Veronica: la storia vera che ha ispirato il film horror di Paco Plaza

Autore: Giulia Vitellaro ,

Scritto e diretto da Paco Plaza, autore del fortunato franchise REC, Veronica prosegue il lavoro sul genere horror del regista spagnolo. Dopo il debutto al Toronto International Film Festival, il film riscopre il proprio successo divenendo disponibile sulla piattaforma di streaming Netflix, nel Febbraio 2018. 

È caratterizzato da una fotografia cupa e avvolgente e narra la storia di una giovane ragazza adolescente che decide di organizzare una seduta spiritica. 

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La pellicola, che ha riscosso un discreto successo (in particolare nelle sale iberiche) non è frutto esclusivo della feconda fantasia di Plaza: è infatti liberamente tratta da un inquietante, terribile fatto di cronaca spagnola degli anni ’90.

Il film

Verónica Verónica Madrid, 1991. Una ragazza adolescente si ritrova assediata da una forza soprannaturale malvagia dopo aver giocato a Ouija con due compagni di classe. Apri scheda

Sin dai primi momenti del film, in calce alle scene è presente del testo; riporta indirizzi, date, orari, e persino i nomi degli agenti di polizia che rispondono a una richiesta di aiuto. Un capo di polizia raggiunge la casa da cui è arrivata la telefonata e la ispeziona con i propri uomini. Trova una scia di sangue che finisce dietro una porta chiusa. Schermata nera. Compare del testo: 

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Questa storia è tratta dal rapporto di polizia compilato dall’ispettore incaricato del caso.

La storia si sposta a tre giorni prima della scena di apertura. Vediamo la vita comune di una piccola famiglia, colpita dalla morte del padre qualche anno prima. Veronica (Sandra Escacena) sveglia il fratello (Iván Chavero) e le due sorelle (Bruna González e Claudia Placer) per un comunissimo giorno di scuola; la madre (Ana Torrent) lavora ogni sera sino a tardi e sta dormendo. La giornata sembra iniziare in modo piuttosto ordinario, e la giovane ragazza spagnola ci appare come una sorella maggiore responsabile e dolce. 

Tuttavia, malgrado le apparenze, quel giorno non è esattamente come gli altri: è prevista un’eclissi. Apprendiamo che Veronica, malgrado frequenti una scuola gestita dalle suore, è un’appassionata di occulto: approfittando del presunto potere sovrannaturale di questo evento astronomico, si mette d’accordo con due sue compagne di scuola per fare una seduta con la tavola Ouija. L’obiettivo, per lei, è comunicare con lo spirito del defunto padre. Sfortunatamente, non è col padre che la giovane riesce a mettersi in contatto, ma con qualcosa di molto più oscuro.

Netflix/Sony Pictures
Veronica, Rosa e Diana durante la seduta spiritica

La tavoletta si spezza in due e la ragazza finisce in preda alle convulsioni, sussurrando in successione rapida una data: il 15 giugno. Viene portata nell’infermeria della scuola, dove le chiedono se sia svenuta a causa della debolezza dovuta al ciclo. No, Veronica rivela imbarazzata che pur avendo 15 anni, non ha ancora il ciclo mestruale.

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Tornata a casa, la protagonista si accorge subito che c’è qualcosa di strano: oggetti che non vogliono stare al proprio posto, eventi sempre più disturbanti. Delle forze la chiudono in camera mentre il fratellino più piccolo è in vasca e il piccolo rischia di morire ustionato, tentano di strozzare la sorellina nel sonno (anche se, quando si sveglia, le mani attorno al suo collo sono quelle di Veronica) e infestano i suoi incubi.

Netflix/Sony Pictures
Un mostro turba i sogni di Veronica

Nel film vengono anche citate Le leggende di Gustavo Adolfo Becquer, spiegate durante una lezione di scuola così: “Le leggende di Becquer iniziavano con un’introduzione che trasportava il lettore in un passato remoto. Un personaggio avverte il protagonista comunicandogli un divieto a cui deve attenersi, e in seguito lo stesso protagonista oltrepassa il limite subendo poi un terribile, meritato castigo.”

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La madre, che durante una notte spaventosa viene scambiata dalla ragazza per uno spettro, è preoccupata; le assicura che si tratta di forti suggestioni autoindotte, e che se continua così finirà per far male ai suoi fratelli. Prega la figlia di tornare in sé: ha bisogno di lei per occuparsi della casa. Come se non bastasse, sin dal giorno dopo la seduta Rosa e Diana, le sue due amiche e compagne di scuola, iniziano ad evitarla accuratamente, isolandola. Il motivo non è chiaro. 

Gli orrori continuano, ma grazie all’inquietante figura della suora cieca soprannominata Sorella Morte (Consuelo Trujillo), la giovane apprende che per fare cessare i pericoli che gravano su di lei e la propria famiglia deve concludere la seduta spiritica che non ha avuto occasione di finire. La organizza, ma le cose vanno fuori controllo.

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Durante un’ultima, estenuante lotta contro il demone, Veronica capisce una cosa: il demone che la perseguita è dentro di lei, è lei. 

Netflix/Sony Pictures
Veronica affronta il demone nel buio della propria casa distrutta

Il detective Jose Ramon Romero (Chema Adeva) si reca d’urgenza al n. 8 di via Gerardo Nunez, in risposta a una richiesta di aiuto arrivata qualche ora prima dalla stessa ragazza, terrorizzata. La trova sanguinante: si è accoltellata ed è in preda alle convulsioni. Viene portata in ospedale d’urgenza, ma gli sforzi di tenerla in vita sono vani.

Il significato

Citando una celebre pellicola di Luis Buñuel, l’adolescenza è la fase più torbida dell’esistenza. Malgrado questo sia un horror che segue fedelmente tutte le caratteristiche del genere (lo spirito evocato quasi per gioco che perseguita i malcapitati), Veronica può essere interpretato come una descrizione accurata delle ansie e della psicosi sessuale che investono una giovane adolescente alle prese con la pubertà. Veronica, malgrado la giovane età, è già appesantita dalla responsabilità precoce verso la propria famiglia. A tutto questo si aggiunge l’orrore dell’adolescenza: le amicizie si fratturano, ci si sente escluse da feste e vita sociale, la scuola opprime, e la madre le chiede di essere matura e responsabile per occuparsi dei propri fratelli.

Netflix/Sony Pictures
Antoñito si fa curare le ustioni dalla sorella

Malgrado ottemperi ai propri doveri di sorella maggiore con amore, praticità e dolcezza, le aspettative che gravano su di lei la logorano, a poco a poco, unendosi a paure dalle origini molto più radicate nel suo inconscio. Inizia ad arrabbiarsi perché la sorellina non l’aiuta a preparare la colazione; è esasperata dal fatto che i suoi doveri a casa la tengano lontana dalle amiche e dalle feste; accidentalmente porta a una temperatura troppo elevata l’acqua del bagno di Antoñito; si ritrova a strozzare una delle gemelle nel sonno.

Veronica ha anche un incubo dove i fratellini la svegliano per giocare, finendo col strapparle la carne a morsi. Lei invoca disperata l’aiuto della madre, che la raggiunge e replica gelida: “Ho bisogno che tu cresca”. Quando si sveglia, Veronica ha avuto il menarca, il primo ciclo mestruale. Le ansie dovute alla crescita la stanno letteralmente mangiando viva. 

Davanti alle novità della sua vita, Veronica non ha un sistema familiare su cui fare affidamento per il supporto di cui ha bisogno. Si colloca qui l’origine di tutte le sue tribolazioni nel film: il tentativo, vano, di rimettersi in contatto col padre defunto. Sebbene non sia narrato in maniera esplicita, il dolore della ragazza per la perdita del padre è evidente; il suo ricercare un dialogo con lui oltre la morte è un rifiuto del fatto che sia perduto per sempre. E, come aggiunge Sorella Morte a metà film, sappiamo tutti che

Ogni cosa da cui non ti congedi rimane con te

Netflix/Sony Pictures
Sorella Morte, durante l'eclissi, avverte che sta succedendo qualcosa di strano

Veronica, inteso come metafora del disagio adolescenziale, potrebbe rivelare anche l'intento del regista di spiegare con (un po') più di razionalità i tragici eventi che hanno travolto la famiglia Gutierrez nel 1991, a cui è ispirata la storia.

La storia vera 

La protagonista del Caso Vallecas (nome dal quartiere dove sono avvenuti i fatti) è Estefanía Gutierrez Lázaro, un’adolescente madrilena che vive con la famiglia. Estefanía ha fatto una seduta spiritica a scuola ed è stata scoperta: la suora che l’ha sorpresa nel mezzo dell’evocazione ha spezzato la tavoletta Ouija che lei e le sue compagne stavano usando, interrompendo il rituale. Le amiche che stavano facendo la seduta con lei raccontano di aver visto uno strano vapore sprigionarsi dalla tavola appena spezzata, che Veronica ha involontariamente inalato. 

Netflix/Sony Pictures
Le mani di Veronica, Rosa e Diana seguono il puntatore della tavoletta Ouija

Da quel giorno, Estefanía inizia a soffrire di insonnia, attacchi epilettici e allucinazioni, percependo delle strane presenze attorno a lei. Descrive figure antropomorfe che vengono a trovarla di notte, senza volto e coperte da un mantello, che le chiedono di venire con loro. 

I genitori iniziano a girare di medico in medico alla ricerca dell’origine di questi episodi o di una cura, senza fortuna. Durante un attacco particolarmente violento, Estefanía aggredisce violentemente la sorella, che finisce a terra con della schiuma che fuoriesce dalla bocca. A questo attacco, segue una profonda catalessi: nell’agosto dello stesso anno (il 1991), Estefanía muore in un ospedale di Madrid. L’autopsia non riesce a spiegare il motivo del decesso, definendo la morte improvvisa e sospetta.

Dalla morte di Estefanía, in casa Gutierrez iniziano a verificarsi altri fenomeni paranormali. La madre sente la voce della figlia defunta chiamarla da altre stanze, risate di un anziano, vetri che si spaccano senza essere colpiti, oggetti e porte che si muovono da soli. 

A un anno dalla morte di Estefanía, l’ispettore José Negri e i suoi uomini ricevono una chiamata terrorizzata della famiglia e li trovano tutti fuori casa sotto la pioggia, in preda al terrore. L’ispettore e gli agenti entrano nell’appartamento e perlustrano la casa. Raccontano di aver assistito a fatti inspiegabili. Mettono a rapporto di aver udito dei forti e strani rumori venire da un balcone completamente vuoto, e di aver visto la porta di “un armadio perfettamente chiuso aprirsi in modo improvviso e totalmente innaturale”, oltre che un crocifisso divelto.

Il fatto che le strane vicende abbiano avuto come testimoni degli ufficiali di polizia e il Capo Ispettore Jose Pedro Negri spiega come il caso abbia ottenuto una grandissima attenzione del pubblico e dei media in Spagna, culminando persino con uno show speciale in televisione.

Nel 1993, a due anni della morte della giovane madrilena, la foto appesa in soggiorno che la ritrae prende fuoco: la cornice, la parete e gli oggetti intorno non mostrano alcun danno.

Qualche tempo dopo, la madre di Estefanía è stata sottoposta ad un esame psichiatrico; viene riconosciuta come vittima di attacchi d’ansia, instabile e alla ricerca di attenzioni. 

Analogie, differenze e curiosità

Le differenze tra il film e la storia da cui è stato ispirato non sono poche. Malgrado vengano citati i rapporti di polizia e i racconti dei testimoni, le basi da cui viene preso spunto per la trama sono poco più che aneddoti.

Netflix/Sony Pictures
Veronica tende un crocifisso verso un demone per tentare di proteggere sé e i propri fratellini

Durante un Q&A al Toronto International Film Festival, Plaza ha spiegato di essersi sentito libero nell’inventare la propria storia, e che il film da lui creato non aveva alcuna pretesa documentaristica o di accuratezza.

Questa storia in Spagna è molto famosa, perché, com’è specificato nel film, è stata l’unica volta in cui dei membri del corpo di polizia sono stati testimoni oculari di qualche evento paranormale, ed è tutto scritto in modo ufficiale in un rapporto. È molto d’impatto. Ma penso che quando una cosa viene raccontata, in qualche modo diviene una storia a sé, anche se si tratta di fatti di cronaca. Basta leggere giornali diversi per capire quanto possa essere diversa la realtà a seconda di chi la narra. Sapevo che avrei tradito gli eventi reali. Volevo solo creare una suggestione… ma l’intera storia di Veronica, delle gemelle e Antoñito, il piccolo Marlon Brando con gli occhiali… è tutta una visione.

  • Il rapporto della polizia è reale; online sono ancora reperibili delle scansioni del famoso “Vallecas case”. 
  • Sia Estefanía Gutierrez Lazaro che Veronica studiavano in una scuola cattolica.
  • Sia Estefanía che Veronica finiscono col morire; Estefanía muore in ospedale, Veronica combattendo la terribile presenza che ha sconvolto la sua vita.
  • Il rapporto della polizia di Madrid, descrivendo gli strani eventi a casa Gutierrez, non esita a definirli “una situazione di mistero unica”.

Netflix/Sony Pictures
La polizia di Madrid trova una ragazza accoltellata
  • Il film si svolge nell’arco di tre giorni; la discesa di Estefanía nel delirio fu più lenta e durò mesi.
  • Nel film la tavola Ouija si spezza per eventi sovrannaturali; a spezzare la tavola di Estefanía fu invece una suora che la colse in flagrante con le compagne.
  • La quasi totalità degli eventi che vediamo accadere a casa di Veronica dopo la seduta sono inventati: Estefanía soffriva di convulsioni e allucinazioni e ha aggredito la sorella in una sola occasione.
  • A differenza di quello di Veronica, il padre di Estefanía è vivo.
  • La seduta spiritica era mirata a invocare il defunto fidanzato di un’amica, morto sei mesi prima. Nel film, il fidanzato defunto è la motivazione che spinge Diana a unirsi alla seduta, che inizialmente comprendeva solo Veronica e Rosa.
  • Il personaggio di Sorella Morte, Hermana Muerte, è totalmente inventato.

Veronica, scritto e diretto da Paco Plaza nel 2017, con Sandra Escacena, Bruna González, Claudia Placer, è disponibile in streaming su Netflix dal 2018.

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