Scoperte tracce di un continente scomparso 150 milioni di anni fa

Autore: Danilo Abate ,

Un team di ricercatori dell’Università della Columbia Britannica, in Canada, ha fatto un’incredibile scoperta analizzando della kimberlite (nota soprattutto per essere la “roccia madre” dei diamanti, anche se non si tratta dell’unico tipo di roccia che li contiene) estratta dalle profondità dell’Isola di Baffin, isola appartenente al Territorio canadese del Nunavut.

La squadra di ricercatori canadesi è infatti riuscita a risalire a un pezzo residuo del cratone nordatlantico (per cratone si intende generalmente un'ampia area geologica, per la precisione la parte più antica e stabile della crosta continentale, che per centinaia di milioni di anni ha subito poche modificazioni geologiche), analizzando alcuni campioni di pietre preziose, e ciò testimonierebbe l’esistenza di un continente scomparso ben 150 milioni di anni fa.

Jennifer Latuperisa-Andresen/Unsplash
Un'immagine dove è possibile osservare l'Isola di Baffin
Uno spettacolare scorcio dell'Isola di Baffin

A tal proposito Maya Kopylova, geologa dell’Università della Columbia Britannica, ha rilasciato alcune dichiarazioni, evidenziando con forza l’importanza delle informazioni ricavabili dalle rocce antiche su quelle che erano le condizioni passate del nostro pianeta:

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La kimberlite è una roccia sotterranea raccolta dai ‘passeggeri’ sulla loro strada verso l’emersione in superficie. Quando utilizziamo il termine ‘passeggero’ ci riferiamo a dei frammenti solidi di rocce a parete in grado di trasportare una ingente quantità di informazioni sulle condizioni passate di ciò che si trova molto al di sotto della superficie del pianeta Terra. Gli ultimi campioni che abbiamo ritrovato costituiscono una ‘firma minerale’ di altre parti del cratone nordatlantico.

Dunque Kopylova ribadisce il ruolo della kimberlite di vera e propria “firma minerale”, che testimonia l’esistenza, in un passato molto remoto, di un continente scomparso.

Kopylova parla anche di “aver scovato le tessere mancanti di un puzzle”, dato che le precedenti ricostruzioni delle placche terrestri erano prevalentemente basate su informazioni ricavate da campioni di rocce situate a un profondità non superiore a 10 chilometri.

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Dopo la scoperta di un altro antico continente nascosto, ribattezzato con il nome di "Grande Adria" (o Adria Maggiore), l’umanità si appresta quindi a compiere l'ennesimo, grande passo in avanti nella ricostruzione della storia del nostro pianeta.

E voi che ne pensate? Stupiti dalla scoperta di un nuovo, importantissimo “frammento di Terra”?

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