I 25 esordi italiani da vedere (gratis) su RaiPlay

Autore: Alessandro Zoppo ,

Non c'è niente di meglio che una scorpacciata di film per ammazzare il tempo durante una quarantena forzata. Ancora meglio se titoli nostrani, magari di un decennio – quello che va dal 2010 al 2019 – caratterizzato da esordi davanti ai quali non si può restare indifferenti.

Abbiamo selezionato 25 opere prime italiane e le abbiamo prese dalla library "pubblica" di RaiPlay, che in queste settimane è per tutti con accesso diretto senza bisogno di registrazione. Se non li avete ancora visti, adesso non avete proprio scuse: questi debutti sono lì su RaiPlay, a portata di un semplice click.

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Senza nessuna pietà

L'esordio registico del giovane attore Michele Alhaique: un noir (firmato dallo stesso Alhaique con Andrea Garello ed Emanuele Scaringi) nella periferia romana, con un rude e minaccioso Pierfrancesco Favino affiancato da Greta Scarano, Claudio Gioé e un Ninetto Davoli da applausi.

Razzabastarda

Il debutto da regista di Alessandro Gassmann, una storia già portata in scena con lo spettacolo Roman e il suo cucciolo, da un testo originale di Reinaldo Povod. Il racconto duro (fotografato in bianco e nero) del rapporto difficile tra un padre romeno in Italia da trent'anni e un figlio ormai integrato, anche alla delinquenza.

Banat - Il viaggio

Adriano Valerio, già premiato per il cortometraggio 37°4 S, racconta la storia di Ivo e Clara (Edoardo Gabbriellini ed Elena Radonicich), due italiani in cerca d'amore nella Romania post-Ceausescu.

Pecore in erba

Lo stile è quello della commedia, la forma quella del mockumentary: premiato a Venezia, il debutto di Alberto Caviglia si interroga su cosa significhi oggi parlare di antisemitismo.

Miele

Il primo film da regista di Valeria Golino (liberamente ispirato al romanzo A nome tuo di Mauro Covacich) affronta una tematica spinosa come quella dell'eutanasia, affidandosi alla sua protagonista, Jasmine Trinca. Strepitosa, però, è la performance di Carlo Cecchi.

Più buio di mezzanotte

L'opera prima di Sebastiano Riso, liberamente ispirata alla storia vera di Davide Cordova, ovvero la storica drag queen Fuxia del Muccassassina di Roma: il parco di Villa Bellini di Catania è il set di un racconto d'amore, identità e crescita.

Salvo

Film d'apertura della Semaine de la Critique di Cannes 2013, l'opera prima di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza è un noir alla luce del sole (siciliano), con una affiatata e curiosa coppia di protagonisti: Saleh Bakri e Sara Serraiocco. Grassadonia e Piazza hanno diretto nel 2017 Sicilian Ghost Story.

Il Sud è niente

L'esordio di Fabio Mollo è un fiabesco ritratto padre-figlia, sullo sfondo di una Calabria terra di frontiera: la protagonista è la sorprendente Miriam Karlkvist, mezza calabrese e mezza svedese. Mollo si è confermato nel 2017 con Il padre d'Italia.

Via Castellana Bandiera

L'esordio cinematografico della regista teatrale siciliana Emma Dante (da un suo libro, edito da Rizzoli) ha vinto la Coppa Volpi a Venezia, assegnata alla splendida attrice Elena Cotta, in scena con la Dante e Alba Rohrwacher in un duello western nella strettissima strada del titolo.

Tutto parla di te

Dopo i documentari Un'ora sola ti vorrei e Vogliamo anche le rose, Alina Marazzi dirige questo ibrido di realtà e finzione raccontando la maternità da un'angolazione differente: la aiutano le due protagoniste, Charlotte Rampling e Elena Radonicich.

La ragazza del mondo

Uno dei film più contestati e dibattuti della Mostra di Venezia 2016, il debutto di Marco Danieli entra nelle stanze segrete dei Testimoni di Geova attraverso la storia d'amore di Giulia (Sara Serraiocco) e Libero (Michele Riondino).

Vergine giurata

Tradizione e modernità si scontrano nel lungometraggio d'esordio di Laura Bispuri, tratto dal romanzo di Elvira Dones e costruito sul corpo di Alba Rohrwacher, una giovane donna cresciuta sulle montagne albanesi che "diventa" uomo per essere libera.

Cloro

Selezionato al Sundance, il debutto del romano Lamberto Sanfelice è il racconto della solitudine di Jenny (la splendida Sara Serraiocco), giovane promessa del nuoto sincronizzato costretta a rifarsi una vita nella provincia di Sulmona.

La terra dei santi

L'opera prima di Fernando Muraca adatta il romanzo Il cielo a metà di Monica Zapelli (anche co-sceneggiatrice) e parla di criminalità calabrese attraverso gli occhi di tre donne: un magistrato (Valeria Solarino), la giovane vedova di un 'ndranghetista (Daniela Marra) e la moglie di un boss latitante (Lorenza Indovina).

Arianna

L'esordio coraggioso di Carlo Lavagna è un racconto di formazione sulle inquietudini dell'adolescenza, dettate dalle pulsioni di un corpo che cambia. Bravissima la debuttante Ondina Quadri, figlia del montatore Jacopo.

Machan

L'italo-inglese Uberto Pasolini, il produttore di Full Monty, debutta da regista con una irresistibile commedia monicelliana, ispirata ad una bizzarra storia vera: le imprese della (finta) nazionale di pallamano dello Sri Lanka ai Mondiali di Monaco.

L'arbitro

Partendo da un suo cortometraggio di successo, Paolo Zucca fa il salto nel lungometraggio dirigendo Stefano Accorsi e Geppi Cucciari in una buffa e surreale commedia in bianco e nero che diventa metafora sportiva su potere e religione. Zucca ha diretto nel 2019 l'opera seconda L'uomo che comprò la luna.

Tir

Il film vincitore del Festival di Roma 2013 è diretto dall'esordiente (nel cinema di finzione) Alberto Fasulo, che ha trasformato l'attore sloveno Branko Zavrsan in un camionista in tour per le strade d'Europa. Un "doc recitato" dedicato alla solitudine e alle profonde disuguaglianze del vecchio continente.

Le ultime cose

Irene Dionisio, allieva di Segre e Bellocchio, parte dal documentario e arriva alla finzione per questo racconto sensibile e profondo, che fotografa il microcosmo brulicante di umanità che frequenta il banco dei pegni di Torino.

Lo chiamavano Jeeg Robot

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Il film-rivelazione di Gabriele Mainetti, scritto insieme agli sceneggiatori Nicola Guaglianone e Menotti e storia del supereroe di borgata Enzo Ceccotti. Tris d'attori da urlo (Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli) e otto David di Donatello vinti. Da (ri)vedere in attesa del prossimo passo: #Freaks Out.

Un posto sicuro

L'esordio nel lungometraggio di Francesco Ghiaccio racconta il dramma degli operai Eternit di Casale Monferrato che stanno morendo di mesotelioma attraverso lo scontro generazionale di un padre (Giorgio Colangeli) e suo figlio (Marco D'Amore).

Happy Days Motel

L'opera prima di Francesca Staasch è un curioso oggetto pop che mischia commedia, noir e road movie. Protagonista il commesso viaggiatore Lino Guanciale, alla scoperta di personaggi bizzarri e surreali.

L'arte della felicità

L'illustratore e fumettista napoletano Alessandro Rak debutta alla regia con quest'animazione filosofica lungo le strade di una Napoli mai così plumbea e malinconica. Rak farà ancora meglio con il successivo #Gatta Cenerentola.

Il cratere

Un padre e una figlia: lui con il sogno ossessivo di farla diventare una cantante neomelodica di successo, lei con la necessità di non deluderlo. Silvia Luzi e Luca Bellino, esordienti nel lungometraggio di finzione, girano un film teorico e complesso, davvero struggente.

Antonia.

Un biopic dedicato ad Antonia Pozzi (ad interpretarla è Linda Caridi), una delle più importanti poetesse italiane del Novecento, vissuta a Milano durante il ventennio fascista. Quello di Ferdinando Cito Filomarino, prodotto da Luca Guadagnino, è stato senza alcun dubbio il miglior esordio italiano del 2015.

A questi 25 titoli ne aggiungiamo un 26esimo, che è un'opera seconda (del friulano Alessandro Comodin) e in questi strani giorni sospesi risuona come un'affascinante e necessaria speranza per il nostro futuro: I tempi felici verranno presto

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