando il plot iniziale si affievolisce e ci si perde un po' in alcune love story non troppo esaltanti. È bello vedere Poe fuori dal suo hotel, è interessante vederlo interfacciarsi con Tak e tutti gli altri personaggi, ma non si va mai oltre alla macchietta. Un elemento inserito per far sorridere lo spettatore, ma che non riesce ad imporsi come qualcosa di più della brutta copia di Groucho, l'assistente di Dylan Dog.

A questo si aggiungono passaggi della trama che sembrano inseriti solo per allungare il brodo e alcuni colpi di scena abbastanza scontati e che, presentati come grandi rivelazioni lasciano un po' spiazzati.

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La fantascienza di Altered Carbon è interessante così come alcune delle sue trame e alcuni personaggi, ma manca una storia capace di mettere insieme tutti questi buoni elementi e di tirarne fuori un capolavoro. 

Commento

cpop.it

65

Altered Carbon ce la mette tutta, ma nonostante il riuscito cambio di pelle non riesce ad andare oltre quello che è: una discreta serie di fantascienza a cui manca un vero mordente.

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